ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

Cirfood, diffondere una cultura sana dell'alimentazione a scuola

Reggio Emilia, 1 apr. (askanews) - Vuoi imparare a mangiare sano e ad avere corretti stili di vita? Vai a scuola. È qui, infatti, che i ragazzi possono riscoprire il legame con la terra e con il proprio corpo. "La pandemia ha messo in evidenza che una parte dei nostri bambini e dei nostri ragazzi trovano il cibo salutare a scuola perché poi c'è una dimensione di perdita nel tempo delle famiglie per la fatica del loro vivere e anche per la fatica economica - ha spiegato Luigina Mortari, professore ordinario di Pedagogia generale all'Università di Verona -. Quindi la ristorazione viene ad avere una fondamentalità non solo sul piano materiale ma proprio sul piano culturale".

Va quindi sostenuto il settore della ristorazione collettiva, perché nel momento del pasto a scuola troviamo qualità della nutrizione e al contempo, cultura del cibo. Su questo si sono confrontati a Reggio Emilia docenti ed esperti del settore in occasione dell'evento "Nutrire il futuro. Dare valore al cibo nella scuola". "Abbiamo organizzato questa mattinata al Cirfood District - ha detto Chiara Nasi, presidente Cirfood - per cercare di diffondere una cultura sana dell'alimentazione, una cultura che è ancora appannaggio di pochi, ma che così importante proprio per la salute e il benessere delle generazioni future, a partire quindi dalla ristorazione scolastica".

Una ristorazione - come spiegano da Cirfood - che ha un valore sociale e strategico importantissimo, che è fondamentale per combattere le disuguaglianze, la povertà educativa, la povertà nutrizionale e, soprattutto, ha un'incidenza molto forte sulla salute pubblica delle nuove generazioni. "Purtroppo però in questi anni di crisi, tra pandemia, inflazione, crisi energetica e siccità le imprese stanno affrontando da sole questo momento - ha detto Nasi -. I costi sono lievitati in modo incontrollato e purtroppo non non ci viene riconosciuta la revisione prezzi in base agli indici Istat. Anche per questo motivo il nostro settore è sceso in piazza il 23 marzo scorso non contro governo, non per minacciare scioperi o fermi del servizio, ma proprio per cercare di porre l'attenzione su un settore così importante, tant'è che viene riconosciuto come servizio pubblico essenziale e quindi strategico per il paese, è welfare pubblico a tutti gli effetti".

Una richiesta raccolta dal sottosegretario all'Istruzione, Paola Frassinetti, intervenuta al dibattito: "La ristorazione collettiva viene data troppo spesso per scontata e di rado viene ritenuta una condizione necessaria per l'educazione degli studenti. Sarà mia cura - ha detto - portare all'attenzione del Governo questa situazione di criticità".

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