ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

Carmen Consoli canta la sua Sicila al Teatro Greco di Siracusa

Siracusa, 17 lug. (askanews) - Tripudio e commozione al Teatro Greco di Siracusa con 10 minuti di applausi per la cantantessa Carmen Consoli. La ciaramella, il friscaletto e il tamburo, Giuseppe Impastato (fratello di Peppino) e Donatella Finocchiaro, il ricordo di Franco Battiato, l'anima di Rosa Balestrieri, e tutta l'arte e la passione di Carmen Consoli: il più grande tributo mai fatto alla tradizione e alla terra siciliana è andato in scena sabato sera al Teatro Greco di Siracusa con "Terra ca nun senti", concerto, o meglio evento, pensato e diretto dalla stessa Consoli che sul palco ha realizzato anche un suo vecchio sogno: fondare l'Orchestra Popolare Siciliana. Un progetto aperto, che Carmen vorrebbe ampliare, con laboratori per recuperare gli strumenti tradizionali e i canti popolari.

Ma che sarebbe stato un concerto unico si è capito sin dall'inizio, con l'apertura dedicata alla ciaramella, suonata da Gemino, accompagnata solo dal tamburo di Valentina Ferraiuolo.

L'entrata successiva di Carmen, sul brano popolare "Bottana ri to ma", ha portato subito la prima delle tante ovazioni della serata.

Così in una notte magica, la cantantessa ha reinterpretato con l'Orchestra tanti suoi brani, da "Per niente stanca" a "Parole di burro", da "Blunotte" a "Ultimo bacio", da "Pendio dell'abbandono" a "Pioggia d'aprile" e "Fiori d'arancio", fino all'ultimo "Volevo fare la rockstar", e ha reso omaggio a Rosa Balestrieri, anima dell'evento, con "Cunta e canta" e "Terra ca nun senti", mentre in siciliano ha cantato le sue "A finestra" e "Masino".

Ma la musica è stata solo uno degli elementi della notte stellata di Carmen. Guida nel racconto, Donatella Finocchiaro ha sottolineato alcuni momenti della scaletta, bravissima sia nell'interpretazione dei testi più poetici (come quello iniziale sulla capacità della Sicilia di esprimere i contrasti e renderli in una nuova armonia), sia in quello molto ironico che ha introdotto "Masino ", o drammatico, sugli abusi subiti da Rosa Balestrieri, che ha introdotto "Mio zio".

Emozione e commozione hanno poi inondato tutto il teatro sul testo letto da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, citato esplicitamente solo alla fine, scatenando la standing ovation del pubblico, in piedi per ciò che ha rappresentato Peppino per la Sicilia e non solo, con l'eco subito dopo anche di tutta l'Orchestra.

La serata è trascorsa tra musica, poesia e suggestione e il finale con il ricordo del Maestro Franco Battiato sulle note di "Stranizza d'amuri" ha chiuso uno spettacolo, unico e irripetibile, con oltre 10 minuti di applausi per Carmen che emozionatissima ha voluto dedicare il concerto a Toni Carbone, scomparso pochi giorni prima, un grande amico e una figura di spicco del panorama musicale siciliano (bassista dei Denovo, e fonico e produttore anche di Carmen nel suo ultimo album "Volevo fare la rockstar").

"Terra ca nun senti" è stata così la celebrazione non solo di un'isola a volte troppo dimenticata, ma anche di un'artista come Carmen Consoli, musa per diverse generazioni in Italia e all'estero, capace di mettere sempre l'amore per la musica e l'arte in generale, al suo centro.

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