ULTIME NOTIZIE 03 GIUGNO 2025

Carlo Felice Trossi, un dandy inquieto della velocità al MAUTO

Torino, 3 giu. (askanews) - Un uomo del Novecento italiano, figura della modernità e della ricerca della velocità. Il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino dedica una mostra a Carlo Felice Trossi, pilota e aviatore, progettista e costruttore di automobili e barche.

"Il Museo Nazionale dell'Automobile - ha detto ad askanews Lorenza Bravetta, direttrice del MAUTO di Torino - con questa mostra intende chiaramente celebrare la figura di Carlo Felice Trossi, visionario, pilota, progettista, costruttore di automobili, di barche, ma anche dirigente, tra i primi a presiedere la Ferrari ma soprattutto un dandy votato alla modernità, alla velocità, all'eleganza, alla bellezza, quindi una figura straordinaria. Di uomini e donne straordinari il museo si occupa attraverso delle storie, storie che racconta partire dall'automobile, ma mettendo l'automobile al centro di una riflessione che si occupa diciamo di moderno e contemporaneo in senso lato".

La mostra, curata da Giordano Bruno Guerri, è affascinante, parla di auto e motori, ma anche di costume, di una società che cambiava, di un modello di eroe moderno, forse discutibile, forse irripetibile. Qualcuno che portò per primo, per esempio, un cronografo sopra il polsino. "Questo lavoro sull'archivio di Trossi - ci ha detto Maurizio Cilli, direttore artistico della mostra - mi porta a pensare che questa esperienza è un po' come far nascere una leggenda. In realtà fra i conoscitori di questo campo della motoristica, della nautica, Trossi è già molto famoso, però Lucio Dalla la canzone la scrive per Nuvolari, non per Trossi. Secondo me Trossi era un pilota diverso, un pilota che amava la velocità è l'uomo al volante di Marinetti, ma lui, in fondo, vincere non era la cosa più importante. La cosa più importante era avere un approccio alla gara stiloso".

In mostra dieci veicoli: tra questi, la Alfa Romeo 8C 2300 Zagato, con la quale Trossi arrivò secondo alla sua prima Mille Miglia nel 1932, e la celebre Monaco Trossi che, con il suo design e il motore radiale a 16 cilindri montato anteriormente, ricorda un piccolo velivolo senza ali. Forse qui, in questo tentativo di creare qualcosa di nuovo, c'è il senso di una vera inquietudine, per quanto venata di edonismo.

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