È stato decifrato un antico testo romano dall'intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale decifra un testo romano antico aiutando gli studiosi di epigrafi a stabilire se fu inciso prima o dopo la morte di Augusto: cosa cambia per la storia?
L’intelligenza artificiale ci ha permesso di compiere un passo straordinario nel campo della storia romana antica, riuscendo a fornire una datazione più precisa per un importante testo latino inciso in pietra, grazie a un innovativo modello sviluppato da Google DeepMind. La scoperta non solo offre nuove prospettive sulla data di composizione delle Res Gestae Divi Augusti, ma dimostra anche come la tecnologia digitale, combinata all’AI, possa aprire nuove strade nello studio della storia antica.
Un testo romano al centro di un mistero storico
Le Res Gestae Divi Augusti sono tra le iscrizioni latine più famose e significative, poiché raccontano le imprese e la vita del primo imperatore di Roma, Augusto. Per decenni, gli studiosi si sono interrogati sulla data esatta della loro incisione, dibattendo se fosse stata realizzata prima della morte di Augusto, nel 14 d.C., o poco dopo. Tale datazione è cruciale per comprendere la trasformazione di Roma da repubblica a impero autocratico.
Epigrafia latina e intelligenza artificiale: un connubio rivoluzionario
Un modello di intelligenza artificiale chiamato Aeneas, sviluppato dalla società londinese Google DeepMind, ha applicato tecniche avanzate di analisi linguistica e storica per risolvere questo enigma. Addestrato su vasti archivi di iscrizioni, come l’Epigraphic Database Roma, l’Epigraphic Database Heidelberg e l’Epigraphik-Datenbank Clauss-Slaby, Aeneas ha potuto collegare il testo augusteo a caratteristiche linguistiche e a contesti storici specifici, suggerendo una datazione intorno al 15 d.C., quindi poco dopo la morte di Augusto.
Questo risultato testimonia come la decifrazione dei testi latini antichi con l’AI non sia più fantascienza, ma una realtà concreta che può aiutare gli storici a contestualizzare con maggiore precisione le iscrizioni. Utilizzando l’intelligenza artificiale dovrebbe essere più facile individuare connessioni complesse tra fonti frammentarie.
Contestualizzazione storica: il puzzle che l’AI aiuta a risolvere
Studiare iscrizioni antiche è un po’ come mettere insieme un enorme puzzle: ogni singolo tassello, pur dettagliato, può risultare incomprensibile se isolato. Qui entra in gioco la capacità di Aeneas di effettuare una vera e propria contestualizzazione storica con l’AI, collegando testi simili, individuando analogie linguistiche e riferimenti storici che da soli sarebbero difficili da cogliere.
In particolare, il modello ha rilevato analogie con una proclamazione del Senato romano datata al 19 d.C., che celebra un erede della dinastia augustea, rafforzando così l’ipotesi di una datazione post-mortem delle iscrizioni. Questa innovazione rappresenta un valido supporto per gli epigrafi, i quali anche in futuro riusciranno a trovare spunti di ricerca più rapidamente e con maggiore sicurezza.
I vantaggi della tecnologia digitale per la ricerca storica
Ogni anno emergono circa 1.500 nuove iscrizioni latine, rendendo l’epigrafia un campo di studio vastissimo e in continua espansione. L’impiego di modelli di intelligenza artificiale, come Aeneas, quindi si rivela uno strumento fondamentale per la digitalizzazione e analisi testi latini, facilitando l’identificazione di pattern e il completamento di iscrizioni frammentarie.
Google DeepMind ha reso disponibile una versione interattiva del modello Aeneas offrendo a ricercatori, studenti, insegnanti e professionisti museali uno strumento all’avanguardia per studiare la storia romana antica con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Un futuro promettente per la ricerca storica
L’uso dell’intelligenza artificiale applicata a un testo romano antico appare come un vero e proprio cambio di paradigma nel mondo degli studi storici e umanistici. Grazie a tecnologie del genere, si potranno esplorare in modo più approfondito e preciso non solo le iscrizioni latine, ma tutto il patrimonio epigrafico, facilitando nuove scoperte e ampliando la nostra conoscenza della storia.
L’iniziativa di DeepMind di rendere pubblico il codice del modello Aeneas, inoltre, stimola la collaborazione internazionale e il progresso scientifico, permettendo a studiosi di tutto il mondo di utilizzare la tecnologia per risolvere altri misteri custoditi per secoli nelle pietre delle iscrizioni.