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Fatturazione elettronica per influencer: obbligo e come farla

Dal 1 gennaio 2025, anche i creatori di contenuti hanno un codice ATECO loro dedicato per aprire la partita IVA. Ecco come funziona.

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Chiamateli influencer, content creator, creatori digitali o come più vi aggrada. Anche perché la sostanza non cambierà di un centimetro. Da quando la rivoluzione del cosiddetto “web 2.0” ha dato la possibilità anche agli utenti di generare contenuti web (prima testuali, poi anche e soprattutto multimediali), la figura del creatore di contenuti ha conosciuto una crescita esponenziale.

Una categoria professionale, quella degli influencer, che ha assunto una rilevanza sempre maggiore per il settore pubblicitario e della comunicazione in generale. E che a partire dal 1 gennaio 2025 ha trovato anche un suo “riconoscimento fiscale” nel nostro Paese. Con l’introduzione del codice ATECO per influencer, chi svolge questa professione può aprire una partita IVA per influencer.

Quali sono le differenze tra una partita IVA “normale” e quella per gli influencer? Chi deve aprirne una? Come funziona la fatturazione elettronica per influencer? Rispondiamo a queste (e altre) domande nei prossimi paragrafi.

Partita IVA influencer: come funziona e chi deve aprirla

Diciamolo subito: non ci sono differenze tra una partita IVA per influencer e una partita IVA “normale”. Entrambe, infatti, permettono di svolgere attività d’impresa o professionale in maniera regolare ed essere “noti” all’Agenzia delle entrate. La più grande differenza tra la partita IVA per influencer e le altre sta semplicemente nel codice ATECO (che vedremo in dettaglio tra poco); per il resto, nulla da segnalare.

Ma chi deve aprire la partita IVA per influencer? La legislazione fiscale italiana, in questo caso, è molto chiara: se fatturi oltre 5.000 euro nell’anno solare (dal 1 gennaio al 31 dicembre) hai l’obbligo di aprire una partita IVA.

Simile il discorso per il regime fiscale nel quale si è inquadrati: tutto dipende dal fatturato nell’anno solare.

  • Regime forfettario per influencer. Secondo la normativa fiscale italiana, i titolari di partita IVA che fatturano meno di 85.000 euro nell’anno solare sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 5% o 15% sull’imponibile del 78% del fatturato (nel caso in cui tu abbia fatturato 50.000 euro, sarai chiamato a pagare il 5% o 15% di tasse su un imponibile di 39.000 euro). I contributi da versare all’INPS equivarranno al 25% circa dello stesso imponibile.
  • Regime ordinario per influencer. Al di sopra degli 85.000 euro, rientri automaticamente nel regime “ordinario”. La tassazione sarà calcolata in base agli scaglioni IRPEF esistenti, mentre i contributi previdenziali saranno versati in maniera proporzionale al fatturato.

Fattura elettronica influencer: il codice ATECO

Come abbiamo detto, a partire dal gennaio 2025 tutti coloro che svolgono attività di creazione di contenuti possono aprire una partita IVA “ad hoc”, utilizzando lo specifico codice ATECO creato dall’amministrazione fiscale del nostro Paese.

Nello specifico, il codice ATECO per influencer è 73.11.03 – attività di influencer marketing. Nel caso tu voglia “ufficializzare” la tua attività di content creator e stai per aprire la partita IVA, ricorda di indicare questo codice attività nella documentazione da inviare all’Agenzia delle Entrate.

Piattaforma di fatturazione elettronica per influencer: come sceglierla

L’apertura della partita IVA per influencer, però, è solo il primo passo da compiere (fiscale, ovviamente) quando si vuole intraprendere questa professione. Il secondo passa dalla familiarizzazione con la fatturazione elettronica.

Ogni collaborazione che intraprenderai (o anche i proventi della monetizzazione di contenuti) implica l’emissione della fattura elettronica, con conseguente invio al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Una procedura solo apparentemente complessa: scegliendo la giusta piattaforma, infatti, potrai creare tutte le fatture elettroniche che vorrai in maniera semplice e immediata.

Libero SiFattura, ad esempio, è caratterizzata da un’interfaccia minimal e intuitiva e da un processo di creazione ed emissione delle fatture estremamente veloce e semplice. Grazie ai tre differenti piani a disposizione, poi, non avrai difficoltà a individuare quello più adatto alle tue esigenze.

  • Basic. Completamente gratuito, permette di creare un numero illimitato di anagrafiche e gestire il ciclo di fatturazione in ingresso e in uscita (inclusi i preventivi, le note di credito e DDT). Permette di inviare fino a 10 fatture ogni anno, con possibilità di acquistare pacchetti aggiuntivi e di ricevere illimitate fatture elettroniche.
  • Lite. Costa 29 euro l’anno (IVA esclusa) e permette di inviare e ricevere un numero illimitato di fatture, sia verso privati sia verso aziende, dando modo di creare modelli di fattura personalizzati. Inoltre, avrai strumenti di reportistica avanzati per valutare lo “stato di salute” della tua attività imprenditoriale.
  • Pro. Costa 49 euro l’anno (IVA esclusa) ed è la versione più avanzata e completa del gestionale. Alle funzioni incluse nella versione Lite si aggiunge la possibilità di inviare fatture elettroniche anche verso la Pubblica Amministrazione, visualizzare e gestire il flusso di cassa (incluso un prospetto previsionale sullo stato di cassa), utilizzo multiutente (con accesso ad esempio per il commercialista) e molto altro.

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