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Wikipedia è in pericolo, che succede alla celebre enciclopedia libera?

Wikipedia è in pericolo e la colpa potrebbe essere dell’intelligenza artificiale e di funzioni come AI Mode e AI Overview che fanno calare il traffico del sito

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wikipedia Casimiro PT / Shutterstock

In Sintesi

  • La Wikimedia Foundation lancia un allarme sul futuro di Wikipedia che a causa dell’intelligenza artificiale sta registrando un calo importante degli accessi al sito.
  • Questo minaccia la sostenibilità economica e la natura partecipativa dell’enciclopedia, riducendo il numero di potenziali editori volontari e donatori.

La Wikimedia Foundation ha lanciato un allarme sul futuro di Wikipedia, l’enciclopedia libera e collaborativa più consultata al mondo, che potrebbe essere in grave pericolo per colpa dell’intelligenza artificiale. E il perché di questo annuncio sarebbe riconducibile ai cambiamenti che in questi ultimi mesi hanno interessato Google che, con l’introduzione di AI Mode e AI Overview, ha ridefinito l’idea di motore di ricerca, passando da un sistema basato su link a uno fatto di riassunti generati da Gemini.

Secondo la fondazione, infatti, il numero di utenti che accedono direttamente a Wikipedia sta calando in modo preoccupante, con un calo stimato dell’8% in un solo anno. Una tendenza che, se non invertita, potrebbe compromettere la sostenibilità economica e la natura partecipativa del progetto.

Perché l’AI sta mettendo in crisi Wikipedia

Negli ultimi mesi, sempre più utenti si stanno affidando ai chatbot AI e ai riassunti intelligenti proposti dai motori di ricerca, che sintetizzano le informazioni e forniscono risposte dirette alle domande, senza quindi dover passare per le fonti originarie. Il problema è che in molti casi, questi contenuti provengono proprio da Wikipedia.

Marshall Miller, Senior Director of Product della Wikimedia Foundation, ha spiegato che queste nuove modalità di ricerca rischiano di spezzare il delicato equilibrio che ha permesso alla celebre enciclopedia di crescere e restare libera. Ovviamente il calo delle visite non ha soltanto un impatto sulle visualizzazioni, ma comporta anche un danno economico e operativo: meno utenti significa meno potenziali editori volontari e, naturalmente, meno donatori. Wikipedia, come ben noto, si sostiene quasi esclusivamente grazie a contributi spontanei e una riduzione delle interazioni dirette si traduce inevitabilmente in un indebolimento del suo modello di finanziamento.

Allo stesso tempo, la crescita dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel recupero delle informazioni rischia di rendere invisibile il lavoro umano dietro l’enciclopedia (e qualsiasi altra fonte di informazioni), cosa che avrà sicuramente un impatto sull’Internet del domani.

L’AI è un problema che riguarda giornalisti ed editori

Naturalmente il fenomeno non riguarda solo Wikipedia e secondo recenti studi, solo l’1% degli utenti di Google clicca sui link alle fonti mostrati nei riepiloghi di AI Overviews. Questo significa che gran parte del traffico web si ferma alle risposte generate dall’AI, riducendo drasticamente la visibilità dei siti che producono i contenuti originali.

Molti editori online già da diverso tempo stanno denunciando la cosa, segnalando anche un crollo nel numero di accessi. E mentre la conoscenza continua a circolare, le piattaforme che la generano vengono progressivamente tagliate fuori dal flusso informativo.

Oltre alla richiesta di un appello alle grandi aziende tech da parte di giornalisti ed editori, la Wikimedia Foundation invita anche gli utenti a fare la propria parte, ripensando il modo in cui interagiscono con la conoscenza digitale. Al momento la questione più urgente è promuovere un ecosistema in cui l’accesso alle fonti resti centrale, a garanzia di trasparenza, affidabilità e, ovviamente, di sostegno economico ai progetti che rendono possibile la libera diffusione del sapere.