Arriva il caricatore universale: obbligo di porta USB-C anche su alimentatori
L’UE estende l’obbligo dell’USB-C anche ai caricatori: arriva il logo Common Charger per riconoscere i prodotti idonei e nuove regole per l’efficienza energetica

In Sintesi
- L’UE completa il progetto del caricatore unico: dal 2025 anche gli alimentatori esterni dovranno integrare almeno una porta USB-C.
- Il nuovo regolamento introduce il logo “Common Charger”, vieta i cavi fissi e impone requisiti più severi di efficienza energetica.
L’Unione Europea compie un nuovo passo nella direzione del caricatore unico e dopo aver imposto nel 2022 l’obbligo della porta USB-C sui dispositivi elettronici, Bruxelles estende ora la standardizzazione anche agli alimentatori esterni.
Il nuovo regolamento 2025 sull’ecodesign, che sarà presto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Europea, introduce infatti una novità molto importanti che comprendono anche il corpo del caricatore che dovrà avere una porta USB-C.
La strada verso il caricatore unico
Il primo intervento risale al Regolamento (UE) 2019/1782, che fissava gli standard minimi di efficienza energetica per gli alimentatori esterni, ma limitava il suo campo d’applicazione ai dispositivi con potenza inferiore ai 250 W.
Con la Direttiva (UE) 2022/2380 del 2024 è stato esteso l’obbligo della porta USB Type-C a un’ampia gamma di dispositivi.
Ora con il nuovo regolamento del 2025 l’obiettivo è standardizzare il caricatore stesso, completando di fatto il progetto del “Common Charger” europeo. Il nuovo testo legislativo introduce l’obbligo di una porta USB-C sull’alimentatore, almeno per tutti i dispositivi considerati “interoperabili”, cioè destinati a funzionare con più prodotti di consumo.
A differenza della normativa precedente, non ci sono più limiti di potenza e l’ambito di applicazione viene esteso anche a caricatori wireless, basi di ricarica e cavi USB-C, che dovranno rispettare criteri di progettazione ecocompatibile per minimizzare le perdite di energia.
Inoltre il regolamento introduce un nuovo simbolo: il logo Common Charger che permetterà ai consumatori di identificare facilmente i caricatori compatibili e riutilizzabili, riducendo la proliferazione di modelli differenti e, di conseguenza, la produzione di rifiuti elettronici.
Altro punto chiave: viene vietata la presenza di cavi USB-C fissi sugli alimentatori interoperabili. In caso di rottura del cavo, sarà quindi possibile sostituirlo senza dover gettare l’intero caricatore.
Quando entrano in vigore le nuove norme
Ovviamente, il regolamento tiene conto anche dei caricatori più potenti e per gli alimentatori USB-PD (Power Delivery) con potenza superiore ai 100 W, l’UE ha previsto una deroga temporanea di due anni, dove continueranno a valere i requisiti di efficienza del vecchio regolamento 2019/1782.
Oltre alla standardizzazione dei connettori, la Commissione Europea introduce anche nuovi requisiti di efficienza energetica. Il testo non si limita più a fissare soglie di rendimento medio o di consumo a vuoto, ma definisce anche un valore minimo di efficienza a basso carico (10%), un parametro utile per ridurre gli sprechi quando il caricatore è in funzione ma non sta fornendo energia.
Il nuovo regolamento 2025 sull’ecodesign non è ancora entrato in vigore e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è attesa nelle prossime settimane, mentre la normativa sarà effettiva 20 giorni dopo la pubblicazione. Tuttavia le nuove regole diventeranno vincolanti solo tre anni più tardi, cioè alla fine del 2028.
Nel mentre, resta confermata la scadenza del 28 dicembre 2024 per l’obbligo della porta USB-C sui dispositivi elettronici, e del 28 aprile 2026 per i computer portatili.





















