La tomba di Tutankhamon rischia di crollare: allarme per affreschi e struttura
Se la tomba di Tutankhamon crollasse, sarebbe un vero disastro: un nuovo studio mette in guardia da un rischio effettivo, cui forse si può ancora porre rimedio.

La scoperta della Tomba del Faraone Tutankhamon, avvenuta nel 1922 grazie ad Howard Carter, è unanimemente riconosciuta come l’evento archeologico più importante del XX secolo. Una sepoltura della XVIII Dinastia (1332 – 1323 a.C. circa), l’unica della Valle dei Re a essere stata trovata quasi intatta, offrendo un archivio inestimabile sulla vita regale e i rituali funerari egizi.
Oggi, dopo oltre un secolo dalla sua apertura, gli esperti lanciano un avvertimento: la tomba, fatta di una pietra fragile chiamata scisto di Esna, rischia il collasso non solo per via del suo lento deterioramento, ma anche a causa di fenomeni ambientali estremi e di un problema strutturale latente.
Perché la tomba di Tutankhamon rischia il collasso
L’allarme arriva da un nuovo studio pubblicato sulla rivista npj|Heritage Science (Nature), firmato dal professor Sayed Hemeda dell’Università del Cairo. Hemeda ha documentato il progressivo deterioramento strutturale della camera funeraria del giovane Faraone Tutankhamon.
Le conclusioni sono allarmanti. Le fratture già presenti da tempo nelle pareti e nella volta minacciano la stabilità dell’intera struttura, aggravate da infiltrazioni d’acqua e dall’azione di funghi e batteri. Un rischio legato alla geologia stessa della Valle dei Re, antico alveo fluviale secco estremamente vulnerabile alle alluvioni lampo causate da piogge intense. L’infiltrazione di acqua piovana attraverso crepe e fessure nella roccia di scisto di Esna, che si espande e si contrae con i cambiamenti di umidità compromette l’integrità strutturale del soffitto.
Secondo Hemeda, c’è stato un evento critico a partire dal quale la situazione ha iniziato ad aggravarsi. Si tratta dell’alluvione dell’ottobre 1994, quando molte tombe reali furono sommerse inclusa la camera funeraria di Tutankhamon. Qui si sono aperte nuove fessure, che hanno innescato al contempo una crescita fungina e danneggiato le preziose pitture murali.
Ma se è vero che oggi gli archeologi gridano a gran voce il bisogno di interventi urgenti e piani scientifici per evitare che la struttura ceda, già tra il 2009 e il 2019 il Getty Conservation Institute aveva condotto un progetto di studio, restauro e consolidamento. Un lavoro reso necessario dall’affluenza massiccia di visitatori che, introducendo calore, umidità e anidride carbonica, aveva provocato un grave deterioramento interno della tomba.
Il progetto ha dato i suoi frutti nella gestione del microclima interno e, successivamente, è stata anche realizzata una terrazza panoramica protettiva per consentire l’osservazione della camera funeraria decorata, senza danneggiare involontariamente i dipinti. Ma la minaccia esterna resta.
La stabilità della camera sepolcrale è in pericolo
Il pericolo, sottolineano gli esperti, riguarda la stabilità della camera sepolcrale e delle decorazioni originali che ancora rivestono le pareti della tomba. Dopo la scoperta del 1922, infatti, gran parte dei preziosi reperti che costituivano il corredo funerario — tra cui la celebre maschera funeraria in oro e lapislazzuli, il pugnale in ferro meteoritico e il trono funerario dorato — furono trasferiti al Museo Egizio del Cairo per essere preservati e studiati. Oggi, la maggior parte di essi è custodita e in parte esposta nel nuovo Grand Egyptian Museum di Giza, che ne garantisce la conservazione in condizioni climatiche controllate.
A restare vulnerabile, invece, è la struttura originaria della tomba nella Valle dei Re, scavata nella fragile roccia di scisto di Esna. Le fessure nella volta, l’umidità e la crescita microbica continuano a minacciare le decorazioni murarie autentiche realizzati oltre tremila anni fa, capolavori iconografici che narrano il viaggio del giovane faraone nell’aldilà. Salvare la tomba di Tutankhamon significherebbe dunque proteggere una testimonianza insostituibile dell’arte funeraria dell’Antico Egitto.



















