Libero
DIGITAL LIFE

Studio Ghibli contro OpenAI: stop all'uso dei sue opere per addestrare l'AI

Studio Ghibli e altri editori giapponesi contestano l'uso delle loro opere per addestrare l’IA di OpenAI, chiedendo rispetto del copyright e autorizzazioni preventive

Pubblicato:

Studio Ghibli contro OpenAI: stop all'uso dei sue opere per addestrare l'AI jinhong.ljh / Shutterstock.com

In sintesi

  • Con la diffusione di Sora, l’uso dei lavori di Studio Ghibli per l’addestramento dell’IA riaccende il dibattito sul copyright.
  • L’associazione di editori CODA, di cui fa parte anche Studio Ghibli, chiede a OpenAI autorizzazioni preventive per l’utilizzo dei contenuti protetti.

Ricordate quando sui social quasi chiunque postava una propria foto in stile Studio Ghibli? Come tanti altri trend, anche quello è iniziato, passato e finito. Ma per Studio Ghibli e altri editori la faccenda è tutt’altro che chiusa: ha solo mutato i suoi contorni. Negli ultimi giorni l’associazione CODA, che rappresenta numerosi editori tra cui lo storico studio di animazione giapponese, ha infatti inviato una lettera a OpenAI chiedendo di interrompere l’uso delle opere protette per addestrare i modelli di intelligenza artificiale senza autorizzazione.

Cosa hanno scritto Studio Ghibli e gli altri editori contro OpenAI

Studio Ghibli è uno degli studi di animazione più celebri al mondo, autore di titoli acclamati come “La città incantata” e “Il mio vicino Totoro”. Hayao Miyazaki è una delle figure creative centrali e più celebri dello studio.

Lo stile di Studio Ghibli è diventato un’icona culturale globale e da tempi recenti è spesso imitato da app e generatori grafici. E non succede solo a loro. Proprio per questo, insieme ad altri editori giapponesi, lo studio ha chiesto a OpenAI di evitare l’uso dei loro materiali senza permesso.

La richiesta è chiara: rispettare il copyright e ottenere autorizzazioni preventive invece di adottare la logica del “prima usiamo i contenuti, poi se serve chiediamo scusa”. Non è ancora chiaro come OpenAI intenda rispondere a questa richiesta.

In che modo i lavori di Studio Ghibli sono usati dalla IA senza permesso

Il tema non è chiaramente nuovo, ma si è riacceso grazie a Sora, l’app e modello video generativo di OpenAI che permette sostanzialmente a chiunque, in modo molto semplice, di creare video realistici partendo da prompt testuali.

Il rischio, secondo CODA, è che Sora e e altri sistemi analoghi riproducano immagini e stili riconoscibili dei contenuti protetti da diritto d’autore, generando di fatto del materiale molto simile agli originali.

L’associazione ha dichiarato che la riproduzione di opere specifiche o del loro stile distintivo durante l’addestramento della IA potrebbe configurare una violazione del copyright secondo la legge giapponese, che richiede autorizzazioni preventive.

Quali sono i problemi di copyright con Sora

La questione, ormai lo sappiamo bene, non riguarda solo Studio Ghibli. Negli ultimi mesi anche istituzioni come Nintendo e persino gli eredi di Martin Luther King Jr. hanno segnalato potenziali utilizzi impropri di contenuti protetti, ma anche di immagini di personaggi e persone reali nei sistemi IA.

Il contesto legale è ancora incerto, soprattutto negli Stati Uniti, dove in realtà non esistono norme aggiornate che regolino in modo definitivo l’addestramento delle AI su materiale coperto da copyright. In Giappone, invece, le regole sembrano più rigide e potrebbero aprire la strada a contenziosi formali se OpenAI non risponderà alla richiesta di CODA.