Smog oltre i limiti in 3 province italiane: dove scattano misure anti-inquinamento
Nei giorni scorsi sono stati registrati allarmanti livelli di PM10 in alcune province della Lombardia: ecco dove sono scattate le misure anti inquinamento (e quali sono).
Torna l’allarme inquinamento in Italia: nei giorni scorsi, diverse province lombarde hanno registrato livelli di PM10 superiori al limite previsto per legge. Sono così scattate le misure antismog, rimaste attive nei comuni più colpiti dall’inquinamento atmosferico. La situazione sembra essere leggermente migliorata, ma rimangono ancora 3 province in cui i livelli di particolato sono sopra la norma: ecco quali sono i divieti adottati e dove restano in vigore.
Inquinamento atmosferico, la situazione in Lombardia
Sebbene l’allarme sia leggermente rientrato, la situazione inquinamento in Lombardia è ancora preoccupante. La Pianura Padana risulta essere la zona più critica in tutta Europa, per quanto riguarda i livelli di sostanze nocive presenti nell’atmosfera: lo smog provocato dall’attività industriale e dal traffico trova qui un ambiente privo di naturale ricircolo dell’aria, creando un “effetto serra” che impedisce al particolato fine di disperdersi. Influiscono anche le condizioni climatiche, con un’inusuale assenza di precipitazioni che permette l’accumulo e il ristagno di sostanze inquinanti.
Nei giorni scorsi, in 6 province lombarde sono state attivate le misure antismog. Arpa ha infatti registrato il superamento dei livelli di PM10 per diversi giorni consecutivi, dal 9 al 12 ottobre – con picchi fino a 66 µg/m3. Le province coinvolte sono quelle di Milano, Monza, Lodi, Bergamo, Pavia e Cremona. Successivi monitoraggi, tuttavia, hanno evidenziato un leggero miglioramento: per due giorni consecutivi, il 13 e il 14 ottobre, i livelli di PM10 sono scesi al di sotto della soglia limite di 50 µg/m3 nelle province di Milano, Bergamo e Cremona (dove sono state disattivate le misure anti-inquinamento).
“In considerazione dei dati sul PM10 registrati martedì 14 ottobre, a partire da giovedì 16 ottobre sono disattivate le misure temporanee nelle province di Milano, Bergamo e Cremona, per il secondo giorno consecutivo al di sotto della soglia di 50 µg/m3. Restano invece ancora attive le misure in provincia di Monza, Lodi e Pavia per cui verranno verificati gli sviluppi nei prossimi giorni” – si legge in una nota della Direzione Generale dell’Assessorato all’Ambiente e Clima della Regione.
Le misure antismog adottate in Italia
Nel giugno 2017, le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna hanno sottoscritto un Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, che prevede l’adozione di misure di risanamento in caso di accumulo della concentrazione degli inquinanti nell’atmosfera. Alcune di esse sono limitazioni permanenti, alle quali si aggiungono misure antismog temporanee che vengono attivate dopo 2 giorni consecutivi di PM10 oltre i livelli di sicurezza. Attualmente, queste ultime sono in vigore solamente nei comuni delle province di Monza, Lodi e Pavia – con la sola eccezione delle limitazioni al traffico, come vedremo più avanti.
Le misure temporanee prevedono il divieto di utilizzo dei generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 3 stelle comprese (in presenza di impianto alternativo) e di spandimento degli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato. Inoltre è vietato accendere fuochi e sostare con motore acceso per tutti i veicoli. Dal momento che ha preso il via la stagione dei riscaldamenti, vige anche la limitazione temporanea delle temperature massime nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, fissata a 19°C (ovvero un grado in meno rispetto alla norma).
Per quanto riguarda le limitazioni temporanee al traffico, sono in vigore nei comuni con più di 30mila abitanti e in quelli che hanno aderito volontariamente. Qui è vietata la circolazione dei veicoli Euro 0 e 1 a benzina e dei veicoli fino a Euro 4 incluso a diesel, nella fascia oraria compresa tra le 7:30 e le 19:30. Il divieto vale anche per i mezzi dotati di filtro antiparticolato e per quelli aderenti al servizio Move-In (che prevede una limitazione chilometrica annuale).
















