Scoperta una rarissima stella "incontaminata" (ed è anche vicina a noi)
Non molto distante da noi, gli scienziati hanno scoperto una rarissima stella pressoché "incontaminata": ecco che cosa significa.
Lo spazio ospita una quantità incredibile di stelle, le quali possono essere molto diverse le une dalle altre. Si distinguono anche nella loro composizione chimica, sulla base del contenuto di elementi pesanti che le caratterizza. Più è elevata la loro metallicità (termine con cui ci si riferisce alla presenza di elementi chimici diversi da elio e idrogeno), più giovani sono queste stelle. Un team di scienziati ritiene ora di aver scoperto una stella rarissima e “incontaminata” da elementi pesanti, quindi risalente a poco dopo il Big Bang.
La suddivisione delle stelle in base alla metallicità
Innanzitutto, è importante capire come vengono classificate le stelle in base alla loro composizione chimica. Con il Big Bang, nell’Universo erano presenti unicamente idrogeno ed elio, oltre a piccole tracce di litio-7. Le primissime stelle che si sono formate, dunque, dovevano possedere solamente questi elementi. Siamo davanti alle stelle della Popolazione III, la cui esistenza nel lontano passato dell’Universo è soltanto teorizzata. Con il passare del tempo, questi primi corpi celesti hanno prodotto elementi più pesanti di idrogeno ed elio attraverso la fusione nucleare avvenuta nel loro nucleo.
Quando le prime stelle sono esplose in supernove, hanno diffuso gli elementi pesanti nello spazio, dove sono poi stati impiegati nella genesi di altre stelle. Queste, appartenenti alla Popolazione II, sono ancora poverissime di elementi pesanti – ovvero hanno una bassa metallicità. Ma la loro presenza rivela inequivocabilmente il fatto che siano di prima generazione (e non nate dal Big Bang). Via di questo passo, con l’alternarsi di supernove e formazione di nuove stelle, la metallicità dei corpi celesti è diventata sempre più elevata. Oggi siamo di fronte a stelle di Popolazione I, di seconda generazione: lo è anche il nostro Sole, che ha una metallicità pari a 0,0177.
La stella più “incontaminata” di sempre
Gli astronomi, nel tentativo di individuare le stelle più antiche, hanno sempre studiato le zone più remote dell’Universo, tra quelle che possiamo raggiungere con gli strumenti a nostra disposizione. Un team di astronomi della University of Chicago ha però deciso di tentare un approccio diverso: l’idea è che le prime stelle possano aver dato vita a stelle di seconda generazione con masse ridotte, che possano dunque essere sopravvissute sino ad oggi. È così che il professor Alexander Ji, del dipartimento di Astronomia e Astrofisica, ha scoperto quella che è attualmente la stella più “incontaminata” mai osservata.
Si chiama SDSS J0715-7334 ed è una gigante rossa situata nell’alone della Grande Nube di Magellano, una delle galassie più vicine alla nostra Via Lattea. Mediante analisi spettroscopica, gli scienziati hanno notato che la sua metallicità è la più bassa finora mai registrata, pari a 7,8×10-7. Per fare un paragone, la stella finora detentrice del record ha una metallicità quasi doppia. Tra i dettagli più sorprendenti, spicca la quasi totale assenza di ferro e di carbonio, cosa che rende la stella ancora più rara. Questo significa infatti che dovrebbe aver avuto origine dalla supernova di una stella di Popolazione III di massa pari a 30 volte quella del Sole, ovvero incredibilmente piccola.




















