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Ratto talpa senza pelo: nel suo DNA il segreto per vivere più al lungo?

I ratti talpa nudi sono esempi eccezionali di come si possa battere l'invecchiamento e il deperimento mentale e fisico: ecco il loro segreto

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Ratti talpa nudi 123RF

La Terra ospita creature molto particolari e tra queste spiccano anche i ratti talpa nudi. Sono esemplari del tutto glabri, dotato di grandi denti sporgenti. Sappiamo che vivono in cunicoli sotterranei e, in termini estetici, vantano caratteristiche tutt’altro che accoglienti e invitanti.

Dietro l’aspetto poco gradevole, però, si cela un segreto biologico che da anni incuriosisce gli scienziati. Sappiamo che i ratti talpa possono vivere fino a 40 anni, il che è un record assoluto per i roditori. Sono inoltre quasi immuni a molte malattie connesse all’età, dal cancro al deterioramento cerebrale.

Un DNA che si aggiusta da solo

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, condotto da un team della Tonji University di Shanghai, potrebbe aver scoperto una delle chiave di tale longevità in questa specie. Per quanto non gradevole alla vista, il ratto talpa è eccezionale. Il merito del suo lungo sopravvivere è di un particolare meccanismo di riparazione del DNA. Qualcosa che funziona in maniera opposta al corpo umano.

Tutte le cellule viventi subiscono danni genetici nel corso del tempo. Ciò è dovuto a errori di replicazione o all’esposizione a fattori ambientali. Al fine di riuscire a contrastarli, l’organismo dispone un sistema di “autocorrezione” molecolare. Ciò sfrutta un filamento di DNA sano, così da usarlo come modello per riparare quanto risulta danneggiato.

Un processo incredibile, fondamentale per mantenere integro il patrimonio genetico. Negli esseri umani però può diventare meno efficiente con l’età. Ciò contribuisce all’insorgere di malattie neurodegenerative e/o tumori.

Gli esperti si sono concentrati su una proteina nota come e-GAS. È coinvolta nel riconoscimento dei danni del DNA. Se si parla di esseri umani, tale proteina può interferire con la riparazione genetica. Di fatto si rallenta od ostacola il processo di “ricucitura” del DNA.

Se si guarda ai ratti talpa nudi, invece, accade l’esatto contrario: la stessa proteina favorisce la riparazione, mantenendo stabile il codice genetico delle cellule. Un complesso ribaltamento di funzione, che potrebbe spiegare la resistenza dei ratti talpa nudi all’invecchiamento e a patologie degenerative.

Una nuova evoluzione

La natura ha “invertito” il ruolo di questa proteina, ma come? Secondo Gabriel Balmus, professore dell’Università di Cambridge e coautore dello studio, il fenomeno è frutto di milioni di anni di evoluzione: “Puoi pensare alla proteina c-GAS come a un pezzo di Lego biologico”, spiega. “Ha la stessa forma di base negli esseri umani e nei ratti talpa nudi, ma nel caso di questi ultimi alcune connessioni sono state ‘invertite’, permettendole di assemblare una struttura completamente diversa e con una funzione opposta”.

In parole povere, l’evoluzione avrebbe “riprogrammato” la stessa proteina per renderla più efficace che dannosa. Una trasformazione che spiega non soltanto la longevità ma potrebbe aprire nuove prospettive nella medicina umana. In particolare si guarda al campo dell’invecchiamento cellulare e della prevenzione dei tumori.

Il prossimo passo per gli scienziati sarà comprendere quali mutazioni genetiche hanno determinato questa inversione di ruolo e se il meccanismo può essere riprodotto in laboratorio. Secondo Balmus, siamo solo alla ”punta dell’iceberg” della comprensione di questi animali straordinari. Se si riuscisse a riprodurre artificialmente il loro sistema di riparazione del DNA, potremmo sviluppare nuove terapie per rallentare l’invecchiamento umano e prevenire malattie oggi considerate inevitabili.