Il dipinto della Ragazza con l'orecchino di perla nasconde un segreto (ora svelato)
Il dipinto di Vermeer noto come Ragazza con l'orecchino di perla sarebbe un'allegoria riferita a una setta religiosa: cosa ci dice di nuovo sull'autore e sul soggetto?

Dopo secoli di mistero, la celebre opera di Jan Vermeer nota ai più come Ragazza con l’orecchino di perla – il cui vero titolo è, però, Ragazza col turbante – rivela dettagli inediti sul suo vero significato. Recenti studi storici e scientifici hanno portato alla luce la connessione tra il dipinto, la fede religiosa dell’artista e l’identità della figura femminile ritratta, aprendo nuovi scenari sulla produzione artistica del Seicento olandese.
Il mistero della Ragazza con l’orecchino di perla
Per più di 350 anni, l’identità della protagonista del capolavoro di Jan Vermeer è rimasta avvolta nel mistero. Il pittore olandese, autore di appena 37 opere conosciute, ha sempre scelto soggetti femminili che oggi vengono interpretati alla luce di nuove ricerche scientifiche e storiche, svelando un segreto.
La recente indagine condotta dallo storico dell’arte britannico Andrew Graham-Dixon ha portato alla scoperta di dettagli finora sconosciuti sul contesto sociale e religioso in cui Vermeer operava, proponendo una chiave interpretativa completamente nuova per il celebre dipinto.
Jan Vermeer tra fede e arte
Gli archivi di Delft, città natale dell’artista, hanno svelato che Vermeer faceva parte di un movimento religioso radicale noto come rimostranti olandesi, una frangia del protestantesimo che sosteneva idee più liberali rispetto al calvinismo.
Le opere dell’artista, secondo Graham-Dixon, non erano solo ritratti di vita quotidiana, ma riflettevano anche i valori e le credenze della sua comunità religiosa e di alcune sue frange. In questo contesto, la scelta dei soggetti femminili assume un significato più profondo, suggerendo un legame tra pittura, spiritualità e simbolismo allegorico.
L’orecchino di perla e la figura della Maddalena
Il segreto più sorprendente riguarda l’identità della ragazza raffigurata. Studi recenti indicano che la protagonista potrebbe essere Magdalena van Ruijven, figlia della mecenate di Vermeer, Maria de Knuijt.
Il collegamento con Maria Maddalena non è casuale: il riferimento simbolico alla “santa peccatrice” era comune nella storia dell’arte, e l’orecchino di perla rappresenta una scelta iconografica ben precisa. Questo dettaglio, infatti, rivela la natura allegorica del dipinto rendendo la Ragazza con l’orecchino di perla un ritratto con un messaggio spirituale legato alla tolleranza.
Il ruolo della mecenate e della setta religiosa
Maria de Knuijt, moglie del ricchissimo Pieter Claesz van Ruijven, fu la principale sostenitrice di Vermeer. Circa venti delle opere conosciute dell’artista furono conservate nella sua residenza, inclusa la Ragazza col turbante.
Maria de Knuijt faceva parte della setta dei collegiati, rete di laici radicali che rappresentavano un’evoluzione libera del pensiero rimostrante – più spirituale e filosofica che religiosa – composta prevalentemente da donne. La setta promuoveva l’eguaglianza e la tolleranza religiosa, e gli ambienti in cui si riunivano erano decorati proprio con tele che riflettevano i loro ideali.
La scelta dei soggetti e l’allegoria delle figure femminili da parte di Vermeer, quindi, diventano un vero e proprio codice interpretativo della vita e delle credenze della comunità cui avrebbe aderito.
Una nuova chiave di lettura per Vermeer
Questa scoperta cambia la percezione di Jan Vermeer e della sua opera. La cosiddetta Ragazza con l’orecchino di perla non è più solo un’icona di bellezza o un mistero legato al mondo dell’arte, ma diventa un documento storico e culturale, un ponte tra arte, fede e società del Seicento.
La ricerca di Graham-Dixon permette oggi di comprendere meglio le motivazioni dell’artista e il significato dei suoi ritratti femminili, offrendo agli studiosi e al pubblico una visione più completa del pittore olandese.



















