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SCIENZA

Per la prima volta, gli scienziati hanno avvistato un pipistrello "killer"

I pipistrelli si cibano soprattutto di insetti ma non solo: finalmente la prova di come siano anche cacciatori in volo

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Pipistrello in volo 123RF

Per la prima volta gli scienziati hanno individuato e documentato direttamente un pipistrello che cattura e mangia un uccello in volo. Qualcosa avvenuto a migliaia di metri d’altezza. Una scena degna di un documentario, di certo, avvenuta in Spagna, nell’area meridionale.

Parliamo nello specifico di un pipistrello nottola gigante, che è la specie più grande in Europa, capace di inseguire e predare letteralmente un pettirosso europeo in fase di migrazione notturna. Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Science, confermando una teoria a lungo discussa.

Pipistrello cacciatore

In cosa consiste tale teoria? Alcuni pipistrelli, noti per nutrirsi quasi esclusivamente di insetti, potrebbero cacciare uccelli di dimensioni comparabili alle loro. Il tutto durante le rotte migratorie. Una scoperta che muta radicalmente la nostra comprensione di come funzioni l’ecosistema dei cicli notturni.

Alle spalle della ricerca c’è un team internazionale, guidato da Laura Stidsholt dell’Università di Aarhus (Danimarca) e da Carlos Ibáñez della Stazione Biologica di Doñana (Siviglia). Quest’ultimo aveva raccolto indizi indiretti, per decenni: tra questi, piume e tracce di DNA aviario negli escrementi dei pipistrelli. Mai però una prova diretta del comportamento predatorio.

Tutto è cambiato nella primavera del 2023. I ricercatori hanno equipaggiato 17 esemplari di nottola gigante con dei sensori miniaturizzati. Uno di questi è stato in grado di registrare un evento straordinario. Parliamo di:

  • audio;
  • altitudine;
  • movimento.

Dopo aver trascorso settimane in attesa, uno dei dispositivi ha catturato un evento subito attenzionato: fruscii d’ali violenti, richiami d’allarme di un uccello e, infine, suoni di masticazione. Analizzando i dati, è stata ricostruita la sequenza:

  • pipistrello localizza un pettirosso europeo a 1.200 metri di quota, circa;
  • la localizzazione avviene grazie ai suoni emessi dal volatile.

Il predatore si lancia in picchiata, seguendo una traiettoria tipica delle fughe dai rapaci. In seguito a una discesa di oltre 900 metri, l pipistrello afferra la preda con un morso letale. Poi continua a volare per altri 20 minuti, mangiando in aria, probabilmente dopo aver strappato le ali per ridurre la resistenza aerodinamica.

Mistero risolto

“Abbiamo finalmente risolto un mistero zoologico che mi ha accompagnato per gran parte della carriera”, ha spiegato Carlos Ibáñez (oggi in pensione). Fino a questo momento, nessuno era riuscito a osservare in maniera diretta tali comportamenti. Ciò nonostante anni di tentativi con palloni sonda e radar militari.

L’arrivo dei nuovi sensori ha reso possibile documentare la scena con una precisione mai raggiunta prima. Secondo Danilo Russo, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli non coinvolto nello studio, questa scoperta rappresenta “un esempio affascinante di come la tecnologia moderna possa risolvere domande rimaste irrisolte per decenni”.

Cacciare uccelli migratori, spiega la coautrice Elena Tena, è un comportamento rischioso ma estremamente redditizio. Nel corso del periodo primaverile, con fase di accumulo di grasso autunnale, i pipistrelli hanno bisogno di più energia. Le prede aviarie rappresentano così un apporto calorico ghiotto.

Il cielo notturno, spiegano gli autori, è un habitat tanto vasto quanto sconosciuto. Migliaia di specie lo attraversano ogni notte, ma le loro interazioni restano in gran parte un mistero.

“È stato come sbirciare in un ecosistema poco studiato, simile alle profondità oceaniche,” ha commentato Stidsholt.