Libero
SCIENZA

Scoperte nuove specie di pipistrelli fluorescenti al buio, ma non si capisce come è possibile

Cosa sappiamo sulle ipotesi degli scienziati riguardo i pipistrelli fluorescenti: a cosa serve questa mutazione genetica? Perché si riscontra ancora oggi?

Pubblicato:

Pipistrelli fluorescenti 123RF

Un nuovo studio condotto negli Stati Uniti ha rivelato un fenomeno sorprendente: alcune specie di pipistrelli fluorescenti emettono una luce verde quando vengono esposte ai raggi ultravioletti. Gli scienziati cercano ora di capire perché questi animali brillino al buio e quale possa essere la funzione evolutiva di tale misteriosa fotoluminescenza nei pipistrelli.

Pipistrelli fluorescenti, un fenomeno ancora senza spiegazioni

Negli Stati Uniti, un gruppo di ricercatori dell’Università della Georgia ha documentato per la prima volta che diversi pipistrelli nordamericani possiedono la capacità di illuminarsi sotto la luce ultravioletta. Lo studio, pubblicato sulla rivista Ecology and Evolution, ha analizzato decine di esemplari conservati presso il Museo di Storia Naturale della Georgia, scoprendo che le loro ali e gli arti posteriori emettono un tenue bagliore verde.

Questa caratteristica, definita fotoluminescenza, si manifesta quando alcune sostanze chimiche presenti nei tessuti assorbono la luce ultravioletta e la riemettono con una tonalità visibile. È un fenomeno già osservato in altri mammiferi, ma mai documentato prima nei pipistrelli di questa regione. E, soprattutto, nessuno è ancora in grado di spiegare quale funzione abbia davvero.

Le specie di pipistrelli che brillano al buio

Secondo i dati raccolti, la fluorescenza sotto luce UV al buio riguarda le specie di pipistrelli serotini bruni (Eptesicus fuscus), vespertili rossi orientali (Lasiurus borealis), pipistrelli Seminole (Lasiurus seminolus), pipistrelli Myotis (Myotis austroriparius), pipistrelli grigi (Myotis grisescens) e pipistrelli dalla coda libera messicani (Tadarida brasiliensis). Tutti mostrano un bagliore simile, indipendentemente dal sesso o dall’età. Questo dettaglio suggerisce che la luminescenza non serva né a distinguere i maschi dalle femmine né a favorire l’accoppiamento.

Gli studiosi ipotizzano che possa essere un tratto genetico ereditato da un antenato comune, forse conservato nel tempo per motivi oggi non più funzionali. In altre parole, la capacità di brillare potrebbe ricondursi a un retaggio evolutivo segno di adattamenti antichi che in passato avevano un significato preciso nella comunicazione tra individui o nella sopravvivenza notturna.

Le ipotesi sulla fotoluminescenza nei pipistrelli

L’ipotesi più affascinante è che questa fotoluminescenza nei pipistrelli sia una forma di linguaggio visivo invisibile ai nostri occhi ma percepibile dai loro. Alcune specie di pipistrelli, infatti, riescono a vedere le lunghezze d’onda ultraviolette e potrebbero utilizzare il bagliore per riconoscersi o orientarsi. Tuttavia, al momento non esistono prove concrete a sostegno di questa teoria.

Gli scienziati escludono anche che la fluorescenza serva come mimetismo, perché il colore verde acceso risulterebbe piuttosto visibile ai predatori. Né sembra avere una funzione attrattiva: gli esperimenti hanno mostrato che la tonalità resta identica tra maschi e femmine, rendendo improbabile un ruolo nel corteggiamento.

Il professore di ecologia Steven Castleberry, tra gli autori della ricerca, sottolinea che la chiave potrebbe trovarsi nella mutazione genetica che ha reso possibile questo fenomeno. Se la luminescenza ha offerto – in passato – anche un piccolo vantaggio adattativo, potrebbe essersi mantenuta nel patrimonio genetico delle specie senza più svolgere una funzione evidente.

Il valore scientifico della scoperta

Capire perché esistano pipistrelli che brillano al buio non è solo una curiosità naturale. La scoperta apre nuove prospettive per lo studio dell’evoluzione dei mammiferi notturni e dei loro sistemi sensoriali. Le caratteristiche luminose dei tessuti, infatti, potrebbero fornire indizi preziosi su come questi animali abbiano sviluppato strategie di comunicazione, orientamento e riconoscimento sociale.

Gli studiosi dell’Università della Georgia intendono proseguire con ulteriori ricerche sul campo per comprendere se la fluorescenza sotto luce UV possa avere effetti comportamentali o ecologici ancora sconosciuti. Analizzare la relazione tra genetica, ambiente e percezione visiva dei pipistrelli potrebbe svelare un capitolo inedito della loro storia evolutiva.