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Perché il nostro naso diventa freddo? No, non c'entrano solo le temperature

La punta del naso diventa fredda non solamente in inverno: un nuovo studio rivela che ciò accade anche quando siamo sottoposti ad un forte stress.

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Quando in inverno usciamo di casa, per quanto ben infagottati in cappotto, sciarpa e cuffia, il naso rimane sempre scoperto e diventa immediatamente gelato, arrossandosi in maniera visibile. Sono gli effetti del freddo, che ben conosciamo. Ma sapevate che il naso può raffreddarsi anche in altre condizioni, che nulla hanno a che vedere con le temperature? Un nuovo studio evidenzia che ciò accade in situazioni di forte stress: i risultati di questa curiosa indagine potrebbero rivelarsi molto interessanti.

Temperatura del naso e stress: lo studio

Un progetto di ricerca condotto dagli psicologi della University of Sussex, nel Regno Unito, ha portato alla luce un fatto piuttosto curioso: se sottoposti ad un forte stress, gli uomini vedono la temperatura del loro naso calare rapidamente di qualche grado. Il freddo non è dunque il solo responsabile di questo fenomeno, che tutti viviamo generalmente nel periodo invernale. Perché si verifica? Sappiamo già che lo stress è in grado di alterare il flusso sanguigno, e a quanto pare un primordiale meccanismo di sopravvivenza fa sì che in quei momenti la circolazione sia maggiormente sviluppata verso altri organi, lasciando il naso “scoperto”.

Per analizzare nel dettaglio ciò che succede al nostro naso, alcuni volontari sono stati sottoposti ad un particolare esperimento. A raccontarlo è Victoria Gill, corrispondente scientifica della BBC, che si è arruolata per questo studio senza sapere a cosa sarebbe andata incontro – per non falsare i risultati. Accolta dai ricercatori, Victoria è stata messa a proprio agio in una stanza e ha ricevuto delle cuffie da cui ascoltare del rumore bianco per rilassarsi. Nel frattempo, una telecamera termica – in grado di rilevare la temperatura corporea – è stata puntata sul suo viso.

Ad un certo punto, nella stanza sono entrate tre persone sconosciute che hanno iniziato a fissare Victoria. In quel momento, le è stato detto che aveva solo 3 minuti per preparare un discorso di 5 minuti sul suo lavoro dei sogni. Il secondo test si è rivelato ancora più impegnativo: la giornalista doveva contare all’indietro da 2023 a intervalli di 17 – una prova capace di mettere in difficoltà pressoché chiunque. I risultati non si sono fatti attendere: il naso di Victoria è rapidamente diventato freddo, come mostrano le immagini della telecamera termica.

Le applicazioni dello studio sullo stress

L’esperimento sullo stress ha dato risultati molto interessanti. Su tutti e 30 i partecipanti, le temperature del naso sono scese di 3°-6°C in pochi istanti, mentre il flusso sanguigno si concentrava su occhi e orecchie (per vedere e ascoltare ciò che accade intorno). Si tratta di una reazione a stimoli che mettono a dura prova il nostro organismo, e che si risolve da sola nel giro di pochi minuti, quando termina l’evento stressante. “Il tempo necessario a riprendersi da questo calo di temperatura potrebbe essere una misura oggettiva di quanto bene una persona riesca a regolare lo stress” – ha affermato la professoressa Gillian Forrester, ricercatrice principale dello studio.

Essendo la termografia una tecnica non invasiva, potrebbe essere utile per monitorare i livelli di stress sia nelle persone che non riescono a comunicare, come i neonati, sia negli animali. I ricercatori intendono utilizzare questo sistema nei santuari in cui vivono scimpanzé e gorilla, per migliorare il loro benessere e aiutarli nell’adattarsi in un nuovo gruppo sociale o in un contesto diverso dal solito. “Non riescono a dire come si sentono e sono molto bravi a mascherare i loro sentimenti” – ha spiegato la ricercatrice Marianne Paisley – “Abbiamo studiato i primati negli ultimi 100 anni per aiutarci a capire noi stessi. Ora sappiamo così tanto sulla salute mentale umana che forse possiamo usare queste informazioni per restituire loro qualcosa”.