Netflix investe sull'AI, cosa cambia per la piattaforma di streaming
Netflix sostiene al 100% l’uso dell'AI generativa sulla piattaforma di streaming: lo ha scritto nel suo rapporto sugli utili, portando come esempi i titoli in cui è già successo

In sintesi
- Nel rapporto sugli utili, Netflix sostiene al 100% l’uso della IA generativa per migliorare marketing, consigli agli spettatori e contenuti cinematografici e televisivi.
- La piattaforma di streaming ha portato come esempi alcuni titoli in cui è già stata usata la IA generativa, con vantaggi dal punto di vista della qualità del risultato e delle risorse impiegate.
L’intelligenza artificiale supporta la creatività offrendo strumenti migliori, ma non potrà mai sostituire il talento umano, che resta l’ingrediente di partenza irrinunciabile. È questa la posizione ribadita da Netflix dopo che il rapporto sugli utili della piattaforma di streaming, pubblicato in questi giorni, indica chiaramente tra gli obiettivi la IA generativa. «Siamo fiduciosi che l’intelligenza artificiale ci aiuterà e aiuterà i nostri partner creativi a raccontare storie meglio, più velocemente e in modi nuovi: siamo tutti d’accordo», ha dichiarato il CEO di Netflix, Ted Sarandos.
In che senso Netflix punta tutto sulla IA generativa?
È già capitato che Netflix usasse la IA nelle sue produzioni: è successo ad esempio con la serie tv L’Eternauta, dove grazie all’intelligenza artificiale una sequenza di effetti visivi è stata completata dieci volte più rapidamente rispetto ai tempi richiesti dalle tecniche tradizionali di VFX. Già allora Sarandos aveva parlato di una «grande opportunità per migliorare la qualità delle opere, non solo per ridurne i costi».
Non è certo una sorpresa, dunque, che ora Netflix abbia messo nero su bianco di essere al 100% a favore dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa sulla piattaforma di streaming: una presa di posizione che probabilmente indirizzerà le scelte e gli investimenti futuri.
Secondo l’azienda, la IA generativa può migliorare i consigli agli spettatori, il business pubblicitario e i contenuti cinematografici e televisivi. «Da molti anni ormai [l’apprendimento automatico] e l’intelligenza artificiale alimentano i nostri consigli sui titoli, nonché le tecnologie di produzione e promozione», ha ricordato Netflix in una lettera agli azionisti.
Come e dove è già stata usata la IA generativa su Netflix
«Stiamo offrendo ai creatori un’ampia gamma di strumenti di GenAI per aiutarli a realizzare le loro visioni e offrire titoli ancora più incisivi per i propri abbonati», ha proseguito Netflix.
Oltre al già citato L’Eternauta, ci sono altri esempi di questa integrazione di strumenti AI in produzioni Netflix. È stata la stessa azienda a portarli all’attenzione degli investitori, per dimostrare quanto la IA generativa si sta già dimostrando vantaggiosa. Ad esempio, nel film Happy Gilmore 2 sono stati usati strumenti di intelligenza artificiale generativa per ringiovanire i personaggi. Nella serie Billionaires’ Bunker, invece, la IA generativa è stata utilizzata durante la pre-produzione per costumi e scenografie.
Se l’impiego della IA continuerà a essere di questo tenore, l’esperienza degli utenti del servizio di streaming probabilmente non cambierà in nessun modo: per gli spettatori infatti non è immediato riconoscere dove e se la IA è stata usata, per esempio, per lavorare su una serie di effetti visivi.
Quali sono state le reazioni di pubblico e industria
«Non siamo preoccupati che l’intelligenza artificiale sostituisca la creatività», ha sottolineato Sarandos, ribandendo che secondo Netflix la IA affianca il talento umano, ma non lo rimpiazza. Nonostante questa rassicurante presa di posizione ufficiale, la decisione di Netflix di puntare sulla IA ha ovviamente risvegliato il dibattito già in corso da tempo attorno a queste tematiche.
Da una parte ci sono studi e case di produzione che vogliono cogliere, e già lo stanno facendo, l’opportunità di risparmio (in termini di tempo, soldi e risorse) offerta dalla IA. Dall’altra, chi lavora nel settore teme che l’uso improprio di questa tecnologia possa portare a derive problematiche, dalla violazione del copyright all’uso non controllato di deepfake, fino allo sminuimento del talento umano.
Inoltre, una parte del mondo dell’intrattenimento continua a temere che la IA possa rimpiazzare una fetta di lavoratori umani, aumentando il numero di disoccupati. Potrebbe essere il caso, ad esempio, dei tecnici e dei professionisti che operano nel campo degli effetti visivi. Anche gli attori e le attrici sono preoccupati, specialmente quelli che recitano come comparse o in ruoli minori: gli scioperi del 2023 di SAG-AFTRA avevano a che fare anche con questo aspetto.




















