IPhone 17 Pro, il flagship che non cerca scuse: fotocamera e batteria ai vertici
Il flagship di Cupertino torna all'alluminio e guadagna in gestione termica, ma non è questo il dettaglio che ci ha colpito del nuovo iPhone 17 Pro, uno smartphone eccezionale.
Quando si parla di smartphone premium, spesso ci si concentra sui numeri: quanti gigahertz ha il processore, quanti megapixel montano le fotocamere, quanti milliampere contiene la batteria. iPhone 17 Pro va oltre questa logica semplicistica, proponendo un equilibrio tra specifiche tecniche e esperienza d’uso che raramente si trova altrove.
È un approccio comprensibile ma limitato, perché l’esperienza quotidiana con un dispositivo che teniamo in mano per ore ogni giorno dipende da fattori ben più sottili. La fluidità con cui il sistema risponde ai comandi, la naturalezza con cui scattiamo una foto al volo senza pensare alle impostazioni, la tranquillità di arrivare a sera senza cercare disperatamente una presa di corrente.
Sono questi gli aspetti che definiscono davvero un telefono di fascia alta, non tanto le specifiche tecniche urlate sui comunicati stampa. Nel segmento oltre i mille euro, dove i produttori competono a colpi di millimetri e milligrammi, conta soprattutto la capacità di trasformare componenti hardware in un’esperienza d’uso che funziona senza intoppi, giorno dopo giorno, per anni.
iPhone 17 Pro
Cupertino compie una scelta che a prima vista può sembrare un passo indietro: dopo aver introdotto il titanio con la generazione precedente, iPhone 17 Pro torna all'alluminio. Ma dietro questa decisione c'è una strategia precisa legata alla gestione del calore e alle prestazioni sostenute nel tempo.
Il risultato è uno smartphone che si distacca nettamente dai modelli base della gamma, forte di un comparto fotografico finalmente completo con tre sensori da 48 megapixel, un'autonomia che raggiunge standard adeguati e un chip A19 Pro che spremi ogni goccia di potenza dall'architettura a 3 nanometri.
Resta da capire se le novità giustificano un prezzo di partenza che sfiora i 1400 euro e se il ritorno ai materiali tradizionali rappresenti davvero un vantaggio concreto nell'uso quotidiano.
- Batteria finalmente generosa
- Comparto video eccellente
- Sistema fotografico equilibrato
- Gestione termica efficace
- Rivendibilità elevata
- Peso percettibile (204g)
- iOS 26 non ottimizzato
- Apple Intelligence limitata
- Costo di accesso elevato
- Ricarica non rapidissima
La batteria rappresenta uno dei miglioramenti più tangibili di questa generazione. Cupertino dichiara fino a 31 ore di riproduzione video, ma ciò che conta davvero è l'esperienza quotidiana: navigazione sui social, email, qualche video in streaming, fotografie occasionali e tutte le notifiche attive in background.
Con questo mix di attività, arrivare a sera con ancora il venti o trenta percento di carica diventa la normalità anziché l'eccezione. Il merito va distribuito tra il chip A19 Pro costruito su processo produttivo efficiente, la riorganizzazione interna dei componenti che ha liberato spazio per una batteria leggermente più capiente e il sistema di dissipazione termica con camera a vapore che evita il thermal throttling. Il display ProMotion con refresh adattivo da 1Hz a 120Hz contribuisce ottimizzando i consumi in base a cosa si sta visualizzando.
Per la ricarica, con un alimentatore da 40W si raggiunge il cinquanta percento in venti minuti via cavo, mentre con MagSafe e caricatore da 30W servono trenta minuti. Non siamo ai livelli dei concorrenti Android che superano i 100W, ma Apple privilegia la longevità del componente evitando stress eccessivi sulla chimica della batteria.
Tre sensori da 48 megapixel: questo è il salto qualitativo che distingue iPhone 17 Pro dai modelli inferiori della gamma. Il sensore principale Fusion da 48MP con apertura f/1.78 e stabilizzazione ottica su sensore garantisce scatti nitidi anche in condizioni complicate.
L'ultra-grandangolare da 48MP con apertura f/2.2 permette macro ad alta risoluzioneche finalmente fanno giustizia ai dettagli ravvicinati. Ma la vera stella è il teleobiettivo da 48MP con zoom ottico 4X, ottica a tetraprisma con apertura f/2.8 e stabilizzazione tridimensionale. Sfruttando l'alta risoluzione del sensore e un'elaborazione raffinata, Apple crea una modalità zoom 8X che offre risultati sorprendenti: la stabilizzazione compensa i movimenti anche a 200mm equivalenti, mantenendo nitidezza convincente senza sovra-affilamento artificiale.
Tra 0.5X e 8X si ha un ventaglio di lunghezze focali che copre ogni esigenza fotografica quotidiana. Ma dove questo iPhone stacca nettamente la concorrenza è nel video: registrazione in 4K Dolby Vision fino a 120fps su tutte le fotocamere posteriori, stabilizzazione che rivaleggia con i gimbal professionali, autofocus che non perde mai il soggetto.
Per chi lavora con i video, il supporto a ProRes RAW, Apple Log 2 e perfino Genlock per sincronizzare più dispositivi trasforma questo smartphone in uno strumento davvero professionale.
Lo schermo OLED da 6,3 pollici con tecnologia ProMotion mantiene gli standard elevati delle generazioni precedenti. Il refresh rate adattivo varia da 1Hz a 120Hz in base al contenuto visualizzato, garantendo fluidità nell'interfaccia e risparmio energetico quando serve.
La luminosità di picco elevata rende lo schermo perfettamente leggibile anche sotto la luce diretta del sole, mentre i neri profondi tipici della tecnologia OLED esaltano i contenuti HDR. Il nuovo Ceramic Shield 2 protegge la superficie da graffi e cadute accidentali: dopo settimane di utilizzo quotidiano senza protezioni aggiuntive oltre a una cover in tessuto tecnico, non si notano segni di usura. La qualità visiva complessiva è eccellente, con colori fedeli e bilanciati che non stancano la vista durante sessioni prolungate. L
'unico appunto riguarda iOS 26 e il nuovo linguaggio di design Liquid Glass: esteticamente impressionante con i suoi effetti di trasparenza, ma introduce complessità nei menu e qualche sporadico rallentamento nelle animazioni, specialmente in Apple Maps dopo navigazione prolungata.
Il chip A19 Pro con architettura a 3 nanometri di seconda generazione garantisce prestazioni eccellenti in ogni scenario d'uso. La CPU a sei core bilancia potenza ed efficienza, la GPU a sei core gestisce senza problemi anche i giochi graficamente più impegnativi con ray tracing attivo, mentre il Neural Engine a sedici core si occupa delle operazioni di machine learning.
I 12GB di RAM possono sembrare modesti rispetto ai concorrenti Android che raggiungono quantità superiori, ma l'ottimizzazione software di iOS gestisce la memoria in modo talmente efficiente che raramente si percepisce la necessità di risorse aggiuntive.
Il tallone d'Achille è proprio iOS 26: il nuovo design Liquid Glass porta un'estetica accattivante ma introduce complessità che intaccano quella semplicità cristallina che ha sempre caratterizzato l'esperienza iPhone. I menu sono diventati più profondi, le opzioni si sono moltiplicate, e quella immediatezza nel fare tutto con un paio di tocchi oggi richiede passaggi aggiuntivi.
Alcuni bug evidenti al lancio suggeriscono un'uscita forse prematura. Apple Intelligence in Europa aggiunge poco rispetto alle app di terze parti già disponibili, e Siri non è ancora l'assistente rivoluzionario promesso. Sono problemi risolvibili via software nei prossimi mesi, ma al lancio rappresentano un limite percepibile.
Il ritorno all'alluminio dopo il titanio della generazione precedente può sembrare una scelta economica, ma si tratta di una decisione tecnica precisa. Il nuovo design unibody distribuisce il calore in modo più uniforme attraverso tutta la scocca, traducendosi in prestazioni più consistenti durante l'uso intenso.
Il modulo fotografico posteriore si estende su quasi tutta la larghezza del dispositivo, creando un plateau bicolore che rompe con l'eleganza dei modelli precedenti ma ha una personalità decisa. I tre colori disponibili - Argento, Arancione cosmico e Blu profondo - sfruttano l'anodizzazione dell'alluminio per ottenere tonalità caratteriali.
Gli angoli leggermente arrotondati rispetto alla generazione scorsa rendono la presa più confortevole durante sessioni prolungate. Il peso però si fa sentire: 204 grammi per il modello da 6,3 pollici danno quasi la sensazione di maneggiare un oggetto massiccio, specialmente se si arriva dal leggerissimo iPhone Air con i suoi 165 grammi.
La certificazione IP68 garantisce resistenza ad acqua e polvere fino a sei metri di profondità per trenta minuti, più che sufficienti per sopravvivere a qualsiasi incidente quotidiano. La costruzione complessiva trasmette solidità senza compromessi.
iPhone 17 Pro
Quale sintesi possiamo offrire della nostra prova? Ecco i punti di forze e di debolezza di iPhone 17 Pro.
Il comparto fotografico raggiunge finalmente un equilibrio perfetto tra versatilità e qualità: tre sensori da 48 megapixel coprono ogni esigenza, dal macro all'ultra-grandangolo fino al teleobiettivo 4X che convince sia in foto che video. Lo zoom ibrido 8X sorprende per risultati ben oltre le aspettative.
L'autonomia segna un netto passo avanti, garantendo una giornata piena anche con utilizzo intenso senza ansia da batteria scarica. Le prestazioni sono eccellenti in ogni scenario, dal multitasking spinto al gaming impegnativo, grazie al chip A19 Pro e alla gestione termica efficace. La prospettiva di aggiornamenti software per almeno cinque anni e il valore di rivendita elevato trasformano l'acquisto in un investimento che ammortizza il costo iniziale.
D'altro, canto, però, ci sono anche alcune perplessità. Il peso di 204 grammi si percepisce chiaramente nell'uso prolungato, specialmente se si arriva da dispositivi più leggeri della stessa gamma come iPhone Air. iOS 26 mostra i segni di un'uscita forse troppo anticipata: il design Liquid Glass è esteticamente accattivante ma introduce complessità che rallentano alcune operazioni quotidiane, con bug sporadici che richiedono correzioni.
Apple Intelligence in Europa resta un'occasione mancata, aggiungendo poco rispetto alle alternative già disponibili tramite app di terze parti. Il sistema di ricarica, pur migliorato, non raggiunge le velocità dei concorrenti Android più aggressivi. Il prezzo di partenza a 1339 euro richiede una valutazione attenta del proprio budget.
iPhone 17 Pro rappresenta una maturazione importante per la gamma Apple, con miglioramenti tangibili in autonomia e fotografia che giustificano l'upgrade per chi arriva da modelli più datati. Il ritorno all'alluminio non è un passo indietro ma una scelta funzionale che migliora la gestione termica.
Chi cerca l'esperienza d'uso più raffinata del mercato, con la certezza di supporto a lungo termine e integrazione perfetta nell'ecosistema Apple, trova in questo smartphone un riferimento solido. Chi invece punta sui numeri puri della scheda tecnica o sulla ricarica ultrarapida potrebbe trovare alternative Android più interessanti sulla carta.
La vera forza di questo iPhone sta nella capacità di trasformare componenti hardware in un'esperienza quotidiana che funziona senza intoppi, anno dopo anno. Chi ha già presentato i nuovi iPhone 17 insieme al rivoluzionario iPhone Air, Cupertino dimostra ancora una volta di saper bilanciare innovazione e solidità costruttiva.
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