I migliori giochi open world di sempre: i titoli che hanno fatto la storia
Libertà d’esplorazione, scelte morali, città vive e segreti nascosti: ecco i titoli open world che hanno definito un genere e fatto sognare milioni di giocatori.

Gli open world sono diventati il simbolo del videogioco moderno. In questa selezione trovi i migliori di sempre, dai capolavori del passato ai giganti contemporanei come Zelda: Tears of the Kingdom e Elden Ring.
Che cos’è un gioco open world e perché piace così tanto
I giochi open world (letteralmente “a mondo aperto”) permettono al giocatore di esplorare liberamente un ambiente virtuale senza limiti prefissati. Non esiste un percorso obbligato: si può scegliere come, quando e dove agire. Questa libertà, combinata con una narrazione dinamica, ha trasformato il genere in una delle esperienze più popolari e longeve del panorama videoludico.
Dai primi tentativi su PC e console agli universi digitali di oggi, l’evoluzione dell’open world è stata continua: mondi più grandi, intelligenze artificiali più complesse, e una crescente attenzione al realismo.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Tears of the Kingdom
Nintendo ha ridefinito il concetto di esplorazione con The Legend of Zelda: Breath of the Wild nel 2017.
Un mondo vivo, reagente alle leggi della fisica e alle scelte del giocatore, ha cambiato per sempre il modo di intendere la libertà nei videogiochi.
Il successore, Tears of the Kingdom (2023), ha alzato ulteriormente l’asticella, introducendo livelli verticali e un sistema di costruzione che trasforma il gameplay in un’esperienza creativa senza limiti. Entrambi restano punti di riferimento per chi cerca immersione totale e senso d’avventura.
Grand Theft Auto V: il simbolo dell’open world moderno
Uscito nel 2013 e ancora oggi tra i titoli più giocati al mondo, GTA V è la sintesi perfetta tra narrazione, realismo e libertà d’azione.
Rockstar Games ha costruito una Los Santos pulsante di vita, ricca di attività e dettagli maniacali.
Il successo di GTA Online ha poi esteso l’esperienza all’infinito, trasformando un singolo gioco in un vero e proprio universo persistente. È la prova che un buon open world può vivere ben oltre il suo ciclo iniziale, evolvendosi con la community.
Red Dead Redemption 2: il capolavoro narrativo dell’Ovest
Con Red Dead Redemption 2 (2018), Rockstar ha dimostrato che un open world può anche raccontare una storia intima e malinconica.
Ogni villaggio, animale o incontro casuale contribuisce a un mosaico realistico e coerente.
L’attenzione maniacale ai dettagli e la costruzione psicologica dei personaggi hanno trasformato il titolo in una pietra miliare. È la perfetta fusione tra libertà e storytelling cinematografico.
The Witcher 3: Wild Hunt – il fantasy che ha riscritto le regole
Nel 2015 CD Projekt RED ha pubblicato The Witcher 3: Wild Hunt, un RPG open world che ha ridefinito il genere fantasy.
La forza del gioco sta nelle scelte morali: ogni missione, anche secondaria, può cambiare il destino del mondo.
Oltre a una mappa immensa e curata, il titolo ha portato in dote un universo narrativo profondo, credibile e adulto. Non è solo uno dei migliori open world di sempre, ma uno dei giochi più premiati della storia.
Elden Ring: la libertà secondo FromSoftware
Elden Ring (2022) è letteralmente il papà dei “soulslike” di FromSoftware in un mondo aperto.
Per la prima volta, i giocatori hanno potuto esplorare un universo sconfinato senza indicazioni, spinti solo dalla curiosità e dall’istinto.
Il risultato è un’esperienza di esplorazione e scoperta pura, dove ogni collina nasconde un segreto, e ogni sconfitta diventa una lezione.
Con Elden Ring, l’open world torna alle origini: il senso di meraviglia, pericolo e conquista personale.
Skyrim: il mondo che non smette mai di vivere
Più di dieci anni dopo la sua uscita, The Elder Scrolls V: Skyrim continua a essere giocato, aggiornato e moddato da milioni di utenti.
Bethesda ha creato un mondo fantasy credibile, ricco di storie, dungeon e fazioni. La libertà di costruire un proprio destino mago, guerriero o assassino, lo ha reso un classico senza tempo. La sua influenza è ancora oggi evidente in moltissimi open world moderni, da Horizon a Starfield.
Horizon Forbidden West e la nuova generazione di mondi vivi
Guerrilla Games ha alzato il livello tecnico e artistico con Horizon Forbidden West (2022).
Un open world visivamente spettacolare, con creature meccaniche, ambienti naturali mozzafiato e una protagonista carismatica.
Il gioco combina esplorazione, azione e narrativa con un equilibrio raro. È uno dei simboli della generazione PS5, capace di mostrare quanto l’open world possa essere anche un’opera d’arte.
Dal deserto di Red Dead Redemption 2 ai cieli di Zelda: Tears of the Kingdom, i migliori open world di sempre hanno un tratto in comune: la capacità di farci vivere un mondo, non solo giocarci. Sono esperienze che non impongono regole ma le lasciano riscrivere al giocatore. E, forse, è proprio questa libertà a rendere l’open world il genere più amato e duraturo nella storia del videogioco.


















