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Fotocamera su braccio robotico e tanta AI: come sarà il futuro smartphone Honor

Honor vuole rivoluzionare la fotografia mobile: in arrivo uno "smartphone robot" con fotocamera esterna montata su un braccio meccanico e controllata dall'AI

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Honor viewimage/Shutterstock

In Sintesi

  • Honor sta sviluppando un innovativo “telefono robot” con una fotocamera mobile esterna montata su un braccio robotico.
  • Questa tecnologia unisce meccanica avanzata e intelligenza artificiale per abilitare nuove modalità di ripresa automatica, con l’obiettivo di superare i limiti del design tradizionale.

La corsa all’innovazione nel settore mobile è inarrestabile e proprio in questi giorni Honor ha annunciato di essere al lavoro su uno smartphone dotato di una fotocamera mobile esterna montata su un braccio robotico. L’obiettivo è creare un telefono capace di muovere la fotocamera in modo autonomo, regolando l’inquadratura all’esterno del corpo del dispositivo.

Al momento l’azienda cinese non ha condiviso ulteriori informazioni al riguardo, confermando, però molte novità che saranno svelate durante il Mobile World Congress di Barcellona nel 2026.

Cosa sappiamo del nuovo smartphone di Honor

Honor non ha esitato a definire questo nuovo progetto come un “telefono robot”; una tecnologia che punta a combinare meccanica avanzata e intelligenza artificiale per superare i limiti dei design tradizionali. Secondo le prime dichiarazioni, infatti, la fotocamera sarà in grado di ripiegarsi all’interno della scocca e di estendersi verso l’esterno tramite un braccio robotico, con movimenti controllati da un sistema di AI integrata.

Questa tecnologia potrebbe dare il via a nuove modalità di ripresa automatica, come selfie dinamici, scatti panoramici intelligenti o riprese soggettive assistite, adattando in totale autonomi l’inquadratura al contesto e alla posizione dell’utente. Sebbene i dettagli tecnici non siano ancora stati resi pubblici, Honor ha lasciato intendere che la soluzione sarà accompagnata da una serie di funzioni basate sull’intelligenza artificiale, tra cui il riconoscimento di soggetti e la pianificazione autonoma dello scatto migliore.

Il primo concept condiviso richiama fortemente le recenti sperimentazioni della robotica applicata all’elettronica di consumo, uno fra tutti il robot aspirapolvere di Roborock dotato di braccio meccanico, capace di riconoscere e spostare piccoli oggetti grazie a una combinazione di sensori e modelli di AI.

Parallelamente allo sviluppo del nuovo dispositivo, sappiamo che Honor sta ampliando l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei propri smartphone. L’azienda ha annunciato una serie di strumenti che permetteranno agli utenti di sfruttare l’AI per semplificare le attività quotidiane.

Una visione coerente con il piano industriale di lungo termine dell’azienda, che prevede un investimento di 10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per trasformare Honor da semplice produttore di smartphone a società di dispositivi basati sull’intelligenza artificiale. Naturalmente è in questo frangente che si inserisce anche questo nuovo “telefono robot” che non vuole essere un “semplice” esperimento di design, ma punta a diventare il punto di incontro tra meccani e AI, applicate al segmento della telefonia mobile.

Honor punta a conquistare il mercato globale

L’annuncio di Honor arriva in un momento in cui il settore degli smartphone sta vivendo un periodo di profonda innovazione, tra intelligenza artificiale e nuovi fattori di forma che stanno cercando in tutti i modi di dare nuova linfa vitale a tutta la categoria.

L’idea di unire AI e robotica e farlo per un dispositivo di utilizzo quotidiano e dalle dimensioni contenute, può risultare una mossa vincente; a patto che le sfide ingegneristiche sulla durabilità di un sistema meccanico così complesso vengano risolte con una soluzione efficace e, ovviamente, economicamente sostenibile.

Appuntamento, dunque, al Mobile World Congress 2026, dove con buone possibilità potremmo vedere un primo prototipo funzionante di questo dispositivo e capire se davvero sarà in grado di dare vita a una nuova categoria di dispositivi o se invece resterà solamente un’intuizione destinata a finire nel cassetto dei progetti irrealizzati.