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SCIENZA

Trovati intatti due fossili degli ultimi esemplari di dinosauri giganti

Caso di evoluzione convergente: trovati fossili di dinosauri mummificati appartenenti all’Edomontosurus, specie erbivora che aveva zoccoli simili a quelli del cavallo

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Fossili di dinosauri mummificati 123RF

Una scoperta eccezionale nel Wyoming rivela due fossili di dinosauri mummificati che conservano dettagli anatomici mai osservati prima. Si scopre così che l’Edmontosaurus, uno degli ultimi grandi erbivori del Cretaceo, sorprendentemente aveva gli zoccoli.

Un ritrovamento che riscrive la storia dei dinosauri

Nelle aride distese del Wyoming, un team di paleontologi ha portato alla luce due fossili intatti di dinosauri giganti, conservati in modo così straordinario da mostrare persino la forma esterna del corpo e la grana della pelle. Si tratta di due esemplari di Edmontosaurus, un dinosauro erbivoro dal caratteristico becco d’anatra che popolava il Nord America circa 66 milioni di anni fa, poco prima dell’estinzione di massa che pose fine alla specie.

Ciò che rende questa scoperta davvero straordinaria è che i due scheletri, appartenenti a un giovane adulto lungo circa 12 metri e a un esemplare più piccolo di circa 6 metri, non solo sono completi, ma conservano una sottile impronta d’argilla che ha mantenuto le forme dei tessuti molli. Una sorta di “maschera naturale” in grado di trasformare i loro corpi in vere e proprie mummie di dinosauri, offrendo ai ricercatori un’occasione unica per osservare la fisionomia di un animale estinto con un dettaglio mai raggiunto prima.

Gli “zoccoli” dell’Edmontosaurus: un primato evolutivo

Dall’analisi condotta da Paul Sereno, paleontologo dell’Università di Chicago e coordinatore dello studio pubblicato su Science, è emerso un dettaglio senza precedenti: l’Edmontosaurus possedeva zoccoli veri e propri, un tratto mai osservato in nessun altro dinosauro o rettile conosciuto. Queste strutture, simili a quelle dei cavalli o dei bovini, avrebbero permesso all’animale di camminare o correre in modo efficiente su terreni duri e accidentati.

Secondo Sereno, si tratta di un chiaro esempio di evoluzione convergente, un fenomeno in cui specie diverse sviluppano caratteristiche simili in risposta a esigenze ambientali comuni. Milioni di anni prima che i mammiferi dotati di zoccoli dominassero le pianure, l’Edmontosaurus aveva già trovato la stessa soluzione biologica per muoversi agilmente nel suo habitat.

La presenza di zoccoli differenziati tra zampe anteriori e posteriori, inoltre, suggerisce un comportamento locomotorio complesso: il dinosauro poteva camminare su quattro zampe durante gli spostamenti lenti e sollevarsi su due per correre, un adattamento che lo rendeva più versatile e forse anche più veloce del previsto.

Una scoperta sull’aspetto dei dinosauri

I fossili di Edmontosaurus mummificati non hanno rivelato solo la forma delle zampe. La pelle, ancora impressa nella matrice d’argilla, mostra piccole scaglie simili a quelle delle lucertole moderne e una cresta carnosa che correva lungo il collo e il dorso, trasformandosi in una fila di spine sulla coda. Un aspetto dinamico e articolato che modifica la percezione tradizionale di questo dinosauro, spesso raffigurato come un animale tozzo e poco espressivo.

Gli studiosi ritengono che i due esemplari siano morti durante una siccità, forse in un’ansa fluviale ormai prosciugata, e che un’improvvisa piena di fango e argilla abbia ricoperto i corpi disseccati. Questo processo, noto come “templating d’argilla”, avrebbe creato un guscio protettivo che ha sigillato per milioni di anni la sagoma dei dinosauri.

Il “covo delle mummie” del Wyoming

L’area in cui sono stati trovati i fossili, ribattezzata “mummy zone”, era già nota agli inizi del Novecento per ritrovamenti simili, ma mai studiati con la stessa attenzione. Durante le nuove indagini, il team di Sereno ha individuato anche resti di Tyrannosaurus rex e Triceratops, destinati a futuri studi. In particolare, le prime analisi sul T. rex indicano che questo predatore potrebbe essere stato ricoperto di piume, un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un legame evolutivo tra dinosauri e uccelli.

I due fossili di dinosauri mummificati del Wyoming rappresentano una testimonianza diretta dell’aspetto e della vita degli ultimi dinosauri giganti del Cretaceo. Grazie a una combinazione di fortuna e tecnologia moderna, gli scienziati hanno potuto osservare ciò che nessuno aveva mai visto: la pelle, le creste e persino gli zoccoli di una creatura vissuta milioni di anni fa.

Questa scoperta arricchisce la conoscenza sull’evoluzione dei dinosauri e restituisce anche una dimensione più “viva” e realistica a esseri che, pur estinti da tempo, continuano ad affascinare il mondo della scienza e l’immaginario collettivo.