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SCIENZA

Dove le foreste stanno rilasciano più carbonio di quanto ne assorbano

Un nuovo studio ha evidenziato che in Australia le foreste pluviali tropicali hanno iniziato a rilasciare più carbonio di quanto riescano ad assorbirne: scatta l'allarme.

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Foresta pluviale tropicale 123RF

Una delle principali difese contro l’aumento di anidride carbonica nell’aria arriva dalla natura: le foreste sono da sempre considerate dei veri e propri “serbatoi di carbonio”, perché assorbono questa sostanza altamente inquinante attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana, accumulandola nelle fibre legnose delle piante. Ma in Australia sta succedendo qualcosa che ha destato la preoccupazione degli scienziati. Qui la tendenza si è invertita, dal momento che le foreste stanno rilasciando più carbonio rispetto a quello che riescono ad assorbire.

La situazione delle foreste in Australia

Le foreste pluviali australiane rappresentano un ecosistema di grande importanza per l’umanità, essendo un gigantesco serbatoio di anidride carbonica. Sono situate nello stato del Queensland, la regione nord orientale dell’Australia caratterizzata da un clima particolarmente piovoso. Un recente studio condotto dai ricercatori della Western Sydney University, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, evidenzia come gli attuali modelli di emissione di carbonio potrebbero essere letteralmente stravolti da un cambiamento che si sta verificando proprio nelle foreste pluviali tropicali. La loro capacità di assorbire CO2 è infatti in netto declino, con un’inversione di tendenza che prevede invece un aumento di rilascio di questa sostanza.

Ma com’è possibile? Sappiamo che l’anidride carbonica viene assorbita dalle piante, che da essa vengono stimolate nella loro crescita. La CO2, attraverso la fotosintesi clorofilliana, si deposita nella biomassa legnosa delle foreste, ovvero principalmente nei tronchi e nei grandi rami degli alberi. Quando una pianta muore, il carbonio in essa trattenuto viene rilasciato nell’atmosfera. Tuttavia, la crescita di nuovi alberi – con la loro capacità di stoccaggio di CO2 – compensa egregiamente questo fenomeno. Ma adesso sta succedendo qualcosa che finora non era mai capitato. Le foreste pluviali tropicali d’Australia stanno diventando fonte di anidride carbonica, invece che serbatoio di stoccaggio.

Lo studio ha analizzato i dati raccolti nel corso di 49 anni in ben 20 foreste del Queensland, scoprendo che fino al 2000 il loro bilancio era in positivo (ovvero assorbivano più carbonio di quanto non ne rilasciasse la loro biomassa). A partire da quell’anno, però, la situazione ha iniziato a cambiare, e ad oggi le foreste emettono CO2 in quantità maggiori rispetto a quella che riescono ad assorbire. Ciò accade perché il cambiamento climatico ha reso l’ambiente più secco e caldo, causando così un aumento del tasso di morte degli alberi e un rallentamento nel reclutamento di nuove piante. Le temperature sempre più estreme e il succedersi più frequente di eventi ciclonici sta mettendo in pericolo l’intero ecosistema.

Le drammatiche conseguenze del rilascio di CO2

“Le foreste contribuiscono a limitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, assorbendo parte dell’anidride carbonica rilasciata dalla combustione di combustibili fossili, ma il nostro lavoro dimostra che questo processo è a rischio” – ha affermato la dottoressa Hannah Carle, coautrice dello studio – “Abbiamo la prova che le foreste pluviali tropicali dell’Australia sono le prime del loro genere a livello mondiale a mostrare questo cambiamento”. Tuttavia, come evidenzia il suo collega Patrick Meir, è probabile che tutte le foreste tropicali si stiano comportando – o inizieranno a comportarsi – allo stesso modo.

I risultati di questa ricerca hanno enormi implicazioni: attualmente, gli sforzi compiuti per ridurre le emissioni di CO2 si basano su modelli di assorbimento di carbonio da parte delle foreste che, a quanto pare, non sono più realistici. E ancora una volta ci troviamo davanti agli effetti negativi del cambiamento climatico, che da una parte poteva trovare un ostacolo proprio dagli ecosistemi come le foreste pluviali, e dall’altra stanno influenzando così tanto questi ambienti da modificarli in maniera irreversibile.