Cosa non funziona nella lotta al cambiamento climatico: nuovo studio rivela le falle
Nella lotta al cambiamento climatico abbiamo fatto molti progressi, ma ci sono numerose falle (e il tempo sta per scadere): ecco cosa rivela l'ultimo rapporto internazionale.
È ormai chiaro che la lotta al cambiamento climatico è una vera e propria corsa contro il tempo: la Terra è sull’orlo di un radicale peggioramento, per quanto riguarda i drammatici effetti del riscaldamento globale, e il punto di non ritorno sembra essere sempre più vicino. Negli ultimi anni sono stati compiuti molti sforzi per invertire la rotta, alcuni dei quali si sono rivelati un grande successo. Ma c’è ancora tanto da fare, e forse in alcuni casi è già troppo tardi. Un nuovo rapporto fa luce sulla situazione, evidenziando come i progressi siano decisamente troppo lenti.
Nuovo studio sulla lotta al cambiamento climatico
Sono passati 10 anni dalla ratifica dell’accordo di Parigi, uno dei pilastri nell’azione internazionale sul clima. Molti progressi sono stati compiuti con l’obiettivo di impedire che la temperatura media mondiale aumenti più di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo. Ma i nostri sforzi stanno davvero funzionando contro il riscaldamento globale? Lo State of Climate Action 2025 è il nuovo rapporto stilato attraverso la collaborazione tra alcune organizzazioni internazionali per il cambiamento climatico, pubblicato in vista della COP30. Lo studio fa il punto della situazione, e i suoi risultati non sono certo brillanti.
“Siamo in allarme rosso. Non c’è dubbio che stiamo facendo in gran parte la cosa giusta, semplicemente non ci stiamo muovendo abbastanza velocemente” – ha affermato Clea Shumer, ricercatrice del World Resources Institute, una delle organizzazioni coinvolte nel rapporto. Gli esperti hanno preso in considerazione 45 settori ad alte emissioni di gas serra (dall’energia all’industria, passando per i trasporti, l’alimentazione e l’agricoltura), valutando i progressi compiuti nel perseguire l’obiettivo fissato dall’accordo di Parigi. È emerso che in nessun settore si è sulla buona strada per limitare l’aumento della temperatura globale ad un massimo di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e il tempo sta ormai per scadere.
I successi e le sfide ancora da affrontare
Dei 45 settori presi in considerazione, solo su 5 di essi non vi sono abbastanza dati a disposizione per effettuare una valutazione. Per quanto riguarda il resto, nella maggior parte dei casi i progressi compiuti sono decisamente troppo lenti e in 5 settori si sta addirittura andando nella direzione sbagliata, con un peggioramento della situazione. Secondo il rapporto, in alcuni campi abbiamo fatto notevoli passi in avanti: in materia di energie rinnovabili, lo scorso anno si è registrato un incremento del 33% di pannelli solari installati in tutto il mondo rispetto al 2023. Si registra inoltre un netto miglioramento negli investimenti da parte di enti privati per combattere il cambiamento climatico.
Ma è ancora più importante parlare di ciò che invece non sta funzionando. Lo sforzo globale per eliminare gradualmente l’uso del carbone non sta dando i risultati sperati. Lo scorso anno si è raggiunto il livello record nella richiesta di combustibile fossile, a causa della crescente domanda di elettricità da parte di Paesi come Cina e India. Secondo gli esperti, per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi dovremmo accelerare di almeno 10 volte il ritmo di dismissione del carbone come fonte di energia. C’è inoltre stata un’inversione di rotta nel mercato delle auto elettriche, con un rallentamento nelle vendite sia nell’Unione Europea che negli Stati Uniti.
Sebbene il rapporto sul clima evidenzi che, almeno nella maggior parte dei casi, siamo sulla giusta rotta per rispettare l’accordo di Parigi, i nostri progressi sono eccessivamente lenti e potremmo arrivare troppo tardi. In effetti, proprio nelle scorse settimane è scattato un allarme che ha destato grandi preoccupazioni: abbiamo raggiunto il primo punto di non ritorno climatico, poiché le barriere coralline di tutto il mondo sono coinvolte in un evento di sbiancamento pluriennale senza precedenti. Abbiamo dunque poco tempo per rimetterci in carreggiata, ed è fondamentale l’impegno di tutti per riuscire in questa impresa.


















