Il borgo in Sicilia dove si vive più a lungo
Esperti dell'Università di Palermo hanno individuato, nell'entroterra siciliano, un piccolo borgo in cui si vive meglio e più a lungo: ecco il segreto della sua longevità.

Avete mai sentito parlare delle “zone blu”? Secondo una teoria di inizio secolo, alcuni luoghi sparsi in tutto il mondo ospiterebbero comunità particolarmente longeve. Sono piccole realtà in cui gli abitanti hanno un’aspettativa di vita generalmente più alta rispetto alla media, e sono accomunate da caratteristiche tali da contribuire (almeno in via ipotetica) alle migliori condizioni di salute della popolazione. Ora un nuovo studio evidenzia l’esistenza di un borgo, nell’entroterra della Sicilia, dove si vive meglio e più a lungo. Scopriamo qualcosa in più.
Caltabellotta, il borgo della longevità in Sicilia
Arrampicato tra le cime dei Monti Sicani, a quasi 1.000 metri di altitudine, il piccolo borgo di Caltabellotta potrebbe nascondere il segreto della longevità. Questo paesino siciliano, situato in provincia di Agrigento, conta poco più di 3.000 abitanti e ha un tasso di centenari che supera abbondantemente la media nazionale. A rivelarlo è un nuovo studio condotto dagli esperti del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata dell’Università degli Studi di Palermo, sotto la guida del professor Calogero Caruso e della professoressa Giuseppina Candore.
La ricerca ha preso il via nel 2025, grazie all’analisi dei registri anagrafici dell’intera popolazione di Caltabellotta. Ne è emerso un dato interessante: l’8,9% degli abitanti ha superato i 90 anni, raggiungendo una media simile a quella delle famose “zone blu”. Allargando lo studio ad altre aree della Sicilia, gli scienziati hanno scoperto che esistono diversi comuni (tutti nella cintura montana dell’entroterra) dove il numero di persone centenarie è piuttosto elevato. In particolare, si parla dei borghi di Novara di Sicilia (prov. di Messina), Giuliana (prov. di Palermo) e Geraci Siculo (prov. di Palermo).
Qual è il segreto della longevità di Caltabellotta? Per gli esperti, dietro ci sarebbe un mix di fattori: sicuramente lo stile di vita gioca un ruolo molto importante, soprattutto se abbinato ad una dieta mediterranea ricca di prodotti vegetali genuini e a km zero. Inoltre, l’ambiente relativamente incontaminato di montagna tiene lontani lo smog e l’inquinamento atmosferico, seppur non tagliando fuori la popolazione dalle vicine modernità. Insomma, una vita semplice e quanto più “naturale” possibile si combina ad un avanzamento della tecnologia che consente, ad esempio, accesso alle cure mediche e alla prevenzione.
Che cosa sono le “zone blu” e dove si trovano
Abbiamo accennato alle “zone blu”, ma di cosa si tratta precisamente? Il termine deriva dallo studio demografico sulla longevità umana condotto da Gianni Pes e Michel Poulain all’inizio degli anni 2000, il quale è stato pubblicato sulla rivista Experimental Gerontology. Sulla base delle loro ricerche, i due scienziati hanno identificato alcune località che presentano la maggior concentrazione di centenari al mondo. L’espressione inglese “blue zone” indica letteralmente le aree che gli studiosi circondavano con cerchi blu sulla mappa del globo, via via che trovavano i luoghi a più alta longevità.
Inizialmente, la ricerca ha individuato quattro “zone blu”: la prima è in Sardegna e racchiude alcuni comuni tra le province dell’Ogliastra e di Nuoro, come Baunei, Ulassai, Ollolai e Orgosolo. Le altre regioni sono l’isola di Okinawa (Giappone), la penisola di Nicoya (Costa Rica) e l’isola di Icaria (Grecia). In tempi più recenti, lo studioso Dan Buettner ha aggiunto una quinta “zona blu”: si tratta delle comunità della chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Loma Linda (California), che ha il tasso di longevità più elevato di tutta l’America del Nord.



















