Dalla praticità alla piattaforma: il bastone intelligente per ciechi che porta sicurezza nelle città
WeWalk, il bastone elettronico intelligente, e WeAssist, piattaforma digitale, trasformano l’autonomia dei non vedenti in città: sicurezza, fiducia e inclusione

Muoversi nelle città moderne è un’esperienza che richiede attenzione, orientamento e capacità di adattamento. Mezzi pubblici che arrivano in ritardo, stazioni affollate, cambi di percorso imprevisti. E anche se per la maggior parte dei cittadini sono fastidi quotidiani, per chi vive con una disabilità visiva possono trasformarsi in ostacoli insormontabili.
Uno studio condotto a Torino nel 2024 e pubblicato su Frontiers in Medicine ha mostrato un dato emblematico: quasi una persona cieca su due si sente ancora “quasi completamente dipendente” dagli altri per spostarsi in città, e l’84,6% degli intervistati non ha percepito progressi significativi nell’accessibilità urbana negli ultimi cinque anni.
Questo quadro mette in evidenza un problema che riguarda non solo Torino, ma molte altre realtà urbane, e cioè che le infrastrutture da sole non bastano. Servono strumenti tecnologici che sappiano affrontare la complessità degli spostamenti contemporanei.
È in questo scenario che nasce WeWALK, un bastone elettronico intelligente che, grazie alla piattaforma digitale WeAssist, permette di affrontare viaggi complessi in modo più sicuro e autonomo.
Che cos’è WeWALK: il bastone che si connette al mondo
Alla base della piattaforma c’è WeWALK, un bastone che mantiene la funzione primaria di rilevamento degli ostacoli, ma che integra una serie di tecnologie avanzate.
I sensori a ultrasuoni sono progettati per individuare anche gli ostacoli sospesi (come rami, cartelli o sporgenze) che il bastone tradizionale non può segnalare. Le vibrazioni trasmesse all’impugnatura avvertono l’utente della distanza, con intensità crescente man mano che ci si avvicina all’ostacolo.
Accanto ai suoi sensori, il bastone è dotato di un’app dedicata che integra Google Maps e fornisce indicazioni vocali passo passo, semplificate per l’uso da parte di non vedenti e ipovedenti. L’interazione è resa ancora più immediata dal touchpad integrato sull’impugnatura, che permette di controllare lo smartphone senza estrarlo dalla tasca.
Il dispositivo è compatibile con Siri e Google Assistant, per gestire con comandi vocali la navigazione e le funzioni quotidiane. Grazie agli aggiornamenti software periodici, le capacità del bastone continuano a crescere, e chi lo utilizza oggi sa che nel tempo riceverà nuove funzioni senza dover acquistare un modello diverso.
WeAssist: l’estensione digitale per viaggi complessi
Se WeWALK rappresenta la base hardware, WeAssist è l’elemento che trasforma il bastone in una piattaforma di mobilità. Attraverso questo servizio l’utente non è mai solo, dato che operatori specializzati, supportati dall’intelligenza artificiale e dal machine learning, possono guidarlo in tempo reale nei suoi spostamenti.
Il funzionamento è semplice, ma potente. Grazie alla connessione GPS, l’operatore remoto è in grado di seguire la posizione dell’utente e fornirgli istruzioni passo dopo passo per superare situazioni complesse, come attraversare una grande stazione ferroviaria, individuare l’ingresso di un aeroporto o riconoscere il binario corretto per la coincidenza.
Questa funzione risponde esattamente alle criticità emerse dallo studio effettuato a Torino: se il 49% delle persone non vedenti dichiara di sentirsi quasi del tutto dipendente dall’aiuto altrui, un servizio come WeAssist permette di ridurre quella dipendenza, restituendo sicurezza e fiducia anche nei contesti più caotici.
La combinazione tra intelligenza artificiale e supporto umano garantisce difatti un equilibrio tra precisione tecnologica e capacità di adattamento. L’AI interpreta i dati ambientali e propone soluzioni, mentre l’operatore umano fornisce rassicurazione, flessibilità e comprensione del contesto. È un sistema che si adatta al bisogno reale, non teorico, degli utenti.
Partnership strategiche e credibilità internazionale
Il percorso di WeWALK e WeAssist è stato costellato di collaborazioni strategiche che ne hanno rafforzato nel tempo la credibilità. Una delle più significative è sicuramente quella con Microsoft, che attraverso il programma AI for Accessibility ha sostenuto AIM Training, progetto formativo che coinvolge direttamente la comunità dei non vedenti nello sviluppo e nell’uso delle nuove tecnologie.
Lo stesso Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha citato WeWALK come esempio di tecnologia capace di migliorare la vita delle persone, un endorsement che ha dato risonanza globale al progetto.
Un’altra partnership chiave è quella con Moovit, piattaforma leader nella mobilità urbana acquisita da Intel. Grazie all’integrazione tra WeWALK e Moovit, gli utenti possono ricevere in tempo reale informazioni su autobus e treni, con avvisi vocali che segnalano il momento in cui il mezzo arriva o quando è il momento di scendere.
Per chi vive la disabilità visiva, significa non dover dipendere dalla gentilezza di un passeggero o dalla fortuna di cogliere un annuncio sonoro.
Infine, con Orange e Lumen AI, il lavoro si è concentrato sull’applicazione dell’intelligenza artificiale alla semplificazione della mobilità urbana. Queste collaborazioni hanno contribuito a rendere WeWALK e WeAssist esempi concreti di come l’innovazione possa nascere dall’incontro tra startup e grandi aziende.
Il riconoscimento non è mancato nemmeno da parte di giurie indipendenti: WeWALK è entrata nella lista dei Time Best Inventions 2023, ha ricevuto un Edison Award nel 2024 ed è stata insignita del King’s Awards for Enterprise Innovation, premi che attestano non solo il valore tecnologico, ma anche l’impatto sociale del progetto.
Smart city e inclusione: un ecosistema che cambia la città
Le città del futuro non possono limitarsi a essere digitali: devono essere inclusive. Lo dimostrano i dati torinesi, secondo cui oltre l’84% delle persone con disabilità visiva non ha registrato miglioramenti tangibili nell’accessibilità urbana. È la prova che, se da un lato servono politiche sociali più incisive, dall’altro sono indispensabili strumenti immediatamente utilizzabili.
WeWALK e WeAssist incarnano proprio questa visione, perché non si sostituiscono alle infrastrutture urbane, ma colmano i vuoti lasciati dalle politiche.
Un bastone che dialoga con app di mobilità, operatori remoti e sistemi di intelligenza artificiale non è solo un ausilio individuale, è un nodo di un ecosistema urbano che si adatta alle esigenze di tutti i cittadini.
Ciesse - WeWalk
Il programma AIM (Accessible Innovation for the Blind) gioca un ruolo centrale. Non solo sviluppa nuove soluzioni insieme agli utenti, ma porta il tema dell’accessibilità al centro delle politiche pubbliche. È un movimento di advocacy che lavora per far sì che governi, scuole, fondazioni e centri di riabilitazione riconoscano la tecnologia assistiva come parte integrante delle infrastrutture urbane.
Il futuro apre inoltre prospettive affascinanti, dall’uso del touchpad del bastone per pagare i biglietti dei mezzi pubblici alla raccolta di dati condivisi dagli utenti per migliorare la valutazione dell’accessibilità dei luoghi, fino a interazioni vocali ancora più naturali con l’AI. Tutto questo contribuisce a una trasformazione della città, che diventa non solo più tecnologica, ma anche più giusta.
Esperienze e impatto sociale
Dietro ogni innovazione ci sono le vite reali delle persone che la utilizzano. WeAssist non è solo una piattaforma tecnologica, ma un servizio che cambia la quotidianità.
Gli utenti raccontano come il supporto remoto riduca l’ansia degli spostamenti complessi, perché sapere di poter contare su una guida a distanza significa affrontare con maggiore sicurezza situazioni che altrimenti sarebbero fonte di stress.
Per esempio, orientarsi in una stazione ferroviaria affollata senza dover fermare estranei per chiedere indicazioni, o riuscire a prendere una coincidenza senza il timore di perdere l’orientamento.
L’impatto positivo si riflette anche sui caregiver e sulle famiglie. Chi si prende cura di una persona cieca o ipovedente sa bene quanta preoccupazione accompagni i loro spostamenti quotidiani.
Sapere che esiste un servizio come WeAssist, capace di fornire assistenza in tempo reale, offre una tranquillità del tutto nuova. Non è più necessario accompagnare ovunque il proprio caro, perché può contare su un supporto costante e professionale.
E la comunità internazionale che si sta formando intorno a WeWALK e WeAssist amplifica questi effetti. Gli utenti condividono esperienze, suggerimenti e testimonianze, creando una rete che rafforza il senso di appartenenza, con la tecnologia che diventa così non solo uno strumento individuale, ma un catalizzatore sociale.
Una nuova concezione di autonomia
Con WeWALK e WeAssist, il concetto di autonomia assume una nuova dimensione. Non si tratta più soltanto di muoversi senza urtare ostacoli, ma di partecipare pienamente alla vita della città.
La differenza tra un bastone tradizionale e un bastone connesso a una piattaforma digitale è enorme: nel primo caso si ha un supporto che protegge da pericoli immediati, nel secondo si ha accesso a un mondo di informazioni e servizi che accompagnano lungo l’intero percorso.
Autonomia, in questo senso, significa poter pianificare viaggi che richiedono diverse modalità di spostamento, muoversi in contesti sconosciuti, affrontare viaggi di lavoro o studio senza dipendere dall’aiuto altrui.
Significa, soprattutto, vivere la città con la stessa libertà che hanno i cittadini vedenti. Perché il futuro della mobilità inclusiva passa proprio dalla capacità di unire hardware, software e comunità in un unico ecosistema.
La tecnologia che diventa fiducia
La mobilità è un diritto, non un privilegio. Perché le città possano dirsi davvero smart devono garantire a ogni cittadino la possibilità di muoversi in autonomia e sicurezza, e WeWALK e la piattaforma WeAssist rappresentano un passo concreto in questa direzione.
Non sono semplici strumenti, ma esempi di come la tecnologia possa trasformarsi in fiducia. Fiducia per chi li utilizza, che può affrontare viaggi complessi senza timore, e fiducia per le famiglie, che sanno di non lasciare mai soli i propri cari.
Dalla praticità del bastone bianco alla potenza di un ecosistema digitale, la strada è segnata. Il futuro della mobilità urbana sarà davvero inclusivo solo se saprà abbracciare innovazioni come queste.



















