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SCIENZA

Avvistato un gigantesco alone di materia oscura grazie a una rara "Croce di Einstein"

Un misterioso alone di materia oscura è stato avvistato dagli scienziati, grazie ad un raro fenomeno astronomico chiamato "Croce di Einstein": ecco la scoperta.

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Galassia 123RF

Siamo ben lontani dall’aver svelato tutti i misteri dell’Universo, ma la tecnologia sempre più avanzata permette agli astronomi di compiere passi da gigante nell’osservazione di corpi celesti e nella comprensione di alcuni dei fenomeni più bizzarri nello spazio. Uno di questi è la “Croce di Einstein”, un raro allineamento cosmico che si presenta sotto forma di quattro immagini luminose, provenienti in realtà da un’unica sorgente. Di recente, alcuni scienziati hanno individuato casualmente una di queste croci, la quale tuttavia presentava un’anomalia di difficile spiegazione. Ecco che cosa hanno scoperto.

Che cos’è la “Croce di Einstein”

Facciamo un piccolo passo indietro. Che cos’è la “Croce di Einstein”? Si tratta di un rarissimo fenomeno cosmico che prende il nome dal celebre fisico Albert Einstein: secondo la sua teoria della relatività generale, la gravità di una galassia massiccia sarebbe in grado di deformare lo spazio-tempo attorno a sé. Se, tra il punto di vista di un osservatore e un oggetto cosmico molto distante si frappone una di queste galassie massicce, la sua gravità darebbe vita all’effetto della lente gravitazionale. Ovvero, la luce proveniente dall’oggetto cosmico subirebbe una curvatura, giungendo all’osservatore scomposta in quattro diverse immagini luminose, a formare una croce.

Un team di scienziati guidato dal professor Pierre Cox, dell’Institut d’Astrophysique de Paris, ha recentemente individuato una nuova “Croce di Einstein” durante l’osservazione di una galassia chiamata HerS-3, distante 11,6 miliardi di anni luce da noi. La scoperta, descritta in un articolo pubblicato su The Astrophysical Journal, è avvenuta mediante il telescopio spaziale Atacama Large Millimeter Array (ALMA), situato nel nord del Cile. I ricercatori hanno osservato come, attraverso l’effetto della lente gravitazionale, la luce proveniente dalla galassia fosse divisa in cinque immagini luminose.

Ciò accade perché tra la Terra e la galassia HerS-3 sono presenti quattro galassie giganti, situate a circa 7,8 miliardi di anni luce di distanza. La loro forza gravitazionale riesce a curvare la luce proveniente da HerS-3, con un effetto davvero particolare: oltre a dividere la sorgente luminosa, la ingrandisce consentendo una visione dettagliata della galassia che la produce. È attraverso questa peculiarità che gli scienziati hanno potuto osservare meglio HerS-3, descrivendola come una galassia in fase di formazione stellare esplosiva, con un disco inclinato e rotante da cui fuoriescono gas in maniera turbinosa. Ma c’è un dettaglio ancora fuori posto, quasi inspiegabile.

Il misterioso alone di materia oscura

Abbiamo detto che la “Croce di Einstein” è costituita da un effetto particolare attraverso cui una sorgente luminosa viene scomposta in quattro immagini. Perché allora la “Croce” appena individuata possiede cinque immagini luminose? La massa totale visibile delle quattro galassie intermedie non può produrre una forza gravitazionale tale da creare questa misteriosa formazione. Dev’esserci qualcosa di più, che non può essere visto neanche con i più potenti strumenti che oggi abbiamo a disposizione. “L’unico modo per riprodurre la straordinaria configurazione che abbiamo osservato era aggiungere una componente invisibile e massiccia: un alone di materia oscura al centro del gruppo di galassie” – ha affermato il professor Cox.

Secondo i ricercatori che hanno studiato la “Croce di Einstein”, il gigantesco alone di materia oscura che influenza la luce di HerS-3 dovrebbe avere una massa pari a diverse migliaia di miliardi quella del Sole. Questo raro fenomeno che è apparso agli occhi degli scienziati potrebbe dunque aprire le porte ad una più approfondita conoscenza sulla materia oscura e sul modo in cui abbia influenzato la formazione delle galassie nell’Universo primordiale. La materia oscura rimane infatti un argomento misterioso, la cui esistenza è solo ipotetica: si stima che componga l’85% della massa totale dell’Universo, ma ciò che sappiamo è ancora pochissimo.