L’area più inquinata d’Italia è visibile dallo Spazio
Le immagini di Sentinel-4 mostrano dallo Spazio qual è l’area più inquinata d’Italia: è anche una delle maggiormente contaminate d’Europa
Dallo Spazio arriva la conferma di un primato che l’Italia vorrebbe dimenticare. Le prime immagini del satellite europeo Sentinel-4, parte del programma Copernicus dell’ESA, mostrano con chiarezza che la Pianura Padana è l’area più inquinata d’Italia, un autentico hotspot di smog visibile a 36.000 chilometri di distanza. Il nuovo sistema di osservazione satellitare permette di comprendere come si distribuiscono nell’atmosfera sostanze nocive quali biossido di azoto, ozono e anidride solforosa, segnando un passo decisivo nel monitoraggio della qualità dell’aria europea.
Sentinel-4: il satellite che monitora la qualità dell’aria dallo Spazio
Lanciato nel luglio 2025, il satellite Sentinel-4 è il primo strumento europeo in grado di osservare in tempo reale l’evoluzione dell’inquinamento atmosferico da un’orbita geostazionaria. A differenza dei satelliti polari che sorvolano la Terra da nord a sud, Sentinel-4 resta fisso in un punto nello Spazio, a 36.000 chilometri di distanza, e scruta continuamente la stessa regione: l’Europa e l’Africa settentrionale.
Questa posizione privilegiata consente di acquisire immagini ogni ora, offrendo una panoramica dinamica delle variazioni dei gas inquinanti e della loro distribuzione nel tempo. Le misurazioni avvengono grazie all’analisi della luce solare riflessa dalla superficie terrestre e dall’atmosfera: una tecnica che permette di individuare le “impronte digitali” dei principali inquinanti atmosferici, come il biossido di azoto (NO₂), l’ozono troposferico e l’anidride solforosa (SO₂).
La Pianura Padana: un hotspot di biossido di azoto
Tra le immagini più impressionanti raccolte da Sentinel-4, quella che ritrae la Pianura Padana spicca per densità e continuità delle concentrazioni di NO₂. La zona che si estende tra Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia risulta essere una delle più inquinate non solo d’Italia ma dell’intero continente europeo.
Il biossido di azoto è un gas tossico prodotto principalmente dalla combustione di carburanti fossili nei motori dei veicoli, nelle centrali elettriche e negli impianti di riscaldamento. Le sue concentrazioni possono variare rapidamente in base alle condizioni meteorologiche e alla presenza di venti o precipitazioni. Il NO₂ favorisce anche la formazione di ozono troposferico e particolato fine, sostanze che aggravano l’inquinamento e hanno effetti diretti sulla salute respiratoria e cardiovascolare della popolazione.
Etna e anidride solforosa: un’altra fonte di inquinamento atmosferico
Le osservazioni di Sentinel-4 non si fermano alla Pianura Padana. Nelle immagini che ritraggono la Sicilia, il satellite ha individuato una colonna verticale di anidride solforosa proveniente dall’Etna. Sebbene il vulcano non fosse in fase di intensa attività, il pennacchio di gas si estendeva per decine di chilometri sopra il Mar Ionio.
L’anidride solforosa è un inquinante di origine sia naturale, sia antropica: oltre ai vulcani, viene rilasciata dalla combustione di carburanti ad alto contenuto di zolfo, come quelli usati dalle navi e da alcune centrali elettriche. Questo gas contribuisce alla formazione di piogge acide e di particolato secondario, con impatti ambientali e sanitari significativi. L’abilità di Sentinel-4 di distinguere queste emissioni rappresenta una risorsa preziosa per la ricerca e la prevenzione.
Un nuovo sguardo sull’aria che respiriamo
Le immagini di Sentinel-4 segnano una tappa fondamentale nella storia del monitoraggio ambientale europeo. La possibilità di osservare dall’orbita geostazionaria la composizione dell’atmosfera con aggiornamenti orari consente di comprendere meglio come si muovono e si accumulano gli inquinanti atmosferici nelle diverse regioni.
Per l’Italia, la conferma che la Pianura Padana resta l’area più inquinata d’Italia non è una sorpresa, ma la visualizzazione diretta dallo Spazio rende ancora più evidente la gravità del problema. Queste immagini non solo raccontano un dato scientifico, ma sollevano una riflessione più ampia sulla necessità di politiche efficaci per migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto dello smog sulla salute e sull’ambiente.






















