Amazon scommette sui robot: 600mila posti di lavoro a rischio negli USA
Secondo dei documenti condivisi dal New York Times, Amazon vuole sostituire 600mila dipendenti con dei robot. Come cambierà il lavoro umano con l’automazione
In Sintesi
- Amazon vuole sostituire 600mila dipendenti negli USA con robot. L’obiettivo è coprire almeno il 75% delle operazioni di magazzino e distribuzione per aumentare l’efficienza e ridurre i costi operativi.
- La strategia potrebbe portare a un risparmio importante, ma solleva preoccupazioni sull’impatto sociale dovuto alla sostituzione di centinaia di migliaia di lavoratori umani con robot avanzati.
Amazon sta mettendo in piedi un ambizioso piano di sviluppo che punta a trasformare radicalmente la propria forza lavoro, scommettendo tutto sull’automazione. L’indiscrezione proviene da alcuni documenti interni condivisi dal New York Times, dove si legge che negli Stati Uniti il colosso dell’e-commerce vuole sostituire oltre 600mila dipendenti con robot entro il 2033.
Con questa strategia l’azienda vuole aumentare efficienza e ridurre i costi operativi, portando l’automazione a coprire almeno, in modo da contenere le assunzioni future il 75% delle operazioni complessive di magazzino e distribuzione così da abbassare il costo medio per ordine di circa 30 centesimi di dollaro.
Perché Amazon vuole portare i robot nei suoi magazzini
A oggi Amazon è un vero colosso che può già contare su una forza lavoro di 1,11 milioni di persone solo negli Stati Uniti. Tuttavia, con la progressiva introduzione di sistemi robotici avanzati, l’azienda prevede di ridurre nettamente le assunzioni entro il 2027, scommettendo tutto sui robot, cosa che garantirebbe un risparmio stimato di 12,6 miliardi di dollari nel triennio 2025-2027.
Questa non una novità assoluta per il colosso dell’e-commerce che da anni è in prima linea nell’uso di robot di magazzino e sistemi automatizzati di smistamento, introdotti a partire dal 2014 con la divisione Amazon Robotics.
Ora, però, le cose stanno cambiando e la nuova strategia porta l’automazione dei magazzini al livello superiore, con l’integrazione di robot mobili, bracci meccanici intelligenti e sistemi di visione artificiale in grado di gestire anche quei compiti che, fino a oggi, erano riservati agli operatori umani.
Sempre nei documenti condivisi dal New York Times, si legge che l’azienda sarebbe ben consapevole delle implicazioni sociali legate alla sostituzione del lavoro umano, al punto che avrebbe valutato l’uso di termini più soft, come “tecnologia avanzata” o “cobot” (collaborative robot), per descrivere i nuovi sistemi automatizzati.
I “cobot”, in particolare, sono robot progettati per lavorare a fianco dei dipendenti umani, migliorando la produttività ma senza eliminarne completamente il ruolo. Tuttavia, la prospettiva di centinaia di migliaia di posti di lavoro potenzialmente a rischio solleva diversi interrogativi sull’impatto sociale e occupazionale della nuova automazione industriale.
Come cambierà Amazon con l’arrivo dei robot
Come già anticipato, Amazon ha sempre mostrato un certo interesse nell’automazione e dià nel 2023 aveva avviato i test con robot bipedi umanoidi capaci di muoversi e interagire in ambienti progettati per esseri umani. Questi sistemi vengono oggi impiegati (ancora in fase di test) nei centri di distribuzione ma in futuro potrebbero essere utilizzati anche alle operazioni di “ultimo miglio”, ovvero le consegne finali ai clienti.
A giugno 2025, l’azienda ha confermato nuovi test operativi di questa tecnologia, definendola “un passo verso magazzini più flessibili e sicuri”. Dalla parte di Amazon, questi robot potrebbero assumere un ruolo chiave nella logistica, riducendo ulteriormente la dipendenza dal lavoro umano e incrementando la velocità di evasione degli ordini.
Lato lavoratori, invece, è chiaro che una “macchina” in grado di fare il lavoro dell’uomo ma senza doversi fermare mai, può rappresentare un pericolo non indifferente per gli operai che potrebbero essere sostituiti da soluzioni ritenute più efficienti.
Viste le crescenti preoccupazioni, Amazon ha minimizzato le indiscrezioni, affermando che i documenti trapelati “non riflettono la totalità della strategia aziendale né le attuali politiche occupazionali”. Tuttavia, il processo di automazione è innegabilmente già in atto e sta interessando l’intero settore della logistica e-commerce, che sta attraversando una fase di trasformazione guidata dall’intelligenza artificiale e dalla robotica industriale.
corsa all’automazione sembra dunque inarrestabile ma se da un lato l’automazione promette una logistica più efficiente, sicura e sostenibile, dall’altro il progressivo ridimensionamento della forza lavoro umana pone sfide cruciali che necessita di piani di riqualificazione professionale e nuove politiche per mitigare l’impatto sociale del cambiamento.




















