AI Mode di Google è disponibile in Italia, cosa cambia per gli utenti
L’AI Mode di Google arriva ufficialmente in Italia. Che cos’è questa innovativa funzione che rende la ricerca più conversazionale, intelligente e contestuale

In Sintesi
- La nuova AI Mode di Google è stata estesa a oltre 200 Paesi, inclusa l’Italia, trasformando il motore di ricerca in un sistema conversazionale e intelligente che rende le interazioni più naturali e intuitive.
- Questa modalità di ricerca avanzata si basa sul ragionamento semantico per scomporre domande complesse, restituendo risposte complete, coerenti e multimodali.
Dopo la sperimentazione sui mercati internazionali, la nuova e attesissima AI Mode di Google arriva anche in Italia estendendo l’area di influenza di questo strumento in oltre 200 Paesi in tutto il mondo.
Chi ha seguito l’evoluzione di questo nuovo strumento, sa bene che l’esperienza di ricerca basata sull’intelligenza artificiale rappresenta un evento epocale per Google che passa dall’essere un “semplice” motore di ricerca a un sistema conversazionale e intelligente, rendendo le interazioni più naturali, intuitive e contestuali.
Come funziona l’AI Mode
A differenza della tradizionale ricerca testuale, AI Mode si fonda sul ragionamento semantico multilivello, grazie a una tecnica denominata query fan-out. Questo consente di scomporre le domande più articolate in sottotemi, esplorando simultaneamente più fonti e prospettive provenienti dal web.
La tecnologia è progettata per comprendere richieste complesse, analizzarle in profondità e restituire risposte costruite su misura, combinando ragionamento logico, contestualizzazione e sintesi avanzata delle informazioni.
Il risultato è una risposta più completa, coerente e perfettamente in linea con le intenzioni dell’utente, cosa che riduce la necessità di effettuare ricerche di approfondimento.
Una delle caratteristiche centrali dell’AI Mode è la sua natura multimodale; questo strumento, infatti, oltre alla ricerca testuale permette anche di interagire con l’AI attraverso la voce o le immagini. Una capacità che amplifica notevolmente le modalità di ricerca, riducendo ulteriormente i tempi necessari per ottenere informazioni su un qualsiasi argomento.
Alla base di questa innovativa esperienza di ricerca ci sono dei modelli di Gemini, progettati appositamente per garantire precisione, rapidità di elaborazione e rispetto dei protocolli di sicurezza. In tal senso, quindi, è bene ricordare che l’AI non interviene automaticamente in ogni caso e se il livello di affidabilità dei risultati non è ritenuto sufficiente, si limita a presentare i classici risultati web, evitando risposte imprecise o fuorvianti.
Come già accennato, dunque, la ricerca tramite AI Mode non si limita più a semplici elenchi di link da sfogliare a discrezione dell’utente, ma si trasforma in una conversazione con l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di potenziare la ricerca umana, creando un equilibrio tra automazione, controllo e trasparenza delle informazioni.
Cosa cambia con l’arrivo dell’AI Mode
L’arrivo dell’AI Mode in Italia segna un passo importante per gli utenti anche se Google ha chiarito subito che questo nuovo strumento non sostituirà i risultati di ricerca classici, ma li integrerà, offrendo un livello aggiuntivo di interpretazione.
Alcuni test interni mostrano che gli utenti che hanno sperimentato AI Mode tendono a formulare query più lunghe e articolate, una chiara dimostrazione che è in atto una trasformazione profonda che porta la ricerca dall’essere uno strumento di consultazione a diventare un assistente cognitivo che può accompagnare l’utente nell’esplorazione di un argomento.
In questo modo, infatti, l’esperienza di ricerca diventa più conversazionale, multimodale e intelligente, in grado di comprendere il contesto e di adattarsi alle esigenze dell’utente, dando forma alla visione di Google che vuole rendere l’accesso alla conoscenza più naturale, personalizzato ed, essenzialmente, più umano.


















