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La regione premiata per l'acqua (del rubinetto) più pulita d’Italia

Monitorando i Pfas si potrebbe eliminare l’acqua nelle bottiglie di plastica: ecco la regione con l’acqua del rubinetto più pulita d’Italia e come ci è riuscita

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Acqua del rubinetto più pulita d’Italia 123RF

In Italia cresce l’attenzione verso la qualità dell’acqua del rubinetto, e non è un caso che oggi l’Umbria venga indicata come la regione con l’acqua più pulita e sicura del Paese. Un risultato che nasce da un monitoraggio continuo delle sostanze perfluoroalchiliche, i cosiddetti Pfas, e da una strategia scientifica e ambientale che fa scuola a livello nazionale. L’acqua del rubinetto, dunque, non solo è potabile, ma può rivelarsi persino più controllata e affidabile di quella in bottiglia.

L’Umbria prima regione italiana con monitoraggio costante dei Pfas

Nel cuore verde d’Italia, l’Umbria si distingue come la prima regione a introdurre un sistema di monitoraggio costante dei Pfas nelle acque potabili. Queste sostanze, note come composti perfluoroalchilici, sono elementi chimici persistenti che tendono ad accumularsi nell’ambiente e, in alcuni casi, anche nell’organismo umano. La loro presenza, anche in tracce, rappresenta una delle principali preoccupazioni per la sicurezza idrica in Europa.

Con un protocollo d’intesa, la Regione – insieme ad Arpa Umbria, Auri e alle due aziende sanitarie locali – ha avviato un piano di controlli periodici e coordinati. Questo progetto anticipa la scadenza fissata dalla normativa nazionale al gennaio 2026, ponendo l’Umbria in posizione di eccellenza nella tutela delle acque destinate al consumo umano.

Il monitoraggio prevede doppi campionamenti e analisi di laboratorio che garantiscono un controllo capillare e continuo, rafforzando la fiducia dei cittadini nella sicurezza dell’acqua di casa.

Acqua del rubinetto più sicura di quella in bottiglia

Uno dei risultati più sorprendenti di questo percorso è la consapevolezza che l’acqua del rubinetto può essere più sicura di quella in bottiglia. A differenza dell’acqua confezionata, infatti, quella potabile erogata nelle abitazioni è sottoposta a verifiche costanti, con parametri scientifici aggiornati e trasparenza pubblica dei dati.

L’obiettivo è garantire acqua del rubinetto sicura, pulita e sostenibile, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale generato dal consumo di bottiglie in plastica. Questa iniziativa si inserisce in una più ampia visione di salute pubblica e sostenibilità.

La scienza al servizio della salute pubblica

Dietro la scelta di puntare sulla qualità dell’acqua potabile c’è un approccio scientifico rigoroso. Le analisi sui Pfas consentono di aggiornare costantemente i dati sulla qualità delle risorse idriche umbre, fornendo un quadro dinamico e accessibile anche ai cittadini attraverso un portale informativo dedicato.

Il tema riguarda l’intero Paese. Secondo diversi studi, la presenza di inquinanti ambientali come i Pfas rappresenta una sfida emergente per la gestione delle acque europee. L’Umbria, in questo senso, anticipa i tempi e diventa un laboratorio di buone pratiche: dimostra come la scienza applicata alla gestione idrica possa trasformarsi in un fattore di competitività e fiducia collettiva.

Un modello per la gestione idrica in Italia

Essere premiata come la regione con l’acqua del rubinetto più pulita d’Italia non è solo motivo d’orgoglio, ma anche una responsabilità. L’Umbria mostra che la qualità dell’acqua potabile è il risultato di una governance condivisa, fatta di controlli costanti, comunicazione trasparente e collaborazione tra enti.

Il prossimo passo sarà consolidare questo modello a livello nazionale, con l’obiettivo di garantire ovunque un’acqua del rubinetto sicura e di alta qualità, riducendo sprechi e inquinamento.