Zerocalcare conquista Netflix col suo mondo animato: i suoi messaggi accendono riflessioni

Un racconto ironico e amaro, tra riflessioni esistenziali e comicità tagliente. Con lui anche Valerio Mastandrea in un ruolo ormai iconico.

Virginia Destefano

Virginia Destefano

Social Media Manager & Copywriter

Una passione smisurata per le serie TV. Laurea in Cinema, Televisione e New Media, videomaking e scrittura sono il mio passatempo preferito.

Chi conosce Zerocalcare sa che le sue storie hanno un linguaggio unico: diretto, ironico, a tratti spietato, ma sempre capace di arrivare al cuore. Fumettista tra i più amati in Italia, Michele Rech – questo il suo vero nome – è riuscito a trasformare la sua poetica in due serie animate che hanno conquistato Netflix e milioni di spettatori. Non semplici cartoni, ma veri e propri viaggi dentro ansie, paure, amicizie e contraddizioni di una generazione intera.

Strappare lungo i bordi, un esordio travolgente

La prima, Strappare lungo i bordi, è stata un piccolo terremoto nel panorama dell’animazione italiana: sei episodi che mescolano autobiografia, riflessioni sociali e battute irresistibili. Il successo è stato tale da aprire la strada a un secondo capitolo, Questo mondo non mi renderà cattivo, che ha confermato la forza narrativa e la capacità di Zerocalcare di raccontare la realtà con un linguaggio pop e al tempo stesso profondissimo.

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La prima serie, arrivata su Netflix nel 2021, ha conquistato subito pubblico e critica. Zerocalcare, che doppia quasi tutti i personaggi con il suo accento romano, trascina lo spettatore in un racconto fatto di flashback, aneddoti e confessioni. Al centro ci sono l’amicizia con Secco e Sarah, la vita di quartiere e le mille incertezze di chi prova a trovare un senso alle cose. Ma dietro la comicità, la serie nasconde un cuore malinconico e profondo, che culmina in un finale sorprendente e commovente. È questo equilibrio tra leggerezza e dolore a rendere Strappare lungo i bordi così speciale.

Questo mondo non mi renderà cattivo, la conferma

Il secondo capitolo, uscito nel 2023, non ha fatto che rafforzare l’impatto di Zerocalcare come narratore contemporaneo. Qui la storia si fa ancora più politica e personale: il ritorno di un vecchio amico nel quartiere diventa occasione per riflettere su integrazione, rabbia sociale, delusioni e speranze mancate.

Il tono è più maturo e drammatico rispetto al primo, ma resta intatta la vena ironica e la capacità di raccontare con sincerità disarmante. Ancora una volta, la voce di Mastandrea dà vita all’Armadillo, che accompagna e punzecchia Zerocalcare in ogni scelta, regalando momenti memorabili.

Perché vederlo e dove trovarlo in streaming

In un panorama televisivo spesso affollato di produzioni simili, le serie di Zerocalcare rappresentano una ventata di originalità. Non sono solo storie personali: parlano a una generazione intera, con i suoi dubbi, la sua precarietà e la sua voglia di non arrendersi. Ovviamente lo trovate ora disponibile in streaming su Netflix.


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