Roberta Bruzzone oltre Garlasco, la nuova indagine su Rai 2: la sua verità su Giulia Cecchettin
Dopo alcuni dei delitti più discussi d’Italia, la criminologa riparte da una vicenda che ha scosso il Paese per spiegare dove può arrivare la violenza del narcisismo.

Torna su Rai2 Nella mente di Narciso, la docuserie firmata e condotta da Roberta Bruzzone che accompagna gli spettatori in un viaggio dentro le distorsioni del narcisismo patologico. Dopo il successo della prima stagione, la criminologa torna con nuove puntate e nuovi casi di cronaca, affrontati con lo stesso approccio psicologico che l’ha resa uno dei volti più autorevoli della televisione italiana.
Nella mente di Narciso: il ritorno della docuserie di Roberta Bruzzone
La seconda stagione di Nella mente di Narciso conferma la formula che ha conquistato il pubblico: dieci episodi da trenta minuti, ciascuno dedicato a un caso diverso, per comprendere i meccanismi che portano una mente narcisista a distruggere chi le sta accanto. Un lavoro che unisce divulgazione e analisi, con l’obiettivo di offrire al pubblico strumenti per riconoscere quei segnali che spesso si sottovalutano. Roberta Bruzzone torna davanti alle telecamere con la sua solita lucidità, analizzando fatti di cronaca che hanno sconvolto il Paese ma che, dietro la tragedia, nascondono sempre la stessa dinamica: l’incapacità di accettare la libertà e l’autonomia dell’altro.
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Entra nel canale WhatsAppIl caso Cecchettin al centro della prima puntata
Il primo episodio è dedicato alla storia di Giulia Cecchettin, uccisa nel 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Un femminicidio che ha scosso l’opinione pubblica e che Bruzzone affronta cercando di spiegare il perché di una violenza così estrema, andando oltre la cronaca e cercando di leggere la mente del carnefice. Con uno sguardo attento, la criminologa ricostruisce la spirale di possesso e manipolazione che può nascere dentro una relazione e che, in alcuni casi, si trasforma in un disastro annunciato. L’obiettivo non è solo raccontare, ma far capire quanto sia importante riconoscere i comportamenti tossici e saperli fermare prima che diventino pericolosi.
I grandi casi di cronaca e le dinamiche quotidiane
Nel corso delle puntate, Nella mente di Narciso tornerà su alcuni dei casi più noti degli ultimi anni: dall’omicidio del piccolo Lorys Stival a quello di Lavinia Ailoaiei, fino al duplice delitto di Lecce che vide vittime Daniele De Santis ed Eleonora Manta. Ogni storia viene analizzata da un punto di vista psicologico, mettendo in luce come la stessa forma di narcisismo patologico possa manifestarsi in contesti diversi, ma con esiti sempre devastanti. Nell’ultima puntata, la Bruzzone affronterà anche il caso di Arianna Flagiello, morta precipitando dal balcone della sua casa a Napoli: una vicenda in cui, ancora una volta, la dipendenza emotiva e la perdita di autonomia giocano un ruolo centrale.
Un’indagine complesso: dove recuperarlo
Con ‘Nella mente di Narciso’ Roberta Bruzzone porta avanti un lavoro che va oltre la semplice cronaca nera. Il programma diventa una sorta di manuale per imparare a riconoscere i segnali del narcisismo e le dinamiche di manipolazione, offrendo chiavi di lettura concrete a chiunque voglia capire meglio il lato oscuro delle relazioni umane.
Dopo esperienze televisive come Donne mortali e anni di consulenze nei grandi casi giudiziari italiani, Bruzzone torna con una docuserie che rappresenta una vera sintesi del suo percorso professionale.
Il programma, in onda da martedì 7 ottobre in seconda serata e disponibile anche su RaiPlay, punta ancora una volta a raccontare il lato oscuro dei rapporti umani, dove il bisogno di controllo e la mancanza di empatia si trasformano in violenza.
