Rai, Incoronata Boccia spiazza su Israele e Gaza, rivolta social: la frase che scatena la bufera
La direttrice dell'ufficio stampa Rai ha suscitato clamore online per alcune affermazioni divisive sul conflitto in Palestina. Durissima la reazione del web. Ecco i dettagli.

Nel giorno della pace tra Gaza e Israele, scoppia la bufera per le frasi scioccanti di Incoronata Boccia. La direttrice dell’ufficio stampa Rai, come testimoniato da un video social, avrebbe commentato con parole di fuoco quanto accaduto nella Striscia nel corso di una tavola rotonda tenutasi il 7 ottobre. Boccia si è scagliata contro la narrazione del conflitto che, a sua detta, avrebbe favorito Hamas. E ha negato l’esistenza di prove sulla strage di civili ad opera dell’esercito israeliano. Ecco di seguito tutti i dettagli.
Rai, i commenti choc su Gaza di Incoronata Boccia
Già l’anno scorso Incoronata Boccia, da vicedirettrice del Tg 1, aveva scatenato un putiferio mediatico per aver dichiarato che "l’aborto è un omicidio". Stavolta il tema è diverso, ma le parole della direttrice dell’ufficio stampa Rai restano taglienti e più divisive che mai. Ospite della tavola rotonda "La storia stravolta e il futuro da costruire", organizzata in occasione dell’anniversario del 7 ottobre, Boccia non ha esitato ad affermare: "Non esiste una sola prova che l’esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi".
Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp
Entra nel canale WhatsAppUna vergogna, secondo la giornalista, sarebbe il modo in cui il conflitto è stato raccontato dai suoi colleghi. Un "suicidio del giornalismo", che si sarebbe piegato alla narrazione imposta dai terroristi nella Striscia, tanto che "ad Hamas dovrebbero dare il premio Oscar per la miglior regia". "Si è parlato spesso del cinismo e della spietatezza dell’esercito israeliano", ha spiegato Boccia, "eppure non esiste una sola prova…eppure questo veniva raccontato, è stato detto senza alcuna verifica delle fonti".
"Oggi", ha proseguito, "ci sarebbe da vergare un j’accuse tombale, non solo sul suicidio dell’occidente o di una parte di esso, soprattutto dell’Europa. Per fortuna ci sono spazi di libertà intellettuali come questo che resistono, ma sul suicidio del giornalismo. Io proporrei che oggi, da questa tavola rotonda, possa emergere una candidatura ad Hamas per l’Oscar alla migliore regia, cui noi giornalisti ci siamo piegati senza alcuno spirito critico. Dove sono stati allestiti set noi non siamo andati a verificare, ma ci sono state indagini e inchieste che hanno provato che quella informazione fosse propaganda".
Le parole di Boccia sul genocidio e la rivolta social
La direttrice dell’ufficio stampa Rai ha inoltre condannato "l’uso ideologico della parola genocidio", finendo poi per raccontare un aneddoto a riprova della sua tesi: "Io ho capito che qualcosa stesse cambiando nell’immaginario collettivo quest’estate, quando fuori da una villetta di una casa al mare, di un comprensorio di lusso con spiaggia privata, ho visto sventolare una bandiera della Palestina. Quello era il segnale, chiaro, che il dolore e la tragedia diventavano feticcio, moda, ostentazione della parte giusta dalla quale stare, da mostrare come oggetto di culto. Il tradimento dell’occidente, questo è stato fatto nelle nostre università".
Durissime, nel frattempo, le reazioni social nei confronti di Incoronata Boccia. "Ma con che coraggio…non riesco nemmeno a commentare", si stupisce un utente su X. E altri rincarano: "Che tristezza!!!"; "Beh, un suicidio del giornalismo c’è stato. Dall’altra parte però"; "Ha ragione, non esiste una sola prova; ne esistono molte, moltissime". In pochissimi, invece, si sono schierati dalla parte della giornalista.
