Da E.T. a Stranger Things, i ragazzi in bicicletta hanno conquistato lo schermo: i grandi cult da recuperare subito
Quello dei 'Ragazzi in bicicletta' è diventato un genere amatissimo dai fan di cinema e TV: ecco i titoli più famosi e perché lo sono diventati

Il cinema americano vanta un elemento narrativo che a partire dagli anni ’80 ha conquistato una fetta di pubblico importante, imponendosi come ‘trope cult’. Parliamo del Kids on Bikes, o detta in italiano i Bambini in bicicletta, un appellativo semplice che racchiude, in realtà, un vero e proprio mondo narrativo, che ha trovato successo a partire da E.T. – L’extra-terrestre (del 1982).
I Kids on Bikes al cinema: i film che hanno reso celebre questo trope
Il successo per i Kids on Bikes arriva negli anni ’80 grazie a film diventati cult. Come detto, tutto ha inizio in E.T. di Steven Spielberg, in cui la bicicletta diventa l’oggetto magico che permette di salvare l’amico alieno. Il trope ritorna allora prepotente in un altro film manifesto di quegli anni: I Goonies. In questo caso, un gruppo di amici tenta di salvare le proprie case andando alla ricerca di un tesoro, e lo fa proprio grazie alle proprie biciclette. E così accade poi nella battaglia contro IT; in The Monster Squad, dove la banda di amici si muove in sella per combattere contro i mostri del film. Ma il successo dei bambini in bici arriva fino in Italia e, nei primi anni ’90, ecco arrivare al cinema Ci hai rotto papà, pellicola sicuramente più scanzonata che regala però la figura del gruppo di piccoli amici in bici all’avventura.
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Entra nel canale WhatsAppDi recente questo elemento narrativo è tornato in auge con Stranger Things, la serie dei fratelli Duffer che sfrutta magistralmente l’effetto nostalgia degli anni ’80, riportando in primo piano l’essenza dei Kids on Bikes. Le biciclette di Mike, Dustin, Lucas e Will sono infatti mezzi per fuggire dal pericolo oltre a rappresentare l’identità e l’unione del gruppo.
Come la bici è diventata simbolo irrinunciabile di un sottogenere cinematografico
Ma come ha fatto una semplice bicicletta a creare un sottogenere narrativo così importante nel mondo del cinema? La bici rappresenta il primo mezzo di trasporto grazie al quale il piccolo protagonista può muoversi da solo, senza la presenza dei propri genitori. È il simbolo della prima vera libertà, grazie al quale i giovani protagonisti possono esplorare luoghi proibiti e non e vivere delle avventure. D’altronde, un aspetto comune a tutti questi film e serie elencati è il fatto che gli adulti siano sempre assenti, distratti o incapaci di comprendere la posta in gioco. Anzi, spesso sono soltanto un ostacolo alla realizzazione dei progetti, positivi, dei giovani protagonisti.
La bicicletta, in conclusione, simboleggia l’atto di prendere in mano le redini della propria vita oltre a rappresentare un lasciapassare per l’ignoto, per gli spazi proibiti e per l’avventura. Caratteristiche che hanno reso questo trope amatissimo nel mondo del cinema e della TV.
