Ed Gein più folle che mai nel finale della serie Netflix: riscritta la storia del killer più temuto al mondo

Tra ospedali psichiatrici, visite inquietanti e omicidi efferati, il finale della serie mostra la mente contorta di un assassino spietato e schizofrenico.

Melania Fiata

Melania Fiata

Giornalista

Laureata in Lettere, divoratrice di libri e serie. Scrivo di spettacoli, film e TV.

E’ una delle serie che ha fatto gelare il sangue a coloro che l’hanno guardata e non avrebbero tutti i torti. Il 3 ottobre è arrivata in streaming su Netflix Monster: La Storia di Ed Gein, il cosiddetto "macellaio di Plainfield", la cui storia è una delle più inquietanti della cronaca nera americana. Commise e confessò crimini atroci ma evitò la sedia elettrica poiché gli fu riconosciuta l’infermità mentale. Fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dove morì per un’insufficienza respiratoria all’età di 77 anni. Come si è conclusa questa serie? Di seguito, troverete la spiegazione del finale.

Monster – La Storia di Ed Gein, com’è finita la serie: spiegazione finale

Il 3 ottobre 2025 è uscita su Netflix la terza stagione di Monster di Ryan Murphy, che questa volta racconta la storia di Ed Gein (interpretato da Charlie Hunnam), il famigerato serial killer americano attivo tra gli anni ’40 e ’50, accusato di omicidio, necrofilia e profanazione di cadaveri. ATTENZIONE SPOILER! L’episodio finale non mostra proprio la realtà ma racconta una versione più simbolica e psicologica. Gein, ormai anziano, malato di cancro e rinchiuso in un ospedale psichiatrico, riceve la visita della sua ex amante Adeline Watkins, che gli promette di continuare la sua "opera". L’uomo, però, la prega di non farlo. Si scopre poi che la scena è solo una proiezione mentale, frutto della follia e del rimorso che lo consumano. Da qui, il vero finale: Gein immagina un lungo corridoio popolato da celebri serial killer come Ted Bundy, che lo venerano come una sorta di "padre spirituale". In un delirio finale, viene circondato da infermiere danzanti e sale una scala verso sua madre Augusta, la figura dominante della sua vita. Lei lo accoglie dicendogli: "Solo una madre potrebbe amare."

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp

Entra nel canale WhatsApp

Nell’ultima scena, ambientata anni dopo la morte di Gein, alcuni ragazzi tentano di rubare la sua lapide (episodio ispirato a un fatto vero) ma vengono spaventati dai fantasmi del killer e dei personaggi da lui ispirati, come Norman Bates, Buffalo Bill e Leatherface. Gein osserva la scena con un sorriso inquietante, richiamando la celebre chiusura del film Non aprite quella porta. Murphy e Ian Brennan hanno spiegato che inizialmente avevano immaginato un finale diverso, con un incontro reale tra Gein e la madre, ma hanno poi scelto un epilogo più onirico ispirato a All That Jazz. L’obiettivo era rappresentare l’eredità oscura del killer, la sua influenza su altri assassini e la sua condanna eterna nella propria mente malata. La serie si chiude con una scena simbolica: Gein giovane, seduto accanto alla madre, mentre lei gli sussurra ancora una volta "Solo una madre potrebbe amarti". Una frase che riassume la sua intera vita e la radice della sua follia.

Dove vedere in streaming Monster: La Storia di Ed Gein

Se ancora non avete visto questa serie, potrete farlo collegandovi alla piattaforma Netflix, accedere al vostro account, e vederla in streaming.


Potrebbe interessarti anche