La donna della cabina numero 10 su Netflix, quando la paura diventa realtà: un thriller ipnotico da vedere assolutamente

La donna della cabina numero 10, adattamento del romanzo di Ruth Ware, gioca con la claustrofobia psicologica: la recensione del film Netflix

Andrea Aurora

Andrea Aurora

SEO Specialist – Copywriter

SEO Specialist appassionato di cinema, tecnologia, collezionismo e cultura Pop. Amo unire analisi e creatività per raccontare storie digitali uniche.

C’è qualcosa di profondamente ipnotico nei thriller ambientati in spazi chiusi, in quei luoghi dove la realtà sembra contrarsi e ogni sguardo si fa sospetto. La donna della cabina numero 10, adattamento cinematografico del romanzo di Ruth Ware, gioca con questa claustrofobia psicologica e la trasforma in una lente attraverso cui guardare le più disparate paure. La protagonista (Keira Knightley), una giornalista chiamata a scrivere di un evento che si terrà su una nave di lusso, si ritrova immersa in un viaggio che presto diventa un incubo. Una notte, dalla cabina accanto alla sua, sente un urlo, uno splash nell’acqua e un corpo che cade in mare. Ma quando cerca di denunciarlo, nessuno sembra crederle.

È l’inizio di un labirinto mentale. Il film ci porta su un transatlantico che non è solo un luogo fisico, ma una metafora galleggiante: un mondo chiuso, perfettamente levigato, che nasconde sotto la superficie un groviglio di inganni, manipolazioni e verità negate.

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La donna della cabina numero 10 e l’illusione della realtà

La forza de La donna della cabina numero 10 sta nel modo in cui il regista (qui potremmo definirlo con uno stile tra Hitchcock e Fincher) usa l’ambiente come estensione della mente. Ogni corridoio è una trappola percettiva, ogni volto un potenziale giocatore. Lo spettatore, come la protagonista, inizia a dubitare di ciò che vede. Il film non è un mistero costruito per stupire, ma un’indagine sulla fragilità della percezione. La protagonista, interpretata con una vulnerabilità nervosa che cattura e porta lo spettatore a vivere momenti di rabbia, è una donna che vive costantemente in bilico tra lucidità e paranoia. Il suo passato diventa il pretesto manipolatorio utilizzato per distruggere le sue tesi. E mentre la nave avanza nell’oscurità del mare, lo spettatore capisce che il vero naufragio è quello della verità.

La prigione dell’incredulità

C’è un momento nel film in cui il confine tra realtà e immaginazione si spezza del tutto. Lì si percepisce la potenza del tema centrale: il non essere creduti. È un tema universale, ma nel nostro tempo assume un peso particolare. Viviamo in un’epoca in cui la verità è spesso questione di narrazione, e chi prova a raccontare qualcosa di scomodo rischia di essere etichettato come instabile, isterico, esagerato.

Il film, con i suoi toni cupi e la sua estetica fredda, scatena inoltre una riflessione sul potere delle strutture sociali e mediatiche di manipolare la percezione. La donna, qui, si fa simbolo di una solitudine moderna in battaglia con gli stereotipi. La stessa nave, con i suoi corridoi lucidi e le sue cabine numerate, rappresenta il tentativo umano di dare ordine a ciò che non può essere controllato. Ma come ogni ordine apparente, anche questo crolla. E quando la protagonista si ritrova da sola, senza prove, circondata da volti che le dicono di calmarsi, il film tocca un nervo scoperto: la paura di perdere il contatto con la realtà.

Una verità che non basta, il finale del film senza spoiler

Alla fine, come in ogni buon thriller psicologico, la verità arriva. Ma non lenisce, non consola. È una rivelazione che non guarisce, anzi, lascia un retrogusto amaro. Il film non è solo un esercizio di tensione, ma un racconto sulla solitudine moderna, sulla difficoltà di distinguere la realtà dalle sue copie perfette. È un thriller elegante e inquieto, che lascia il pubblico sospeso come la sua protagonista, a chiedersi se ciò che ha visto era reale o solo il riflesso del proprio timore più profondo. Quando la nave approda, lo spettatore non prova sollievo, solo una calma apparente. Perché il mare, come la mente, non dimentica mai ciò che ha inghiottito.

Dove vedere il film de La donna della cabina numero 10 in streaming

La donna della cabina numero 10 è disponibile per la visione in streaming su Netflix.


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