Garlasco, Gianluigi Nuzzi chiede rispetto a Lovati: "Offendiamo le persone così". E la querela a Giangavino Sulas
Nella puntata del 10 ottobre 2025 di Quarto Grado, assistiamo a un confronto diretto tra Nuzzi e l'avvocato Lovati sui documenti secretati e Giangavino Sulas

Nella nuova puntata di Quarto Grado, condotta da Gianluigi Nuzzi in prima serata su Rete 4 venerdì 10 ottobre 2025, si torna a parlare del delitto di Garlasco puntando l’attenzione sui documenti secretati, tra cui la famosa relazione di Pasquale Linarello sul Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi, ottenuti dall’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, il 30 dicembre del 2016 per mano – a detta di quest’ultimo – del giornalista Giangavino Sulas. In questa occasione non mancano anche piccoli momenti di tensione tra il conduttore e Lovati, ma vediamo nel dettaglio cosa è successo nel corso della puntata di Quarto Grado.
Garlasco, Massimo Lovati sui documenti secretati e Giangavino Sulas a Quarto Grado
L’attenzione si sposta sui documenti secretati arrivati nelle mani della difesa di Sempio, in particolare dell’avvocato Massimo Lovati, il 30 dicembre 2016. Prima della discussione viene mandato in onda un video in cui sentiamo le parole di Umberto Brindani, all’epoca direttore del settimanale Oggi per cui lavorava il giornalista Giangavino Sulas, nome che l’avvocato Lovati ha lasciato intendere essere la fonte dei documenti sotto segreto istruttorio. "Lo studio Giarda, che all’epoca difendeva Stasi, querelò Sulas e me come direttore responsabile, contestando il fatto che quella persone, lo 007, non era quella che era stata da loro incaricata per fare quella indagine. Hanno contestato anche alcune imprecisioni che erano contenute nell’articolo. Poi la vicenda finì con un accordo, una remissione di querela da parte dei Giarda e con una lettera firmata da me e Sulas in cui riconoscevamo che c’erano degli errori e delle imprecisioni nell’articolo. Quindi immagino e presumo che Giangavino non avesse mai avuto per le mani quella consulenza", svela Brindani.
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Entra nel canale WhatsAppIn studio Carmelo Abbate commenta: "Sulas non aveva le carte e Lovati che lo chiama in ballo adesso che non c’è più è stato un colpo spiacevole. Non è vero che l’avevano i giornalisti, erano solo in possesso di alcuni estratti. Potrei farti il nome e cognome di questi giornalisti che al massimo avrebbero potuto leggerle. Resta da capire chi ha passato quelle carte a Lovati". L’avvocato ribadisce: "Se ce le aveva la televisione, credete che non le avessi anche io? Non sono mica l’ultimo dei fessi!". A questo punto Abbate gli chiede perché dare la consulenza Linarello a Garofano il 13 gennaio anziché il 30 dicembre – giorno in cui ha fatto il tampone salivare a Sempio – dato che i documenti secretati erano già in suo possesso: "Come lavora il genetista se non ha a disposizione quello su cui deve eventualmente contestare?". Lovati spiega: "Non gliel’ho consegnata perché volevo vedere come faceva lui la relazione senza condizionamenti. Poi abbiamo confrontato quello che avevo".
Il confronto tra Gianluigi Nuzzi e Massimo Lovati: "Non nascondiamoci"
Al termine della puntata di Quarto Grado, il conduttore torna su Giangavino Sulas: "Se avesse avuto quel documento, non avrebbe fatto quell’articolo". Grazia Longo interviene: "Ma nei settimanali gli articoli si scrivono con molto anticipo, magari il documento lo ha avuto dopo". Nuzzi si rivolge nuovamente a Lovati: "Non voglio sapere i fatti suoi, però io voglio bene a Sulas e tirarlo in ballo adesso che non c’è più a me dà un po’ fastidio". Ma l’avvocato sottolinea: "Io non ho tirato in ballo nessuno, ho detto che ho avuto queste carte dalla stampa". Con queste parole l’avvocato di Andrea Sempio fa innervosire (giustamente) Gianluigi Nuzzi, che replica così: "Lovati, non mi prenda in giro. Adesso mi fa arrabbiare. Lei qui a me ha detto esattamente che ha ricevuto da un giornalista che ha scritto sul settimanale Oggi un articolo parlando dell’investigatore. Ho chiesto a Brindani di chi si trattasse ed era Sulas. Lei, poco prima di andare in diretta, mi ha detto Sulas, quindi non nascondiamoci, perché offendiamo le persone che ci seguono quantomeno. Se mi dice ‘mi sono sbagliato con Sulas’, va bene, se mi dice che non ha detto Sulas, allora io la ringrazio, però è una balla e non posso stare zitto". L’avvocato si limita a dire "Io non vi dico più niente". Dopo aver detto "grazie avvocato", il conduttore si rivolge ai telespettatori: "Chiedo scusa perché ogni tanto anche Gianluigi Nuzzi perde la pazienza".
