Garlasco, doppio choc in Tv: De Rensis abbandona lo studio e Lovati smascherato da Corona
Nella puntata de Lo Stato delle Cose, accade un evento inaspettato con De Rensis, mentre Giletti incalza Lovati su Jerry la Rana: cosa è successo

Una puntata di fuoco quella de Lo Stato delle Cose del 20 ottobre 2025, perché su Rai 3, da Massimo Giletti, è accaduto davvero di tutto, tra l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, che abbandona lo studio all’improvviso e l’ex difensore di Andrea Sempio, Massimo Lovati, per la prima volta ospite in studio, che viene smascherato in diretta da un video di Fabrizio Corona, dal quale cerca di difendersi risultando poco credibile ai nostri occhi (e probabilmente a quelli di tante altre persone). Ecco cosa è successo nella puntata su Garlasco del 20 ottobre 2025 a Lo Stato delle Cose.
Garlasco a Lo Stato delle Cose, puntata 20 ottobre 2025: cosa è successo
A Lo Stato delle Cose si torna a parlare del Santuario della Madonna della Bozzola con l’ex avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, che anche questa settimana ha fatto entrare in casa sua Fabrizio Corona, nonostante si fosse sentito tradito dall’uomo per l’intervista mostrata nel podcast Falsissimo. Ed è proprio per questo che Massimo Giletti comincia col chiedere a Lovati il motivo per cui gli ha aperto la porta una seconda volta. L’avvocato risponde: "Quella sera lì, era quasi mezzanotte, Fabrizio Corona ha svegliato tutto il condominio dove ho lo studio con delle urla animalesche provenienti dal centro della Via del Carmine: ‘Jerry aprimi, Jerry aprimi’, diceva. Tutti i palazzi della via si sono svegliati, qualcuno ha chiamato i carabinieri e io avevo in studio i vostri colleghi di Quarto Grado. Quindi la mia prima preoccupazione è stata quella di metterli in salvo perché stava succedendo l’ira di Dio. Ho aperto perché dovevo fare uscire i vostri colleghi". Giletti chiude il discorso: "Ho capito, quindi lui si è intrufolato dentro, ma ne parliamo dopo".
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Entra nel canale WhatsAppPoi Giletti si focalizza sui 60mila euro che il padre di Andrea Sempio dice di aver dato agli avvocati per un’indagine durata tre mesi e Massimo Lovati commenta: "Ma non è vero. Dopo l’archiviazione, io ho continuato a prestare la mia attività professionale in due distinte inchieste che ho promosso alla Procura della Repubblica di Milano contro lo studio Giarda e contro l’agenzia investigativa SKP, che mi hanno impegnato profondamente, tant’è che non ho potuto fare altre cause in quel periodo". E la giornalista Ilenia Petracalvina, presente in studio come sempre, gli chiede: "Lei quanto ha guadagnato quell’anno per la difesa dei Sempio?". Lovati risponde: "Non so quanto ho guadagnato, sono uno che non sta lì a fare i conti come il salumiere. Sicuramente sono stato soddisfatto nelle mie richieste per 8 mesi di lavoro".
Antonio De Rensis abbandona lo studio de Lo Stato delle Cose: ecco perché
A questo punto succede qualcosa di inatteso, perché l’avvocato Antonio De Rensis decide all’improvviso di lasciare lo studio: "E’ arrivato il momento che io ti saluti, ti ringrazio per questa ospitalità". Massimo Giletti è incredulo: "Questo nasconde qualcosa di grave". Ma l’avvocato si limita a dire: "No, semplicemente devo andare perché ho esaurito il mio ruolo ed è giusto che io adesso mi congedi e vi lasci a questa conversazione della quale non voglio…". Il conduttore lo interrompe: "Questo è un imprevisto, io capisco e non voglio sapere i motivi, perché io sono molto rispettoso. Anche perché – devo dire la verità – raramente si incontrano dei gentleman come l’avvocato De Rensis. Per cui se lei si alza adesso, vuol dire che c’è un motivo che io non conosco, ne prendo atto e la ringrazio".
Una volta che Antonio De Rensis esce dallo studio, Giletti dice: "E cercheremo di capire perché questo è successo" e poi chiede a Lovati cosa pensi della situazione, sottolineando che il collega ha abbandonato lo studio proprio mentre voleva il confronto tra loro. "Avrà dei problemi familiari", ipotizza l’ex difensore di Sempio, ma la Petracalvina non è d’accordo: "Ma che problemi familiari! Forse perché non voleva il confronto con l’avvocato". Lovati vuole ribattere, ma il conduttore lo interrompe: "E’ strano che se ne sia andato nel momento in cui volevo cercare un confronto sui 60mila euro". Poi l’avvocato prende la parola: "Magari ha la delicatezza di non avere un confronto con me perché sono un collega, magari eh". Tornando poi al discorso dei soldi, aggiunge: "Se prendessi le mie tabelle d’avvocato, altro che 60mila euro! Che poi eravamo pure in tre eh! Non ero da solo". Peccato che gli altri dicano di non aver mai preso soldi dai Sempio, come ricorda la Petracalvina. Ma Lovati esclama a gran voce: "C’è chi dice la verità, come il sottoscritto, e c’è chi dice le falsità, ha capito? In base alle tabelle, non dovevo avere 60mila euro, ma 200mila!". Quando la Petracalvina lo incalza sul guadagno effettivo, Lovati si arrende: "Con i Sempio avrò guadagnato 15mila/16mila euro".
Infine, il conduttore riporta all’attenzione dei telespettatori la parte dell’intervista di Fabrizio Corona per Falsissimo in cui l’avvocato Massimo Lovati parla di corruzione. Quando il re del gossip ipotizza che lui abbia portato i soldi dei Sempio a Venditti, risponde con un ‘eh'", come a confermare il fatto. L’avvocato però spiega: "Uno dice ‘beh’ quando dà ragione all’asino che continua a incalzarlo, era un modo per dire ‘pensala come vuoi’".
Lovati smascherato da Corona a Lo Stato delle Cose: la sua verità
Poi un altro momento da brividi: l’avvocato Massimo Lovato viene invitato a dire la verità su Jerry la Rana e la storia del provino per una fiction proposta da Fabrizio Corona. A Lo Stato delle Cose viene mandato in onda il video del secondo incontro tra Lovati e il re del gossip, quello in cui Corona va a casa sua vestito da prete, e sentiamo l’avvocato svelargli tutta la verità. Nel filmato, il fotografo gli dice: "Tu hai detto che io ti ho proposto un film ‘Jerry la Rana’. Quella tua dichiarazione che io ti ho offerto una parte è una delle cose più geniali che io abbia mai visto… ". In quella occasione Lovati risponde: "Che cosa potevo dire?", confermando quindi di aver mentito sul fatto che le cose da lui dette fossero ‘finzione’. Poi l’avvocato aggiunge: "Se sapevo che veniva fuori un caos del genere, non ti avrei neanche ricevuto! Ma siccome io credevo che tu fossi un amico…". Corona però gli fa notare: "Che c’entra questo, il lavoro è lavoro. Tu fai l’avvocato, io faccio questo". Ma Lovati non la prende benissimo: "Però mi hai combinato un casino. Se te ne stavi buono e tranquillo, non succedeva". Una volta ascoltate queste parole, la linea torna allo studio e Giletti, visibilmente sconcertato, lo fissa e dichiara: "Scusate…", ma l’avvocato Lovati lo interrompe subito per chiedergli: "Posso fare una premessa?", e Giletti lo ferma con un secco ‘no’ e aggiunge: "Lei mi è simpatico, però Ilenia… ho sentito male?"
A questo punto è la giornalista a prendere la parola: "Jerry la Rana non esiste, era l’avvocato che parlava", ma Lovati spiazza tutti tirando in ballo il fatto che nella trasmissione non abbiano fatto vedere la parte in cui chiede a Corona ‘di che ordine sei?‘. Il conduttore, un po’ infastidito dal tentativo di cambiare discorso, lo frena: "Ma a noi quello che interessa è che l’altra volta ci aveva detto: ‘Quello mi ha offerto una parte nella fiction’, ma qua lei dice di essersi inventato questa storia. E’ questo il punto". Immancabile la risposta di Lovati in merito: "Io sono trasparente, sincero e amo la verità. Quello che dico è vero, quello che dicono gli altri non mi interessa! La retorica a un certo momento impone di dare anche della ragione agli asini". La Petracalvina interviene: "Quindi, secondo lei, Corona è un asino? Ma come? E’ un suo amico", e l’avvocato risponde: "Solo in quel frangente lo è stato. Bisogna distinguere".
Ad un certo punto Giletti perde la pazienza: "E’ un asino che vola? Qui mi sembra voli troppa fantasia, eh!". Lovati però insiste col ribadire la sua verità, dando parte della colpa a Fabrizio Corona: "C’è il giornalismo, c’è l’informazione, che deve essere assolutamente separata da quello che è il teatro, l’istrioneria e la voglia di Corona di essere un mattatore!". Il conduttore però non lo accetta: "La seguo, ma qui stiamo parlando di un delitto orribile di una ragazza che si chiamava Chiara Poggi, e lei aveva un ruolo nel difendere Sempio. Non si può prestare a giocare a Jerry la Rana!"
Si prosegue col botta e risposta, ma questa volta Lovati sbotta ed esagera: "Ma io devo piangere per 18 anni? Posso anche ridere ogni tanto! A me piace il teatro". Tempestivo è il commento della Petracalvina: "Sì, ma lei ci ha rimesso il mandato. Ha pagato un prezzo altissimo, non difende più Sempio", e l’avvocato spiega che l’intervista a Corona non avrebbe nulla a che fare con la scelta di Andrea Sempio di revocargli l’incarico: "Andrea mi ha detto che non era colpa di quanto successo con Corona. Mi ha detto che avrebbe voluto una strategia processuale differente, come quella di non offendere i Magistrati, perché secondo lui li ho offesi e invece non è vero. Sempio mi ha detto così, poi se è una bugia io non lo so". Ilenia Petracalvina lo punge: "Sicuramente non voleva un avvocato che lo difendesse come ha fatto lei…", ma Lovati aggiunge: "Andrea ha rimarcato anche il fatto che io ho continuato a dire che non parlo con lui ed è vero, io non parlo con Sempio, non lo faccio mai con i miei clienti perché li capisco a priva vista, guardandoli negli occhi. Non ho bisogno di nient’altro. Sempio è innocente e anche estraneo ai fatti".
