Garlasco in tv, “Sangue, ferocia e cattiveria”, il racconto della scena del delitto: parla il testimone

L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco parla della scena del delitto di quel tragico 13 agosto del 2007, quando fu uccisa Chiara Poggi

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Sono passati più di 18 anni dal delitto di Garlasco. Come raccontato dal maresciallo Francesco Marchetto, non è solo il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a restare aperto, ma anche le ‘ferite’ di chi quel giorno l’ha vissuto. Intervistato a Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti, infatti, l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco ha parlato della terrificante scena del delitto davanti alla quale si trovò di fronte il 13 agosto del 2007. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.

Delitto di Garlasco, il racconto dell’ex comandante dei carabinieri in tv

La puntata di ieri lunedì 27 ottobre 2025 de Lo Stato delle Cose ha dedicato ovviamente ampio spazio al delitto di Garlasco, anche e soprattutto considerate le settimane ‘bollenti’ per le indagini dopo la riapertura del caso. Dalla dinamica dell’omicidio in più fasi fino all’arma del delitto (si parla anche di un baby tonfa), ormai tutto è tornato in discussione; sotto la lente d’ingrandimento della professoressa Cattaneo e della Procura di Pavia, naturalmente, c’è la scena del delitto. Intervistato dalla giornalista Ilenia Pietracalvino nel corso del programma di Rai 3 condotto da massimo Giletti, il maresciallo Francesco Marchetto ha parlato proprio di cosa fu ritrovato la mattina di quel tragico 13 agosto del 2007 in via Pascoli.

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"C’era tanto sangue. Tanto, tanto sangue" ha raccontato l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco in una toccante intervista, spiegando di essere stato tra i primi a mettere piede nella villetta: "Arrivai sulla scena non più tardi delle 5 (…) Sono entrato in questa casa e c’era tutto il sangue lungo il percorso fino alla scala che porta giù in cantina. Il sangue sui gradini. E poi il corpo della povera Chiara: era una maschera di sangue. Questa povera ragazza buttata su questi gradini, con il volto girato da una parte e sugli altri gradini solo sangue".

La versione del maresciallo e il ‘mistero’ delle persone nella villetta

"Solo pozzanghere di sangue" ha ribadito poi Marchetto, interrogandosi sul movente e sull’atrocità del gesto: "Perché tutta questa cattiveria? Sembrava quasi uno sfogo. L’impressione è che si andava oltre l’azione messa in essere". Il maresciallo ha parlato anche delle sue sensazioni sul caso ("Quello che mi ha colpito era, a sensazione, a pelle, che quel disastro fosse stato compiuto da più di una persona") e soprattutto dell’interrogativo riguardante il personale che ispezionò la scena: "C’era tanta gente, questo è il problema (…) Secondo me c’erano troppe persone. Io sono arrivato alle 5, dalle due e mezza quante ne erano già entrate".


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