Garlasco in Tv, l'avvocato Lovati confessa: "Mi sento ferito". E Giletti furioso: "Ecco cosa è molto grave"

Nella puntata de Lo Stato delle Cose, novità sui legami tra l'ex Procuratore aggiunto Venditti, politica e forze dell'ordine, ma anche la delusione di Nuzzi: perché

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella nuova puntata de Lo Stato delle Cose, condotta da Massimo Giletti su Rai 3 lunedì 20 ottobre 2025, si torna a parlare dell’ex Procuratore aggiunto Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari e peculato, ma anche del pizzino del padre di Andrea Sempio: altro che 20/30 euro! E, a tal proposito, viene nominato anche Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado. Ecco perché e cosa è successo a Lo Stato delle Cose.

Garlasco, Mario Venditti tra cene con uomini di fiducia e politici: misteri e legami a Lo Stato delle Cose

Durante la puntata, si parte da un servizio de Lo Stato delle Cose. Al centro del dibattito c’è l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti e il suo ‘presunto’ legame con un politico leghista importante, Angelo Ciocca, eletto per la prima volta in Consiglio comunale a San Genesio nel 1993. Poi il salto dalla politica locale a Bruxelles: "La prima volta è arrivato alla pari con Buonanno e Salvini ha preferito quest’ultimo a Ciocca. Buonanno è morto e il giorno dell’incidente, a San Genesio, i sostenitori di Ciocca hanno festeggiato il suo ingresso in Europa. Doveva tagliare l’erba sotto i piedi a tutti per emergere, ha sempre avuto questa ambizione. Diverse volte a San Genesio abbiamo visto Venditti camminare per strada con Ciocca", racconta un testimone anonimo. Subito dopo si parla di uno dei posti dove il politico e il Procuratore si sarebbero incontrati, il Cassinino, un ristorante di lusso, ma il proprietario di questo locale non si sbilancia: "Il mio mestiere è come quello del prete, chi entra qua è nel confessionale". A questi incontri partecipava anche Cornelia Brindusa detta Brenda, la donna di origini rumene della quale si è parlato molto poco più di un mese fa, e gli inviati de Lo Stato delle Cose hanno fatto domande a suo marito, che racconta: "Erano cene tra amici in cui si parlava del più e del meno. Non ero geloso che lei andasse a questi incontri, dove a volte mi recavo pure io: Venditti veniva qua a prendere le uova, è un amico di famiglia. Anche Ciocca. Tanto lo sapete che c’era pure lui. C’erano tutti gli altri politici, anche di Pavia, nei tavoli di fianco. Irrituale che Ciocca e Venditti andassero a cena insieme? Ci sono cresciuto con Ciocca, era anche il fidanzato di mia sorella". Un altro testimone anonimo racconta: "Più di 15 giorni fa, dopo che è scoppiata la storia di Venditti e Brenda, è stato visto l’ex Procuratore aggiunto di Pavia arrivare dalla strada che porta alla cascina di Brenda".

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La prima a commentare in studio è la giornalista Ilenia Petracalvina: "Adesso è da capire cosa ha davvero fatto Venditti, cioè qual è la sua storia rispetto a questa inchiesta. Noi sappiamo che c’è un’indagine, la Clean 2, che ci porta alla corruzione e al peculato, ma sappiamo anche che lui si tira dietro Garlasco con Andrea Sempio per la questione del 2017. Se ha influito con l’inchiesta di Garlasco? E’ da capire, perché lui si difende dicendo che non c’entra nulla e che ha sempre fatto correttamente il suo lavoro. L’indagine la apre Brescia, è questa la valutazione da fare". Poi Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, dichiara: "Il riesame non ha detto che è un’inchiesta basata sul nulla, tant’è che le agende sono rimaste sequestrate. Se una parte del materiale è ancora sequestrata, vuol dire che l’indagine esiste, che il fumus c’è". La Petracalvina però ipotizza che i gravi indizi iniziali siano diventati più deboli nel tempo: "C’è un decreto che parla". Ma De Rensis risponde: "Vorrei consigliare alla dottoressa Petracalvina di aspettare ciò che si chiama ‘motivazioni della decisione’".

E si torna (ancora, sì…) sul presunto gruppetto di fiducia di Mario Venditti: Silvio Sapone, al tempo responsabile della polizia giudiziaria, il Maggiore dei carabiniere Maurizio Pappalardo, a processo per corruzione e stalking, e Antonio Scoppetta, ex maresciallo condannato per corruzione e stalking a 4 anni di carcere. In questa occasione si ricorda anche il legame stretto con una società, l’Esitel, che gestisce le intercettazioni e che si è occupata anche di quelle di Andrea Sempio nel 2017. I proprietari di questa azienda hanno un ristorante di lusso dove pare andassero a mangiare Venditti e i suoi uomini. Una testimone racconta che Raffaele D’Arena, uno dei proprietari della società, tra il 2023 e il 2024 ha fatto dei lavori sulla sua abitazione e poi spiega: "E’ una villa realizzata da un architetto famoso ed è finita anche sulle riviste specializzate in architettura. Qualcuno dice che sottoterra ci siano sauna, spa, piscina coperta… qualcun altro parla addirittura di un bunker. Probabilmente il signor D’Arena, con le sue attività legate alle procure d’Italia, ne ha alcune anche presso casa sua". L’inviato trova l’imprenditore Raffaele D’Arena nel suo ristorante di Lusso, "Lino", dove spesso si recava Venditti per le cene a tema ‘Antica Roma’ (come le chiamano nel servizio), ma è poco propenso a parlare: "Non so cosa dirle. Non posso dirle niente, mi dispiace tantissimo".

Dopo il servizio, Massimo Giletti commenta: "Bisogna vedere, lo dico sempre, ma uno scenario da spy story mi sembra evidente". E De Rensis, chiamato a intervenire, risponde: "Proprio per sottolineare allo Stato quanto io ritenga il Procuratore Venditti estraneo a qualunque accusa, immagino come deve essere rimasto deluso, come deve aver sofferto quando ha sentito le intercettazioni del condannato in primo grado Scoppetta, il quale diceva che voleva mettersi una tuta col cappuccio e andare a sparare al Procuratore Napoleone, dal momento che chi lavora nell’Arma dei carabinieri, nella polizia di Stato e nella Guardia di Finanza queste cose non le può neanche immaginare, non solo dire". La Petracalvina fa notare: "Sono gli stessi uomini, Pappalardo e Scoppetta, che accusano Venditti, che lo tirano dentro. In questa storia il Procuratore ci arriva con l’inchiesta nata nel 2023. Noi stiamo vedendo un pezzo, ma probabilmente l’intero mosaico è molto più grande, perché se c’è un sistema corruttivo così profondo, vuol dire che è allargato a più persone, è quello che credo". Giletti chiude dicendo: "Io penso che una procura, prima di attaccare un ex Procuratore aggiunto come Venditti, debba avere in mano molto materiale, perché sennò scricchiola un po’ la fiducia".

Poi l’attenzione passa al responsabile delle intercettazioni nel 2017, l’ex maresciallo Silvio Sapone: la Procura di Brescia pensa che ci siano rapporti ‘opachi’ tra quest’ultimo e la famiglia Sempio. Infatti Ilenia Petracalvina cerca di parlare con Sapone per capire meglio come mai risulta dai suoi movimenti bancari che spendesse 1000 euro al mese al gioco, cifra ben più alta delle sue possibilità all’epoca. Come era facile intuire, il diretto interessato dice che non è vero nulla di tutto ciò e di rivolgersi al suo avvocato, che però non svela niente di nuovo.

Garlasco, il pizzino del padre di Sempio, Gianluigi Nuzzi e le parole di Mario Venditti a Lo Stato delle Cose

Si cambia di nuovo discorso, ma questa volta il conduttore torna ancora più indietro, più precisamente sul pizzino scritto dal signor Giuseppe, il padre di Andrea Sempio. Il conduttore affronta l’argomento partendo dalle parole dell’uomo messe a verbale alle SIT e dalla reazione di Gianluigi Nuzzi a Quarto Grado dopo aver scoperto che quei 20. 30. sono in realtà 20mila/30mila euro. Il conduttore di Mediaset, infatti, era rimasto deluso dal fatto che nell’audio a lui mandato in trasmissione due settimane fa il signor Sempio avesse detto che se fossero stati più di 20/30 euro, avrebbe scritto quelle cifre in altro modo ("Fin lì ci arrivo", diceva). Davanti ai Magistrati, invece, ha confermato l’ipotesi iniziale dei 20mila o 30mila euro. Quindi Giletti commenta: "Questo è molto grave, perché Nuzzi, essendo persona seria, si è sentito un po’ fregato. Se uno a me in televisione dice una cosa, mi manda un audio e poi dai carabinieri fa mettere a verbale tutt’altro, mi inquieterei molto e perderebbe molto di credibilità".

Subito dopo assistiamo a un’intervista all’ex Procuratore aggiunto Mario Venditti in cui dice di non avere nulla a che fare con la presunta corruzione e che sta ancora aspettando che gli venga svelato chi sarebbero i corruttori: "Sono completamente a terra. Mi professo assolutamente innocente, non ho mai preso soldi e nessuno me ne ha mai offerti conoscendomi. Se le cose contestate sono quelle che ho letto negli atti, è veramente ben poca cosa: dicono che sono corrotto, ma non chi è il corruttore, quando mi ha corrotto, come mi ha corrotto. Aspetto che mi si contesti anche il Sistema Pavia, che significa ‘associazione a delinquere’. Sono proprio curioso che qualcuno mi contesti di essere stato a capo, promotore o partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata a che cosa?". Ilenia Petracalvina ricorda che sul conto di Venditti non risultano movimenti bancari in quel periodo e che quindi, se fosse vero, bisognerebbe capire chi potrebbe aver fatto da tramite tra la famiglia Sempio e l’ex Procuratore aggiunto, ma dice anche che prima di ogni altra cosa andrebbe accertata la responsabilità.

A prendere la parola poi è l’avvocato Massimo Lovati, che prima difende Venditti, sostenendo che questa indagine è una "caccia alle streghe", e poi, infiammandosi un po’, aggiunge: "Ancora mi sento ferito dall’operazione Blitz della Procura di Brescia che compie queste perquisizioni e sequestri, in parte illegittimi, proprio il giorno in cui io dovevo essere in aula all’incidente probatorio. Invece di essere lì, mi hanno mandato la Guardia di Finanza dalla mattina alla notte. Mi sono sentito ferito!". L’avvocato De Rensis, rimanendo dell’idea che Venditti sia completamente estraneo alla vicenda almeno fino a prova contraria, fa notare: "Ribadisco che per noi queste sono posizioni di innocenza totale. Certo è che se io percepisco soldi in contanti, non li vado a versare sul conto corrente eh". La Petracalvina non ci sta: "Avvocato, o dice che è innocente o dice il contrario, non può fare la premessa che Venditti è innocente e poi finisce la frase dicendo ‘no, però io allora il contante non lo verso sul conto’. Che vuol dire? Deve essere chiaro, non deve usare la dialettica!". L’avvocato ribatte: "Lei che ha una grande propensione all’interruzione sistematica, e mi scusi se l’ho detto, non potrà mai in nessuna trasmissione televisiva farmi dire cose che io non ho detto. Ciò che io ho detto è molto chiaro, la televisione ha registrato ed è tutto diverso da ciò che afferma lei".


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