Garlasco, Giletti chiede scusa a De Rensis dopo le tensioni: "Un gentleman". E la ragazza senzatetto a casa di Lovati
Nella puntata del 13 ottobre nuove rivelazioni su Mario Venditti, ex Procuratore aggiunto di Pavia indagato per corruzione, e su Massimo Lovati, avvocato di Sempio

Nella nuova puntata de Lo Stato delle Cose, condotta da Massimo Giletti in prima serata su Rai 3 lunedì 13 ottobre 2025, si comincia con un’incursione nella casa di Massimo Lovati, il difensore di Andrea Sempio nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, e si conclude con la testimonianza di una persona su Mario Venditti, l’ex Procuratore aggiunto di Pavia indagato per corruzione in atti giudiziari. Ecco cosa è successo nel corso della puntata de Lo Stato delle Cose.
Garlasco a Lo Stato delle Cose: Giletti si scusa con De Rensis e la ragazza senzatetto a casa di Lovati
La puntata comincia con un video che mostra un’incursione della giornalista Ilenia Petracalvina nella casa dell’avvocato Massimo Lovati, luogo dove si è svolta l’intervista con Fabrizio Corona. Il legale di Andrea Sempio mostra tutto l’appartamento semplice e arredato con mobili che sembrano molto datati, ma l’attenzione si concentra su una stanza dove fino a poco tempo fa ospitava una ragazza che ha lasciato gran parte delle sue cose a casa dell’avvocato. "Era la sua fidanzata?", gli chiede la giornalista Petracalvina, ma Lovati risponde con un secco ‘no’ per poi precisare che si trattava di una donna che ha aiutato perché non aveva un luogo dove dormire.
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Entra nel canale WhatsAppUna volta tornata la linea in studio, l’avvocato Lovati, incalzato sulla questione della ‘fanciulla’ che ogni tanto dorme a casa sua, spiega: "Ho ospitato una ragazza senzatetto. Adesso ha trovato un’altra casa e se n’è andata, però ha lasciato lì tutta la sua roba". Poi Giletti, senza indagare oltre, cambia discorso e chiede a Lovati quali siano le sue sensazioni riguardo alla decisione che Sempio dovrebbe prendere di lì a poco: continuerà ad essere il suo difensore o l’indagato lo sostituirà nel team difensivo? L’avvocato è speranzoso: "Sto ancora aspettando che il mio cliente mi confermi nel mandato difensivo, me lo dirà dopo aver riflettuto. Io spero di sì. Anche domani, o stanotte… spero mi riconfermi".
Antonio De Rensis non commenta le parole di Lovati, precisando ancora una volta che preferisce non dare giudizi su quanto dichiarato dai suoi colleghi, e il conduttore si scusa con lui per le tensioni nate nella scorsa puntata: "Lo so, conosco il suo essere gentleman, anzi mi scuso per la settimana scorsa, perché ho avuto un momento dove noi ci siamo…". Giletti non conclude la frase, però aggiunge: "Ma le tensioni in questo programma sono tante e lei è sempre un gentleman". Subito dopo il conduttore gli chiede: "L’irruzione di Corona la trova destabilizzante o può aiutare a capire?" e De Rensis risponde: "Sono situazioni nelle quali bisognerebbe usare un po’ di accortezza, però Massimo è maggiorenne, vaccinato, un avvocato di grande esperienza, quindi lui sa quello che fa. Io cerco di guardare a me sta, che già basta e avanza".
Le testimonianze su Mario Venditti, indagato per corruzione: "Era il capo dei capi"
Si passa a parlare dell’ex Procuratore aggiunto Mario Venditti, intervistato da una giornalista de Lo Stato delle Cose. L’indagato per corruzione in atti giudiziari non parla con la stampa, ma svela all’inviata che sta per andare dal suo avvocato. Lei si fa trovare sotto il portone dello studio di Aiello e Venditti le dà il via libera per salire con la telecamera insieme a lui. Una volta giunti lì, il difensore dell’ex Procuratore aggiunto blocca la giornalista sulla porta del suo studio perché hanno poco tempo e devono lavorare in tranquillità: settimana prossima c’è il riesame. Quando Venditti e il suo legale escono dal palazzo, l’inviata Rai ci riprova, ma Aiello la ferma dicendo "Non potete chiedere niente. Non mi faccia essere scortese".
La linea passa allo studio e Giletti ricorda le parole di oggi dell’avvocato di Venditti: "Aiello dice che la Procura di Brescia, e non quella di Pavia, deve occuparsi della nuova indagine su Andrea Sempio. Secondo il legale, tutto è connesso. Però attenzione: lui sostiene che non è valida l’equazione che se il suo assistito è corrotto, allora Stasi è per forza di cose innocente e Andrea Sempio il colpevole". Ilenia Petracalvina conferma: "Aiello dice di portare tutto alla Procura di Brescia, ma c’è da farsi una domanda: perché farlo? E’ una provocazione o l’avvocato vuole dire altro? La corruzione potrebbe toccare in qualche modo l’indagine che si sta facendo oggi su Sempio? Tra l’altro, rispetto all’indagine di corruzione, la Guardia di Finanza che interviene è quella di Brescia, quindi si è scardinata quella indagine che sta portando avanti Pavia. Bisogna capire qual è lo scenario che immagina Aiello". De Rensis si limita a dire: "Io ritengo che le due indagini avranno ciascuna il proprio corso". La Petracalvina fa notare che le intercettazioni che sono al centro dell’indagine entrano nell’inchiesta sulla corruzione e che per questo dovrebbe essere seguita dalla Procura di Brescia.
Si torna quindi alle intercettazioni. E viene mandata in onda quella che coinvolge il Procuratore capo di Pavia Fabio Napoleone. Antonio Scoppetta, un ex carabiniere forestale molto vicino a Mario Venditti che è stato condannato proprio nell’ambito dell’inchiesta ‘Clean 2’ voluta da Napoleone per ripulire Pavia dalla corruzione, dice: "Io ho dentro tanta di quella rabbia che il giorno che la sfogo devo stare attento a non ucciderlo". Il conduttore non manca poi di citare il Maggiore dei carabinieri Maurizio Pappalardo. Quest’ultimo è a processo per corruzione e stalking ed è vicino a Venditti. Viene citato anche il maresciallo dei carabinieri Silvio Sapone, responsabile della polizia giudiziaria nel 2017.
Queste persone citate sopra sono tutti uomini sui quali pare che Venditti potesse contare: "I suoi ‘nemici’ – così li definisce Giletti – a Pavia dicono che lui frequentasse imprenditori, costruttori, politici, personaggi borderline, uomini dell’arma che potevano fargli dei favori e che quindi avrebbe un ‘cerchio magico’ intorno a sé", sottolinea il conduttore. Un testimone, che pare conoscere bene il Sistema Pavia, dice che in questa città "comandava Venditti e i suoi capifamiglia", e aggiunge: "E’ un po’ come la vecchia Cupola: lui era il capo dei capi, poi c’erano i luogotenenti, i soldati e i capifamiglia. Uguale. Alla fine erano degli scrocconi: pranzi, cene, tutto gratuito". Questi pranzi avvenivano nei locali dei fratelli D’Arena, imprenditori di import ed export. Un’altra persona dichiara che Pappalardo si metteva a disposizione di tutti e che questi personaggi gli chiedevano dei favori, come l’aver prenotato e pagato al collega Scoppetta ben 34 pernottamenti in un posto dove lui era di casa. Il testimone continua: "Erano la squadretta, quelli sul caso di Garlasco. Si parla di saune con donnine, pastiglie di Viagra, altri andavano in night. Se non potevi prendere palesemente la tangente, dov’è il mio guadagno? Perché devo rischiare? Perché ho questi benefit. Il circolo del tennis di Pavia è un altro centro di potere. Era un po’ come gli Intoccabili ma al contrario".
Poi Massimo Giletti chiede all’avvocato De Rensis: "La difesa Stasi è stata vittima di questa situazione?", e l’ospite risponde: "No, la difesa Stasi è stata investita da un’indagine di Vigevano piena di errori e orrori. Questo filone è sicuramente inquietante, lei oggi ha mostrato delle intercettazioni che qualora rispondessero alla verità, sarebbero una delle pagine più dolorose per l’Arma dei Carabinieri, perché immagino il dolore nel vedere un proprio appartenente immaginare di uccidere, sparare a un Procuratore capo in pensione". Poi ricorda che allo studio Giarda e a Giada Bocellari sono stati negati due volte i cd contenenti le intercettazioni all’epoca. E ancora i due pizzini scritti dal padre di Andrea Sempio: in entrambi compare il nome dell’ex Procuratore aggiunto Venditti (oltre al Gip) ed è anche per questo motivo che, per la Procura, sono indizi della corruzione.
