Garlasco, De Rensis spiazza sulle gemelle Cappa: "Ecco perché non posso parlarne". E s'infiamma: "Sono esterrefatto"

Nella puntata di Ore 14 Sera, scintille tra De Rensis e Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, e poi la 'scoperta' sulle gemelle Cappa da Milo Infante

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Garlasco, De Rensis spiazza sulle gemelle Cappa: "Ecco perché non posso parlarne". E s'infiamma: "Sono esterrefatto"
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Nella puntata del 16 ottobre 2025 di Ore 14 Sera, condotta da Milo Infante su Rai 2, non si parla solo della famiglia Sempio, ma anche delle SIT di Giuseppe Spoto, ex carabiniere che trascriveva le intercettazioni dell’indagato Andrea e dei suoi genitori, e della richiesta del Gico di fare controlli sui movimenti bancari delle gemelle Cappa. Non mancano poi piccole discussioni in diretta, soprattutto con l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, che si arrabbia (ma sempre in maniera elegante) con il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra. Ecco cosa è successo nella puntata del 16 ottobre di Ore 14 Sera durante la seconda parte del blocco dedicato a Garlasco.

Dopo aver parlato della famiglia Sempio, si passa alle SIT di Giuseppe Spoto, l’ex maresciallo dei carabinieri che si occupava di trascrivere proprio le intercettazioni dei Sempio. Si comincia subito con la parte in cui dice che l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti gli avrebbe chiesto di riportare velocemente tutte le dichiarazioni perché voleva fare subito l’archiviazione. "Clamoroso, Venditti decide di fare l’archiviazioni ancora prima di leggere le trascrizioni. Aveva già deciso" dice Fazzo, ma il conduttore commenta: "Non regge", e l’ospite ribatte: "Non regge, oppure regge troppo bene, perché se era già stato deciso che l’esito era l’archiviazione, si capisce perché questi interrogatori la Procura di Brescia li ha depositati nel riesame che deve decidere, credo oggi, se confermare la perquisizione a carico di Venditti". Roberta Bruzzone però commenta: "In un’intervista su Sky, Venditti dice che lui era solito fare molte pressioni ai suoi, che lui voleva tutte le informazioni prima di subito perché il suo modo di gestire la giustizia era molto rapido in quanto detestava le lungaggini". Ma Fazzo sottolinea: "Non gli servivano le trascrizioni per decidere, ma per fare l’archiviazione". Conclude il blocco Antonio De Rensis: "Questo si sposa col fatto che in 21 secondi ha capito che Sempio era innocente, ci sta".

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Poi arriva il momento del confronto in studio sulla notifica lasciata da Spoto ad Andrea Sempio. Cosa si sono detti in quell’ora e un quarto? Perché tanto tempo quando bastano pochi minuti? Alle SIT l’ex carabiniere ha dichiarato di aver intrattenuto l’indagato perché nel frattempo un tecnico dell’Esitel, che si era perso lungo il tragitto, stava inserendo una cimice nell’auto di Sempio. Rita Cavallaro commenta: "C’è l’intervento all’1:30 di notte, quindi 15 ore prima che Spoto andasse a fare quella notifica. A quell’ora viene fatta una prova tecnica della cimice e quando fai la prova, la microspia è già montata sull’auto. Dall’intercettazione si sente anche lo sportello della macchina che si chiude. Da quel momento la cimice viene poi disattivata per essere riattivata dopo che Spoto va via dalla casa di Sempio. Questa è una circostanza che gli inquirenti contestano a lui".

Quel giorno con Giuseppe Spoto c’era Antonio Scoppetta, l’ex carabiniere arrestato per corruzione e stalking, che aspettava il tecnico dell’Esitel: "L’azienda delle intercettazioni…" ricorda la giornalista Rita Cavallaro. Poi viene mandata in onda la telefonata tra Spoto e Sempio in cui il primo dice all’indagato di aspettarlo ancora mezz’oretta per fare ‘due chiacchiere’. "Sempio è indagato, non può un’autorità giudiziaria avere un’interlocuzione con un soggetto indagato in assenza di un suo legale. Questa modalità è quantomeno discutibile", dice Bruzzone. La Leofreddi evidenzia: "Tra l’altro, è indagato per omicidio!".

"Lei riesce a immaginare un maresciallo dei carabinieri che sta più di un’ora a chiacchierare con un indagato per omicidio? Sembra una barzelletta" dice Infante al consulente della famiglia Poggi Marzio Capra, che risponde: "Non è sicuramente corretto, ma ho visto cose ben più sospettose in tantissimi casi". L’avvocato De Rensis chiude il discorso con queste parole: "Questo non si fa, e mi creda che le forze dell’ordine con cui parlo continuamente, leggendo questa roba, sono inorridite". Si passa a Silvio Sapone, il responsabile della polizia giudiziaria nel 2017, anche lui sentito alle SIT, dove ha dichiarato che forse Spoto quel giorno "è andato prima a fare la spesa". Non manca il commento di Milo Infante: "Francamente mi sembra una scena un po’ surreale, ma se fossi stato nell’ex maresciallo lo avrei detto. Che sia andato a far la spesa durante l’orario di lavoro mi sembra il problema minore" esclama il conduttore riferendosi all’ipotesi che Spoto abbia fatto la spesa mentre Scoppetta e il tecnico mettevano la cimice nell’auto, senza nemmeno tenere d’occhio Andrea Sempio.

Le gemelle Cappa e lo scontro tra De Rensis e Marzio Capra su Garlasco

Perché il Gico ha chiesto di visionare i conti della famiglia Cappa nel 2025? E’ Roberta Bruzzone a dire che non c’è nulla sulle due cugine di Chiara Poggi: "Una strada bisogna prenderla. Se metti in mezzo le Cappa, vuol dire che hai ancora una situazione molto magmatica davanti e quindi vai in direzioni anche apparentemente incompatibili. Se vogliamo ipotizzare un contatto tra Sempio e le gemelle Cappa, francamente mi sembra una situazione ancora più surreale". Infante commenta: "Quindi il Gico ha tempo da perdere", ma la Bruzzone ribatte: "Non è così, però di solito quando c’è un’indagine solida c’è una pista abbastanza univoca. Io la trovo una scelta molto discutibile che mi dice che è un’indagine fragile. Temo che questa spazzatura mediatica possa aver avuto l’effetto di stuzzicare una certa curiosità".

Subito dopo viene chiamato in causa De Rensis, che però evidenzia: "C’è un problema, io non so chi siano le sorelle Cappa, per me sono due sconosciute. Le leggo sui giornali ogni tanto, ma io non mi sono mai interessato a queste persone". Fazzo vede una sola spiegazione a questa richiesta di controlli sulle Cappa: "Penso che in questo magma di scemenze che girano qualcuno abbia messo a verbale un riferimento alle gemelle davanti ai PM di Pavia, perché è Pavia che spinge la finanza a fare quella domanda che Brescia rigetta". L’avvocato di Alberto Stasi ricorda in ultimo che le indagini sono anche "basate su strategia": "Queste strategie sono fatte pure su lassi temporali che intercorrono, un po’ come una partita a scacchi: tu hai già deciso cosa muovere, ma stai a pensare tutto il tempo che ti è consentito, facendo credere che non sai cosa fare. Penso che in realtà questi 6 PM abbiano le idee molto chiare".

E a proposito di Stefania Cappa, viene fatto vedere il momento in cui Alberto Stasi si confida con lei circa 3 o 4 giorni dopo la sua morte. In quella occasione Stasi racconta a Stefania ciò che ha visto quando è entrato nella villetta il giorno dell’omicidio, quindi la sua posizione, la parte bianca del suo viso e il fatto di essere scappato quasi subito vedendola a terra sulle scale. Il confronto verte soprattutto sul fatto che Alberto Stasi racconta di non essersi nemmeno avvicinato al corpo di Chiara quando l’ha trovata in quelle condizioni nel sangue.

Marzio Capra descrive quest’ultimo elemento come sorprendente (in senso negativo): "Sta cercando la fidanzata, dice di non guardarsi intorno, di non notare niente e poi torna indietro, apre la porta, la vede in fondo alle scale, nemmeno si avvicina e scappa". Ma De Rensis la pensa diversamente e si inalbera mentre risponde alle parole del genetista: "Io sono esterrefatto. Lo dico col massimo rispetto, ma in questo momento parlo all’ex ufficiale Capra, non al genetista conosciuto in tutta Italia. Io sono esterrefatto di come il dottor Capra abbia sentito delle cose inascoltabili dell’Arma dei Carabinieri e sia rimasto sopito e si desta invece in questo momento per la reazione personale di Stasi. Avrei voluto vedere lo stesso scalpore quando ha sentito della roba che nessun carabiniere deve fare. Proprio lui che è un ex ufficiale dei carabinieri".


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