Delitto Garlasco in Tv: l’ipotesi sull’arma Baby tonfa, il ruolo di Sempio e le rivelazioni dell’avvocato di Stasi

Stando alle ultime ricostruzioni Chiara Poggi potrebbe essere stata colpita con l’arma di un'arte marziale israeliana: Bocellari parla della ‘nuova dinamica’

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Nel caso Garlasco è ancora tutto in discussione e le nuove ipotesi si susseguono senza sosta. Stando ad alcune ricostruzioni, infatti, l’arma del delitto utilizzata per uccidere Chiara Poggi potrebbe essere un baby tonfa, uno strumento di difesa utilizzato nel Krav Maga, disciplina marziale di origine israeliana che Andrea Sempio ha praticato. Si continua, intanto, a discutere di una possibile ‘nuova dinamica’ che potrebbe riscrivere la storia di quanto accaduto il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Scopriamo cosa sta succedendo e tutti i dettagli.

Delitto di Garlasco, l’ipotesi della nuova arma del delitto: cos’è il baby tonfa

Mentre le indagini proseguono senza sosta dopo la riapertura del caso Garlasco (c’è molta curiosità soprattutto per i risultati degli esami antropometrici ai quali si è dovuto sottoporre Andrea Sempio, unico indagato), uno degli elementi chiave ancora avvolti nel mistero rimane l’arma del delitto. In attesa dei risultati della lunga analisi dell’intera dinamica da parte della professoressa Cattaneo, spuntano nuove ipotesi. Stando a quanto dichiarato da Luisa Regimenti, docente di Medicina Legale all’Università di Roma Tor Vergata, Chiara Poggi potrebbe essere stata uccisa con un baby tonfa. "C’è una perfetta compatibilità" ha spiegato la dottoressa al quotidiano Il Tempo parlando delle ferite trovate sul corpo della giovane. Il baby tonfa è una sorta di piccolo manganello, uno strumento di difesa utilizzato soprattutto nel Krava Maga, arte marziale israeliana che Andrea Sempio ha praticato e di cui in passato è stato anche insegnante (ma soltanto dopo il 2007).

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L’orario dell’omicidio di Chiara Poggi: le parole dell’avvocato di Stasi

Al di là di quella che potrebbe essere l’arma del delitto – come detto – l’intera dinamica di quanto successo nella villetta di via Pascoli il 13 agosto del 2007 è in discussione. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, il delitto si sarebbe consumato in più fasi e Chiara Poggi si sarebbe anche difesa. "Già la BPA del 2017 parlava di un’aggressione in più fasi" ha spiegato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, ospite della puntata di oggi di martedì 28 ottobre 2025 di Mattino Cinque, condotto da Federica Panicucci su Canale 5. "Chiara era sempre molto solerte nel rispondere agli squilli di Alberto Stasi, alle 9:40 non risponde" ha sottolineato l’avvocato, rimettendo in discussione l’orario dell’omicidio, da sempre una delle prove che affondò l’alibi di Stasi: "Questo significa che era verosimilmente impegnata con qualcuno… se poi l’azione omicidiaria fosse già iniziata ovviamente non lo sappiamo".


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