Garlasco, Giletti sconcertato: "Lo scopriamo solo adesso". E lo scoop sulla consulenza Garofano criticato: "Un teatrino"
A Lo Stato delle Cose si parla della consulenza del Generale Luciano Garofano mai depositata, con il diretto interessato che racconta i fatti e Giletti sorpreso

Durante la puntata de Lo Stato delle Cose, dopo aver affrontato il tema ‘corruzione’, Massimo Giletti torna a parlare del mistero dietro la consulenza del Generale Luciano Garofano mai depositata, né nel 2017, né di recente con l’apertura della nuova indagine per omicidio (in concorso con Alberto Stasi) aperta nei confronti di Andrea Sempio. L’ex consulente dell’indagato si difende dalle accuse a lui rivolte, raccontando la sua verità in un’intervista inedita rilasciata alla giornalista Ilenia Petracalvina. Ecco cosa è successo nel secondo blocco dedicato all’omicidio di Chiara Poggi a Lo Stato delle Cose.
Garlasco a Lo Stato delle Cose, la verità del Generale Garofano sulla consulenza per Andrea Sempio mai depositata
Nella puntata de Lo Stato delle Cose viene trattato anche il mistero dietro l’ormai celebre consulenza di Pasquale Linarello, nelle mani degli avvocati e del Generale Luciano Garofano quando il documento era ancora sotto segreto istruttorio. Per fare chiarezza, la giornalista Ilenia Petracalvina ha intervistato proprio il diretto interessato, che – lo ricordiamo – si è dimesso dall’incarico di consulente di Andrea Sempio qualche settimana fa. Luciano Garofano racconta tutti i fatti dal principio: "L’avvocato Lovati mi ha chiesto di potermi interessare di questo caso perché si era diffusa la notizia che il profilo che il professore De Stefano aveva ritenuto inidoneo per le comparazioni era stato analizzato da altri che avevano dimostrato la compatibilità con Andrea Sempio".
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Entra nel canale WhatsAppPoi ricorda ai telespettatori come avrebbe ottenuto i documenti secretati: "Io ricevetti dall’avvocato Soldani, a nome di tutti e tre i legali di Sempio, tutta la documentazione della perizia De Stefano. Il 13 gennaio del 2017 ho ricevuto una seconda email dall’indirizzo dell’avvocato Soldani con la quale mi ha chiesto anche di verificare se il profilo di Sempio potesse essere considerato idoneo a fronte della perizia Linarello. Poi ho verificato che effettivamente quel prelievo fatto dall’agenzia investigativa corrispondeva ad Andrea Sempio e mi sono interessato a confutare la perizia Linarello. A mio avviso, non era idoneo per alcuna comparazione".
Subito dopo, incalzato dalla giornalista Petracalvina sul fatto se sapesse o meno che quei documenti erano secretati, risponde: "Io non ho avuto il dubbio che potesse essere sotto segreto istruttorio, assolutamente no: non potevo saperlo, né ero tenuto a saperlo. Quando ho visto che a nome di tre avvocati mi arrivava la documentazione, per me era legittima. Non mi sono nemmeno posto il problema. Io ho fatto una semplice equazione di primo grado: la stampa lo sa già a dicembre, gli avvocati me la inviano, quindi è sicuramente legittima. Non ho capito come Soldani fosse in possesso di quel fascicolo, mi sono concentrato sul mio lavoro. Poi ho consegnato la relazione via email agli avvocati e ho fatto regolare fattura alla famiglia Sempio. Io pensavo che la mia consulenza fosse stata depositata. Vengo a sapere che la posizione di Sempio è stata archiviata ed erroneamente penso: ‘Beh, credo di aver dato anche io un contributo’. il dubbio mi è venuto quando è emerso tutto questo. Ho chiesto a Soldani come mai si parlasse di una violazione della Legge su quel materiale e qui c’è tutta la mia buona fede, ma non mi ha mai risposto".
Non manca poi una spiegazione più approfondita sul motivo che lo ha portato a lasciare il pool difensivo di Andrea Sempio: "Non ho lasciato l’incarico quando è scoppiato il caso della corruzione. Io ho ricevuto questa relazione, che non so se era legale o meno, da avvocati. Non mi sono assolutamente chiesto e non mi dovevo chiedere quali fossero stati i mezzi con cui l’avevano acquisita. E poi davo per scontato che la mia consulenza fosse stata depositata ai fini dell’archiviazione. Scopro che non è stata depositata nel 2025, quando vengo rinominato per Andrea Sempio, di nuovo indagato, e l’avvocato Lovati mi dice: ‘La depositiamo la sua consulenza?’. E io, sorpreso, gli rispondo: ‘Ma come la depositiamo? Non l’avete già fatto?’. L’avvocato dice: ‘No, perché la nostra strategia difensiva ha concluso che non era necessario’. Tanto è vero che a un secondo invito a depositarla adesso da parte di Lovati, io mi sono opposto, perché adesso probabilmente ci saranno dei nuovi esami. Il nucleo di quella consulenza è ancora valido, ma io dovrò poi, in qualche modo, fare le mie valutazioni sui nuovi risultati derivanti dall’incidente probatorio".
E conclude dicendo che "La mia buona fede e trasparenza emergono dal fatto che io l’ho saputo quest’anno, non so perché non sia stata depositata, forse per strategia difensiva. Se era scomoda perché c’erano di mezzo documenti secretati? Non lo so, lo ignoro. Aspetto anche io che si possa scrivere una verità su questi passaggi e sul motivo per cui non è stata depositata".
Garlasco, Garofano accende la polemica sui social con Giletti e Pietracalvina
Dopo aver ascoltato l’intervista al Generale Garofano, Massimo Giletti, in studio, appare sconcertato: "Complimenti per l’intervista: scopriamo solo adesso che la consulenza di Garofano non è mai stata depositata". Ilenia Pietracalvina sottolinea: "Io l’ho scoperto mentre parlavo con Garofano, lui pensava di aver contribuito all’archiviazione. E’ onestissimo in questo incontro che abbiamo avuto".
Sui social, però, non sono d’accordo sullo ‘scoop’ (in effetti si parla da più di un mese di questa consulenza di Garofano mai deposita…): "#Garlasco #lostatodellecose #IleniaPetracalvina fa uno scoop con una vecchia notizia. Solo durante l’intervista a #Garofano scopre che la sua consulenza non era mai stata depositata, cosa che si sa da tempo. Ditele che pare sia stata sequestrata dalla procura di Pavia (Lo disse Lovati, mi pare)", scrive Roberta Lerici.
E ancora: "Lo disse a quarto grado se non ricordo male, il giorno (giorno più/giorno meno) della perquisizione che ha portato alla luce i pizzini", "Che la consulenza non era stata depositata lo ha detto lovati più di un mese fa", "Garofano che scopre oggi che la sua consulenza non era stata depositata!!!! Ma ci prende per deficienti! Ci ha confermato la poca stima che aveva del proprio lavoro. Improbabile. Come è probabile che sapesse che la consulenza Linarello era secretata", "La Pietracalvina fa anche lei la gnorri, si sta dicendo da settimane che non era stata depositata", "Come l’hanno scoperto adesso? Lo sapevo anch’io!!!", "Ho pensato la stessa cosa. Ma cos’è ‘sto teatrino?", "Ma cosa c’entrano le nuove indagini/risultati? Perché non la vuole usare, ora?".
Dopo le parole del conduttore e della giornalista, l’avvocato Antonio De Rensis commenta: "Quello che mi ha colpito delle parole del generale Garofano è che lui è rimasto sorpreso del non deposito. Ovviamente questo può essere legato al fatto che lui ritenesse questa consulenza importante, o forse è legato anche ad altri fattori che non conosciamo. Però giudico tutta questa intervista interessantissima". Il giornalista Piero Colaprico si dice d’accordo con tutti e chiude dicendo che "al giorno d’oggi bisogna stare attenti quando si scelgono gli avvocati!", e De Rensis la vede allo stesso modo: "Questo lo penso da molti anni, ne sono fermamente convinto! Sono d’accordo con lui".
