Delitto di Garlasco, tra etica e share che si impenna: tutti ne parlano in Tv

La riapertura del caso sta spopolando in Tv e sono tantissimi i programmi di informazione che stanno cavalcando l'interesse del pubblico: ma è giusto sia così?

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Il delitto di Chiara Poggi – avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (PV) – continua ad occupare uno spazio rilevante nell’immaginario televisivo italiano. A più di diciotto anni dal fatto, grazie alle riaperture delle indagini, alle nuove svolte e al costante flusso mediatico, il caso diventa ogni volta occasione di dibattito per talk show, documentari, speciali e approfondimenti, con un’attenzione del pubblico che non accenna a diminuire.

Trasmissione come Le Iene, Quarto Grado, Chi l’ha visto?, Filorosso, e il recentissimo Ore 14 Sera, ma anche Mattino Cinque e tanti altri format di informazione, stanno cavalcando il crescente interesse per il caso e le nuove svolte delle indagini.

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Il fatto che un evento così "remoto" nel tempo continui a generare share stellari, evidenzia alcuni aspetti: da un lato, quanto forte sia la domanda di verità da parte del pubblico; dall’altro, come la televisione sappia "riciclare" e rivitalizzare casi di cronaca nera in un format che mescola informazione, narrazione e intrattenimento.

Tuttavia, va anche posta una questione etica: quanto è utile, per la famiglia della vittima, per le persone coinvolte che il caso venga continuamente "riaperto" in tv? Non c’è il rischio della spettacolarizzazione della tragedia? La risposta a queste domande e i meccanismi che alzano lo share sono tutti nel Video!


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