Caso Garlasco, Savu riapre la pista satanica: arriva la verità "sconvolgente" sul Santuario della Bozzola

L'ex latitante riaccende i misteri del caso Garlasco: tra manoscritti segreti, rivelazioni inquietanti e nuove indagini sul Santuario della Bozzola.

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Tra voci di un manoscritto segreto e vecchi misteri che tornano a galla, il nome di Flavius Savu riporta il caso Garlasco al centro della cronaca. L’uomo, appena rientrato in Italia dopo anni di latitanza, sostiene di avere in mano informazioni capaci di cambiare tutto.

Caso Garlasco: Flavius Savu e il ritorno di un testimone scomodo

Flavius Savu, ex latitante romeno legato al Santuario della Bozzola, è stato arrestato in Svizzera e trasferito nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. Da lì, avrebbe annunciato di voler raccontare "la verità taciuta" sull’omicidio di Chiara Poggi. Il suo nome non è nuovo agli atti dell’inchiesta: nel 2018 fu condannato per aver ricattato l’ex rettore del Santuario con alcuni video compromettenti, e già allora attorno a lui ruotavano storie di scandali, abusi e ricatti. Ora promette di svelare dettagli rimasti nell’ombra, e il suo legale, Roberto Grittini, parla di un racconto "sconvolgente, coerente e potenzialmente attendibile", che avrebbe riacceso l’interesse della Procura di Pavia.

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La pista satanica sul Santuario e il manoscritto segreto

Al centro di tutto ci sarebbe ancora il Santuario della Bozzola, già teatro di voci e misteri negli anni successivi al delitto. Un’inchiesta de Il Giorno ha svelato l’esistenza di un manoscritto attribuito al nipote di Savu, Cleo Koludra Stefanescu, oggi detenuto a Vigevano. Nelle sue pagine si parlerebbe di una "ragazza legata al Santuario" e di un presunto giro di prostituzione e pedofilia, con collegamenti mai esplorati fino in fondo. Il documento, datato maggio 2025, è stato consegnato agli inquirenti e sarebbe ora oggetto di verifiche. Intanto, le dichiarazioni di Savu, che alludono a rituali e segreti "rimossi", hanno riaperto la discussione sulla cosiddetta pista satanica, da sempre considerata secondaria ma mai del tutto esclusa.

Nuove domande sul Santuario della Bozzola

Il Santuario torna così al centro di una storia che non smette di sollevare dubbi. Savu parla di un ambiente corrotto, di persone potenti e di legami oscuri che Chiara Poggi avrebbe inconsapevolmente sfiorato. Un’ipotesi che divide gli esperti e che riaccende vecchie ferite: da una parte chi continua a vedere in Alberto Stasi l’unico responsabile, dall’altra chi intravede una trama più complessa, fatta di segreti, silenzi e protezioni.

Indagini sull’omicidio di Chiara Poggi: cosa succede ora

Nei prossimi giorni Savu sarà ascoltato dai magistrati di Pavia. Se il suo racconto verrà ritenuto credibile, la Procura potrebbe valutare l’apertura di un nuovo filone d’indagine, con particolare attenzione al legame tra il Santuario e il delitto. Dopo diciotto anni, il caso Garlasco continua così a spostarsi tra verità parziali, segreti mai del tutto svelati e nuove piste che, ancora una volta, promettono di riaccendere l’attenzione di tutto il Paese.


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