Roberta Bruzzone contro Belen, il post di fuoco dopo l’intervista a Belve: “Sconcertante, la violenza non ha genere"
Dopo l’intervista incendiaria di Belen Rodríguez a Belve, la criminologa Roberta Bruzzone lancia un duro messaggio su Instagram: «La violenza non ha genere».

Durante la sua ospitata a Belve, Belen Rodríguez ha ammesso di essere "aggressiva e manesca" e di aver sempre picchiato i suoi fidanzati, Stefano De Martino più di tutti. Sul web è sorta immediatamente una polemica, con il pubblico che ha sottolineato come ogni qualvolta si parli della violenza di una donna verso un uomo ci sia la tendeza a ridimensionare la gravità dei fatti. Non è mancato il parere di Roberta Bruzzone, che in un lungo post su Instagram ha risposto agli utenti che le chiedevano una opionione.
Roberta Bruzzone contro Belen dopo Belve
Dopo la puntata di Belve, Roberta Bruzzone ha pubblicato un lungo post in cui ha espresso tutta la sua indignazione per le parole di Belen Rodríguez. La criminologa ha definito "sconcertanti" alcuni passaggi dell’intervista, non tanto per l’effetto mediatico quanto per il messaggio che rischiano di trasmettere. Secondo Bruzzone, infatti, dichiarazioni del genere possono far credere che la violenza, in certe circostanze, sia "comprensibile" o "giustificata", un’idea che lei respinge con fermezza.
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Entra nel canale WhatsAppNel suo intervento, la psicologa forense, ormai diventata un personaggio notissimo grazie alle sue ospitate in Tv, ha ribadito che la violenza resta tale a prescindere da chi la esercita, sottolineando come l’umiliazione, l’aggressione fisica o psicologica, il controllo e la sopraffazione non cambino natura solo perché a metterli in atto è una donna. Bruzzone ha quindi invitato a non normalizzare o sminuire la violenza femminile, perché farlo significa – a suo dire – arrecare un danno enorme non solo agli uomini che la subiscono, ma anche alle donne che da anni lottano per essere riconosciute come persone, non come vittime o carnefici "per natura".
"La violenza non ha genere"
Bruzzone ha poi voluto rimarcare un concetto chiave: "La violenza non ha genere. Ha solo una radice: il bisogno patologico di dominare". Con queste parole, Bruzzone ha voluto riportare la discussione su un piano più universale, ricordando che la violenza non è una questione di sesso ma di potere e controllo. Ha infine concluso con un invito alla consapevolezza collettiva: la violenza, qualunque sia il volto di chi la compie, deve essere riconosciuta, condannata e contrastata con la stessa determinazione.
Sotto al post, numerosi utenti hanno espresso sostegno e approvazione per la posizione della criminologa, condividendo l’idea che la violenza, in ogni sua forma, non debba mai essere minimizzata o giustificata, indipendentemente dal genere di chi la compie.
"La violenza non ha sesso.
Ha solo un volto: quello del potere malato.
E va riconosciuta. Sempre. Ovunque. Da chiunque" ha concluso.
