Alessia Marcuzzi, l’ira “funesta” dopo l’intervista: “Succede solo a noi donne”. E i social le danno ragione
La conduttrice è intervenuta su X, oggi, per protestare contro un titolo poco ortodosso. Spazio a temi di nudo, non presenti però nel testo. Proteste dal web.
Roba da maschilisti. Così la pensa (e giustamente, viene da dire) Alessia Marcuzzi, dopo il titolo di una recentissima intervista al Corriere, che puntava (tra le altre cose) su un riferimento della conduttrice al desiderio di recitare senza veli. Lei però, via social, ha replicato infuriata che le sue parole sono state mal riportate, e insomma si è puntato su certi temi soltanto per catturare l’attenzione (morbosa) del lettore, cosa che avviene soprattutto a danno di celebrità donne. Ecco qui sotto cos’è accaduto in dettaglio.
L’ira della Marcuzzi, il titolo "infelice"
"Marcuzzi: Harvey Keitel mi voleva all’Actor’s Studio, rinunciai per Inzaghi. Recitare nuda? Solo se me lo chiedesse Sorrentino". Con questo titolo si apre il caso Marcuzzi, oggi, dopo che l’intervista firmata da Valerio Cappelli, sul Corriere della Sera, ha esposto la conduttrice al pubblico ludibrio. Tra poco (3 maggio) sarà ai David di Donatello, Alessia, con l’inossidabile Carlo Conti su Rai 1, e in vista di quell’appuntamento si è concessa per un colloquio su aspetti anche privati della sua vita.
A Cappelli ha parlato dell’ex marito, l’allenatore Simone Inzaghi, ma solo en passant. Poi dell’incontro con la star di Hollywood Harvey Keitel, che alla Marcuzzi fece tanti complimenti, suggerendole di seguire i corsi di recitazione all’Actor’s Studio. Lei, invece, scelse l’amore di Simone, che poi le diede la gioia di un figlio. Il punto, però, è che il titolo del Corriere ha puntato (in maniera forse troppo sensazionalistica) su aspetti che Alessia Marcuzzi neanche ha citato nella lunga intervista. Ne aveva parlato con l’intervistatore, sì, ma certi temi non sono mai finiti nel "prodotto finale" che è andato in stampa.
Allora ecco la protesta della conduttrice. Sul social X (il vecchio Twitter), Alessia ha tuonato senza mezzi termini contro il titolo "furbo" e in parte misogino. "Perché questo titolo", ha scritto, "se del nudo nell’intervista non si parla? Con Valerio Cappelli abbiamo parlato di tante cose belle, dalla mia passione per Peter Sellers alle donne del cinema, da Paola Cortellesi alle sorelle Rohrwacher, alla Bigelow. E si, la domanda sul nudo me l’ha fatta Valerio (peraltro persona amabile) e la mia risposta è stata: non mi fare queste domande che poi ci fanno i titoli, ridendo. Incredibile eh? Titolo su Simone, il padre di mio figlio (citato un secondo per una battuta su Harvey Keitel) e il nudo di Sorrentino. Chissà come mai queste cose succedono sempre a noi donne".
Il sospetto, e la rabbia, sembrano più che legittimi. Tanto che i social stanno già tutti dalla parte della Marcuzzi. Evidente è il passo falso di chi ha titolato, che sia Cappelli o chi per lui. In fondo, il recente successo strepitoso di "C’è ancora domani" – per stare in tema David, diritti delle donne e Cortellesi – è fortissimo e parla chiaro. Siamo pronti a gettare via il "machismo" e tutti i suoi "cugini" poco sani. Una polemica come questa, dunque, può solo aiutare a continuare così. Sulla strada giusta.